In Italia solo la Juventus ha aperto un’Academy; in Francia e nel Regno Unito aprirono nel lontano 1970 , in Germania dopo la crisi del 2000, nell’ultimo decennio anche Austria e Svizzera hanno investito molto in queste strutture.
Sono strutture nelle quali i ragazzi possono abbinare lo studio con il calcio.
Avere un’Academy permette di svolgere in una settimana il lavoro che altre, sprovviste di queste, farebbero in un mese.
La Juventus, forte di una dirigenza capace e di lunghe vedute ha recepito il messaggio da chi è più avanti (scuole anglosassoni in primis ) e già anni fa ha iniziato il suo percorso costruendo lo Juventus College, Liceo Scientifico di nuovo conio delle Scienze applicate con sede a Vinovo dando così il via ad un progetto rivolto ai ragazzi del settore giovanile.
Un progetto realizzato con la Fondazione Giovanni Agnelli e sviluppato con il supporto dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli che si pone l’obiettivo di conciliare l’attività agonistica dei giovani con la scuola dove l’intenzione è quella di migliorare la qualità degli atleti attraverso una maggior disponibilità per gli allenamenti e migliorare il loro rendimento scolastico.
Le società devono capire l’importanza di questo investimento iniziale che a lungo andare porterebbe molteplici benefici.
Detto questo,  un altro punto molto importante e che viene dibattuto nelle aule della Federazione da molto tempo per migliorare la situazione attuale del calcio italiano è quella di arrivare a creare una squadra riserve , ancor più dopo la riforma dell’età del Campionato Primavera.
Per maturare , i migliori esponenti delle squadre primavera vengono dirottati in club di seconda fascia ma non tutti i club sono in grado di farli crescere per svariate ragioni .
Sarebbe indispensabile una volta per tutte fare questo passo in avanti anche perché le statistiche sono preoccupanti e certificano ogni anno la perdita di ” talenti ” nei meandri della Lega Pro o addirittura in campionati dilettantistici.
È molto importante porre anche qui delle regole ben precise; sarebbe accettabile se i giocatori non superino i 23 anni come accade in Inghilterra ed il numero di fuoriquota e stranieri fosse ristretto; solo così assumerebbe una certa validità,  altrimenti avrebbe poca utilità.
L’orientamento dei club è di puntare sulle seconde squadre composte da giocatori giovani, iscritte ai campionati di Lega Pro con dei vincoli sulle promozioni .
In Spagna le squadre B che partecipano ai vari campionati sono palestre formative delle quali escono ragazzi già pronti per il salto di qualità (i vari Messi , Busquet , Pedro , Jesè e molti altri ne sono  chiari esempi ) .
Importanti le parole di Arrigo Sacchi quando dichiara: “È impensabile che le società lascino la rifinitura di un atleta costruito negli anni ad altri e se vogliamo veramente aiutare il calcio italiano è doveroso sposare anche questo progetto.”