Innanzitutto la Superlega, ma anche le squadre B e i giovani del domani: questi i temi affrontati nell’ultima intervista a Ilario Pensosi, direttore sportivo, docente e opinionista. Con un passato da osservatore e responsabile scouting, Pensosi non è nuovo ai microfoni di Football Scouting (leggi qui). Di seguito le sue dichiarazioni.

Ilario Pensosi: “Superlega? Porterebbe ad una crescita in ottica giovani”

Partiamo dal topic del momento: la Superlega. Cosa ne pensi? Favorevole o contrario e perché?

Non è questione di essere favorevoli o contrari. La mossa di Andrea Agnelli paga adesso, ma è imminente per il futuro. Oggi la sostenibilità del calcio, con le diramazioni attuali e considerando la pandemia, non è più salvaguardata. La strada pianificata dal numero uno della Juventus è di un nuovo format in grado di preservare e risanare i colossi mondiali del calcio e di innalzare la soglia di spettacolo e di visibilità di questo sport. Le vicissitudini del suo decorso si conoscono, ma emergerà prima o poi il nuovo assetto calcistico. La UEFA e la FIFA hanno delle responsabilità oggettive perché hanno commesso errori stratosferici. Il fair play finanziario, così come le altre misure messe in campo, non hanno dato i frutti sperati. Le società si sono comunque indebitate e il nuovo format della Champions League non convince più di tanto. Il mio consiglio è questo: tutti i vertici delle società calcistiche dovrebbero riunirsi e camminare su un binario comune, che protende verso la revisione del fair play finanziario, verso i proventi, gli sponsor ed un marketing in grado di generare spettacolo, meritocrazia e un calcio sostenibile.

Immaginando dovesse andare in porto, come credi possa cambiare la gestione delle squadre giovanili?

L’eventuale nascita della Superlega, migliorerebbe il tasso qualitativo del calcio e dei giovani. I migliori prospetti verrebbero acquistati dai migliori club del mondo che così finanzierebbero le squadre di calcio minori. In più la realizzazione di nuove strutture sportive e di stadi innovativi avvantaggerebbe il settore giovanile in tutti i sensi, portando una maggiore valorizzazione ed investimenti in merito.

L’ANGOLO INTERVISTA DI FOOTBALL SCOUTING

Ilario Pensosi: tra squadre B e qualche nome da tenere d’occhio

A proposito di giovanili. A distanza di tre anni, il progetto squadre B sembra fallimentare: nessuno, Juve esclusa, ha aderito. Come te lo spieghi?

Nella mia visione del calcio la creazione di squadre Under 23 è indispensabile per avvalorare un progetto di settore giovanile e credere nei giovani. Diventa una fase intermedia tra prima squadra e settore giovanile che consente ai giovani di crescere e migliorarsi con cautela e criterio, oltre a favorisce una programmazione serrata. In Italia questo non è accaduto in quanto la cultura italiana calcistica intravede un costo maggiore nel bilancio che un’opportunità a lungo termine soprattutto economico. In tal senso la Figc dovrebbe attuare riforme in merito nei settori giovanili per esaltarli e convincere le squadre a capitalizzare. Oramai i settori giovanili sono divenuti una questione specifica, politico-economica e culturale che attira i club che fanno del loro business la valorizzazione dei talenti.

La stagione Primavera è iniziata un po’ in ritardo, ma questo non ha impedito a tanti giovanissimi di mettersi in mostra anche quest’anno. Hai tre nomi da segnalare? 

Direi su tutti il capitano dell’Atalanta, Alessandro Cortinovis (trequartista, classe 2001), Raul Moro della Lazio (Ala sinistra, classe 2002) e Cosimo Da Graca della Juventus (punta, classe 2002), tutti prossimi al debutto se non all’approdo in prima squadra.

E per quanto riguarda le serie minori invece (Serie C, Serie D), hai il nome di qualche under che secondo te merita e di cui non si parla ancora tanto?

Ti segnalo quattro ragazzi. Il primo è Salim Diakite del Teramo (terzino destro, classe 2000). Un altro che mi piace molto è Giuseppe Guadagni della Paganese (ala destra, classe 2001). Poi c’è Emanuele Pecorino ex Catania ed ora alla Juventus (punta, classe 2001). Infine, Nicola Rauti del Torino ma in prestito al Palermo (punta, classe 2000).

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