L’angolo interviste di Football Scouting si arricchisce della presenza di Ilario Pensosi, direttore sportivo, docente ed opinionista. In passato anche osservatore e responsabile scouting, Pensosi ha parlato ai nostri microfoni di svariati temi: dal Campionato Primavera alla riforma squadre B, passando per la Nazionale di Mancini e la sorpresa Atalanta. Ecco le sue dichiarazioni.

Ilario Pensosi: “L’Europeo? Sognare sempre ma 3-4 squadre superiori all’Italia”

Partiamo dalla Nazionale. La mancanza di Zaniolo si sentirà agli Europei? Qualcuno sarà in grado di sostituirlo?

È un’assenza importante per la Nazionale, ma c’è la possibilità di non farlo rimpiangere. Uno dei punti di forza del successo di Mancini é quello di impiegare molteplici giocatori nei vari reparti. Penso a Mandragora, Tonali, Sottil, Castrovilli, Sensi e Benassi come alternative degne di nota per colmare il vuoto dato dall’infortunio di Zaniolo.

Per la manifestazione europea sarà lecito sognare o ci sono troppe squadre superiori all’Italia?

Sono fiducioso di questa Nazionale. Per la compattezza, la motivazione, lo spirito di gruppo e per il gioco espresso farà bene. Sognare é sempre giusto, l’Europeo ha sempre riservato sorprese inaspettate, ma tre o quattro squadre sono leggermente superiori a noi.

Ilario Pensosi, tra squadre B e Campionato Primavera

La riforma delle squadre B è stata un flop per ora. Cosa ne pensi a riguardo? Ci sarà un cambiamento serio?

È stata un flop perché al momento solo una squadra ha attivato questo processo (la Juventus, ndr). Con un maggior numero di squadre B si vedranno i vantaggi sotto tutti gli aspetti di questa iniziativa, soprattutto per la crescita dei giovani. Io sono favorevole e i prodotti del settore giovanile sarebbe meglio valorizzarli in casa per la personalità, l’esperienza, la mentalità e la crescita professionale. 

A tuo parere, è davvero il modo giusto per far emergere più giovani?

Il cambiamento deve esserci, anche perché oggi non ha senso mandare in prestito dei giocatori in Lega Pro o Serie D con l’intento di farsi le ossa se dopo le stesse società che richiedono tali giocatori ne fanno uso solo a scopo remunerativo, chiedendo soldi in cambio della valorizzazione, danneggiando eventuali promesse.

Il Campionato Primavera anche quest’anno sta portando in luce nuovi giovani da tenere d’occhio. C’è qualcuno che ti ha colpito particolarmente?

Colley dell’Atalanta, Maldini del Milan, Ricciardi della Roma, Fagioli e Stoppa della Juventus e Gaetano del Napoli.

Tra un anno in prestito in Serie C-D e un anno in Primavera, quale tra le due esperienze può essere più formativa per la crescita di un giovane?

Entrambe le due esperienze sono formative per la crescita dei giovani. Il problema sono le riforme attuali in Lega Pro ed in Serie D. Con l’obbligo degli Under, per il giovane che esce dalla Primavera si conosce già il suo percorso, quindi male che vada è consapevole di approdare in queste categorie. Questo però per me non è formativo, sia per il giovane sia per le società che investono sui giovani solo per le valorizzazioni economiche. Eliminando questo vincolo Under invece, la competitività e la concorrenza predomineranno ed il giovane sarà costretto a emergere. Giocatori come Torricelli, Grosso, Liverani, Blasi, Zampagna provengono da queste categorie.

Ilario Pensosi: lo scudetto, l’Atalanta ed il futuro da direttore sportivo

Per il campionato è una corsa a tre. Finirà il monopolio Juventus o i bianconeri alla fine la spunteranno ancora?

Il campionato si decide da marzo in poi, considerando le squadre che disputano la Champions League. Per me dipende dalla Juventus il campionato, i bianconeri sono molto distratti dal pensiero ossessivo della coppa dalle grandi orecchie.

L’Atalanta sta passando dall’essere favola all’essere realtà. Cosa manca ancora a questa squadra per diventare definitivamente una “big”?

All’Atalanta non manca più nulla, con la Champions League ed il nuovo stadio é una certezza assoluta. Deve continuare cosi, tenendosi stretto ds ed allenatore e continuando su questa politica e programmazione e sulla famiglia Percassi.

Parliamo di te. Sei soddisfatto del tuo lavoro da ds? Quali sono gli obiettivi a lungo termine?

Visiono e monitoro costantemente partite tenendo conto delle mie disponibilità settimanali, ma con i mezzi informatici sei agevolato nello scouting dei calciatori. Mi tengo aggiornato, soprattutto con i calciatori: devi conoscerli dal nord al sud. Sono soddisfatto di me in primis e di lavorare nel calcio. Ho iniziato presto, svolgendo tanti incarichi (osservatore, responsabile scouting, consulente mercato) sia settore giovanile che in prima squadra, sia a livello professionale che dilettantistico; esperienze che mi hanno arricchito professionalmente, di conoscenze calcistiche e non solo.

Mi sono abilitato a ds, cosa che mi consente di essere abilitato fino alla Serie D, sia a livello amministrativo che tecnico. Se farò carriera, mi iscriverà in futuro anche a quello professionista. Ho 30 anni e mi sento pronto per esercitare questo incarico da ds. Sono giovane, ma ho svolto tante esperienze che mi consentono di essere attivo in questa funzione. Al momento faccio il docente di Scienze motorie e sportive e sono un opinionista sportivo, cosa che mi diverte tanto e mi consente di comprendere altri aspetti non riconoscibili con il calcio. Voglio fare il ds, mi sento pronto. Attendo una chiamata: sarà come sempre un calcio scoppiettante ed in fermento.

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