Il Monaco ha pagato quest’estate il suo cartellino ben 4 milioni di euro, ed il suo procuratore è quello di Yaya Touré: Dimitri Seluk.

Da quest’anno è in forza al Monaco, ed attualmente in prestito al Cercle Brugge.

Gaetano inizia la sua carriera calcistica a 12 anni nel Gattopardo. Notato subito dagli occhi esperti dell’Inter, viene spedito nella Berretti. Qui colleziona ben 12 reti in sole 7 presenze. In seguito verrà selezionato dal Parma, dal Metalurh Donetsk (4 presenze nel campionato ucraino), passando per Cipro nelle fila dell’Olympiacos Nicosia7 gol in 13 presenze, dove quindi è riuscito a dimostrare in fretta una grande costanza e ottime capacitá.

In mezzo a tutte queste parentesi, anche 9 convocazioni con gli Allievi Nazionali Under 17 e due gol all’attivo.

Lo notano allora gli osservatori del Monaco di Claudio Ranieri, Abidal, Toulalan, Joao Moutinho e Falcao. Da li alla firma passa poco.

 

La spalla di Radamel Falcao, l’avresti detto quache mese fa?

Assolutamente no, non potevo neanche immaginarlo! Per farti capire…quando militavo nell’Olympiacos, qualche mese fa, e giocavo a Fifa 13, ogni volta cercavo di portarmelo in squadra. A tutti i costi!

 

Un giocatore che stimi parecchio, mi stai dicendo..?

Certamente! Lui prima di tutti! Mi ricordo che rabbrividí quando ci parlai la prima volta in ritiro. E poi gli sms, anche di complimenti, ricevuti da lui…credimi…un sogno! Poi sempre alla Play prendevo fisso in ogni stagione Ricardo Carvalho. Proprio lui che qualche giorno fa si è proposto di stare in stanza con me.

In quel momento pensavo: “Ë lui…non è lui…“(ride).

Veramente, non so cosa dire…un’emozione indescrivibile!

 

Eppure oggi è diventata realtá. Ma come mai questo passaggio in prestito secco al Circle Brugge nella Pro League belga?

Guarda è stata una decisione personale di mister Ranieri. Durante la preparazione estiva abbiamo parlato parecchio. Io mi sono messo a sua totale disposizione, e lui mi ha detto testualmente che sono un giocatore di proprietá del Monaco. Che oggi avere Falcao, nel suo piu grande momento, davanti nelle gerarchie offensive della squadra, non mi concede lo spazio che merito.

Da qui il consiglio, di grande esperienza, di farmi fare le ossa e i muscoli nel quotatissimo campionato belga, che ad ogni partita sforna un talento dal futuro assicurato (vedasi la giovanissima nazionale Belga, qualificata come prima nel girone per i mondiali. Se non è una realtá quella…ndr).

Il Cercle Brugge è difatti il ‘belgian partner‘ del Monaco. Ho già segnato ma confido in molte altre realizzazioni. Sono oltremodo soddisfatto sia dell’alto livello della competizione, sia del ruolo che mi è stato configurato da mister Ranieri nei prossimi anni sotto la sua ala protettrice.

 

Date le tue numerose esperienze nei campionati esteri di alto livello, puoi fornire ai nostri followers (tra cui molti giovani calciatori di talento) qualche grado di comparazione col calcio italiano?

In quello belga vi è una accuratissima preparazione fisica e tattica. Viene data peró molta attenzione anche alla parte difensiva, cioè a non prendere gol. Il campionato ucraino è immensamente difficile. Ho giocato contro tanti avversari giovanissimi che erano giá dei veri uomini. In serie A, infatti, il giocatore straniero viene sempre maggiormente rispettato.

I giovani allora dovrebbero capire che per crescere e puntare in alto, c’è molto lavoro da fare. E questo significa anche adeguarsi su molteplici livelli di preparazione atletica e tattica. Cosa che con tanta voglia di fare, e con un pó di esperienza all’estero, riesce in maniera ottimale e sicuramente profittevole.

 

Cosa ti senti di suggerire ai nostri seguaci per aiutarli a coronare i loro sogni?

Ai giovani dico con fermezza di credere in quello che si sta facendo e quindi nel percorso scelto. Non bisogna avere paura, anche solo, di cercare il confronto.

Non bisogna mai mollare, ma soprattutto si deve cogliere l’attimo, perché a volte si ha una sola occasione per dimostrare il proprio valore. Io personalmente ho avuto il piacere e la fortuna di avere Branchini come procuratore. Una persona davvero squisita. Poi è chiaro che, in tutto questo, il cavallo di razza si vede dalla lunga corsa!

Tengo comunque a consigliare a tutti i calciatori ancora inesplosi, di accettare un percorso formativo all’estero. Perché andare via dall’Italia aiuta. A crescere in fretta e a vivere da solo; a diventare uomo insomma. Il tutto senza paura. Facile se si ha veramente una determinata e immortale passione per il calcio giocato.

 

A tal proposito…molti dicono che, se si ha il talento, fare il calciatore è uno dei ‘lavori’ meno impegnativi e stancanti che si possa intraprendere. Vuoi dire qualcosa per sfatare questo falso mito?

Certo! Basti pensare al mio trasferimento a Milano all’etá di 12 anni. La mia famiglia mi ha seguito con fiducia e coraggio. Ripagarli per questo sforzo fuori dal comune, è uno dei miei obiettivi principali ed il maggiormente motivante.

Piú nello specifico, un giovane che deve ancora affermarsi a livello internazionale, deve faticare dalle 8 del mattino fino a tarda sera, ininterrottamente e senza pause. Non è un inferno se impieghi il tuo tempo a seguire la tua piu grande passione, ma non puoi fermarti, non puoi essere fisicamente impreparato, non puoi godere di libertá negli spostamenti, non puoi dedicarti ad altre passioni o hobby, non puoi permetterti esuberi e soprattutto non puoi fare quello che ti passa per la testa senza pensare di non subirne le conseguenze.

Di certo devi allenarti duramente, talvolta seguire diete e strette limitazioni, rispettare orari da camerata e sacrificare una parte della tua vita. Io le ferie non le conosco, ma sono felice di poter lavorare arduamente in questo incredibile mondo per nulla semplice e scontato. Sudo, vivendo di calcio.

 

Hai parlato della tua famiglia che ti ha seguito con fiducia. Quant’è importante l’appoggio dei familiari per un giovane in cerca del successo sportivo?

Per me è stato piu che fondamentale! È indiscutibilmente quell’appoggio che non puó mancare a tutti i giovani calciatori che ambiscono a una carriera vittoriosa. Personalmente sono stato molto fortunato ad avere avuto da loro questa possibilitá e tutta questa fiducia sulle spalle. Mi ha certamente rinforzato e rincuorato. Ho un contatto continuo con loro e grazie a questo riesco a trovare le forze anche quando incessabilmente mancano. Credo che riuscire ad avere la totale stima dei genitori nel perseguimento dei propri sogni, sia motivo d’orgoglio. E certamente regala ulteriore soddisfazione al raggiungimento dei risultati durevolmente ambiti!

 

Grazie a Gaetano Monachello per la disponibilità.

Ci tiene a ringraziare con affetto i suoi amici, di Palma di Montechiaro e non, e tutte le persone che gli sono state vicine senza dimenticare nessuno, per il sostegno che non gli è mai mancato.

Un in bocca al lupo per il futuro da parte di tutta la redazione di Football Scouting