Da Brindisi a Vadena, la storia di Manuel De Luca nasce da un misto tra culture diverse e un’unica grande passione, il calcio. De Luca cresce appunto a Vadena, a pochi chilometri da Bolzano ed è madrelingua tedesca. La passione per il calcio è di famiglia: il padre stravede per questo sport e anche la sorella di Manuel, Denise, è una calciatrice.
De Luca muove i primi passi da calciatore nel Voran Laives, formazione dilettantistica con un ottimo settore giovanile. Il Sudtirol lo nota e decide di tesserarlo all’età di dodici anni. Qui fa tutta la trafila nel settore giovanile, riuscendo a mettersi in bella mostra, soprattutto nei Giovanissimi Nazionali. In quella stagione, il ragazzo mette assieme 16 gol in 25 presenze, score altissimo per una squadra di bassa classifica.
De Luca ha caratteristiche ben precise. E’ una prima punta fisica, in grado di far salire la squadra e mandare in porta i compagni. In più, ha grande fiuto del gol. Agli addetti ai lavori, il suo modo di giocare ricorda quello di Luca Toni. Dopo una stagione di livello, riesce dunque a conquistare la maglia della Nazionale. Prima l’Under 15 e poi l’Under 16.
Le ottime prestazioni portano Manuel a vestire la maglia dell’Inter, categoria Allievi Lega Pro. Qui segna 12 gol in 17 partite, ma per questioni economiche i nerazzurri decidono di non riscattare il giocatore. De Luca decide allora di sposare il progetto del Torino, società che lo stima molto. Nei granata, passa prima dagli Allievi di Andrea Menghini, per poi approdare in questa stagione in Primavera. Presenza stabile la sua, nella squadra di Coppitelli, dove ha messo a segno 10 gol in 13 presenze. Ora, raggiunta la maturità nel calcio giovanile, manca soltanto l’esordio in prima squadra per poter sognare un futuro da vero protagonista.
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