Dopo un anno deludente è tempo di riprovare a tornare in alto, forti di una squadra che sembra essere adatta a lottare per traguardi di buonissimo livello.
Non che quella dell’anno passato non lo fosse, anzi. Eppure la prima parte di stagione e la scarsissima continuità di rendimento determinarono un verdetto: l’Atalanta avrebbe dovuto rimontare per ottenere i tanto desiderati playoff.
In più la competitività di squadre come Hellas, Udinese e altre formazioni ha impedito alla squadra di Bonacina di avere un ruolo importante come nella stagione 2013-14.
Da non dimenticare, comunque, gli ottimi risultati ottenuti al Viareggio (quarti di finale) e in Coppa Italia (semifinale, di fronte una Roma oggettivamente molto forte rispetto ai ragazzi cresciuti a Zingonia).
Sarà il primo anno senza Fermo Favini nel suo ruolo di responsabile del settore giovanile, una novità di livello assoluto per il mondo a tinte atalantine.

Detto questo, bando alle ciancie, passiamo alla presentazione di tutti i ragazzi  in forza alla Primavera nel corso della stagione 2015-16.
Alla guida della squadra sempre lui, Walter Bonacina, giunto alla quinta stagione sulla panchina della massima squadra giovanile a livello orobico.
Dopo un’annata deludente (che può capitare) sarà importante rialzare la testa.

PORTIERI

Alessandro Turrin (1997): il friulano, originario della provincia di Pordenone (di Cordenons per la precisione, paese natale del noto canoista Daniele Molmenti) sarà il numero uno a difesa della porta nerazzurra nel corso della prossima stagione.
E’ un portiere di buon livello, che se continuerà a lavorare sui propri difetti potrà avere dei buoni risultati.
Da Sportiello in avanti nessun portiere cresciuto nel settore giovanile atalantino è riuscito a imporsi ad alti livelli, Alessandro spera di poter essere il prossimo.
Dirlo è facile, diventarlo certamente meno, ma sperare non conta assolutamente nulla.
Dopo un anno alle spalle di Merelli è arrivato il suo momento.
Ricorda: Mattia Perin

Stefano Mazzini (1998):
molto bravo è anche Stefano Mazzini, lombardo ed originario della provincia di Cremona. Portiere più forte dal punto di vista fisico rispetto a Turrin, è molto bravo nella gestione di situazioni su cui i portieri faticano maggiormente a quest’età, come ad esempio uscite basse e uno contro uno.
Dopo non aver giocato molto negli anni precedenti, nel corso dei quali gli veniva preferito Favretto, ha guadagnato il posto da titolare nel corso della passata stagione.
Lo scorso anno ebbe modo di debuttare in Primavera, giocando peraltro benissimo.
Ha partecipato a uno stage a Coverciano con la Nazionale Under 17 nello scorso maggio. Profilo da seguire con grandissimo interesse.
Ricorda: Andrea Consigli

DIFENSORI

Andrea Boffelli (1997): originario di Sarnico come la bandiera nerazzurra Giampaolo Bellini, ha dovuto fare più di un provino per essere preso all’Atalanta.
Poi il tanto aspettato consenso a prendere parte alle attività del settore giovanile nerazzurro, del quale fa parte da ormai più di dieci anni. Molto bravo a tenere la posizione e in fase di marcatura, ha il punto debole nella velocità, vista anche la struttura fisica importante.
Bonacina ha sempre creduto molto in lui e lo continuerà probabilmente a fare
Può ricordare: Andrea Barzagli

Anton Kresic (1996): acquisto di grande prospettiva dell’Atalanta nello scorso gennaio, ha già assaggiato l’atmosfera di Serie A nella trasferta dello Juventus Stadium nello scorso febbraio.
Croato ex Nk Zagabria, conta un numero importante di presenze nelle nazionali giovanili croate, con cui ha anche giocato un Europeo Under 17 nel 2013.
Difensore centrale di fisico e personalità, unisce a questo delle qualità tecniche importanti, che gli permettono di giocare sempre la palla in scioltezza.
Sarà il leader difensivo, vista anche l’esperienza superiore rispetto ai compagni.
Ricorda: Gonzalo Rodriguez

Riccardo Gatti (1997): lo scorso anno era stato un ottimo ricambio in difesa, anche se da gennaio ha avuto meno spazio, visti gli arrivi di Kresic e del forte ivoriano Kessie (già nazionale maggiore del proprio Paese).
Nel corso degli anni passati nel settore giovanile nerazzurro è passato da centrocampista offensivo a difensore centrale, finendo per adattarsi definitivamente al ruolo.
Ha un ottimo piede e spesso l’impostazione dell’azione partiva dai suoi piedi.
Il problema, per lui, quest’anno sarà rappresentato dalla concorrenza di Kresic: essendo giocatori simili come caratteristiche potrebbe non avere il posto da titolare con continuità.
Le occasioni per giocare ci saranno comunque, avendo lui grandi qualità.
Magari Bonacina studierà anche un modo per farli coesistere, chi lo sa…
Può ricordare: Leonardo Bonucci

Alberto Dossena (1998): da solo un anno all’Atalanta, che ha scelto di riconfermarlo dopo il buonissimo anno tra le fila degli Allievi Nazionali, per lui sarà soprattutto un anno di crescita.
Ex Lumezzane, ha i propri punto di forza nella marcatura e nel gioco aereo.
Nonostante il proprio fisico non soffre particolarmente la velocità degli attaccanti avversari.
Se ha a fianco un difensore più forte tecnicamente lascia a lui l’azione di impostazione del gioco.
Ricorda: Adil Rami

Stefano Marchetti (1998): capitano nella passata stagione della formazione Allievi nella passata stagione, è un difensore di grande fisico e forte di testa, come d’altronde anche Dossena.
Marchetti è originario del Milanese, abitando a Vimercate.
Ciò è molto importante, avere giocatori di buon livello anche in territori occupati da Milan e Inter è molto importante proprio a livello di politica societaria sul settore giovanile.
Dopo Molina, Sportiello, Consigli e altri, speriamo escano presto altri giocatori di talento in quella zona.
Ricorda: Andrea Ranocchia

Christian Mora (1997): esterno destro di difesa di corsa e temperamento, è uno dei ’97 con più presenze ed esperienza nella categoria. Dopo un inizio d’anno difficile ha giocato buone gare con il passare del tempo, diventando titolare praticamente inamovibile sulla corsia destra.
Negli Allievi con Lorenzi aveva disputato davvero una grande stagione, che gli è valsa la conferma in Primavera.
Da molti anni all’Atalanta, è probabilmente il ragazzo che vive più vicino a Zingonia, essendo domiciliato a Levate.
Ricorda: Ignazio Abate

Davide Ghidini (1998): i terzini che piacciono alla gente e ai tifosi che infiammano gli stadi sono i Cafù e i Roberto Carlos. Lui non è di certo quel tipo di giocatore, con nessuna dote straordinaria dal punto di vista fisico e tecnico.
Eppure è generoso e sempre pronto a svolgere ruoli diversi, giocando sia da terzino che da mediano.
Probabilmente farà un po’ di panchina quest’anno, essendo nell’ “anno piccolo”.
Ricorda: Simone Padoin

Lorenzo Migliorelli (1998): esterno in grado di giocare sia in avanti che in difesa, Bonacina ha sin dall’inizio deciso di impostarlo come terzino vista l’abbondanza di giocatori offensivi sugli esterni.
All’Atalanta dallo scorso gennaio (ex Feralpi Salò), ogni giorno sopporta sacrifici importanti in nome del proprio sogno, recandosi da Castiglione delle Stiviere (Mantova) a Zingonia per gli allenamenti.
Dotato di una grande resistenza e raramente propenso a mollare, potrebbe essere una delle sorprese di questa Primavera.
Ricorda: Pablo Armero

Riccardo De Biasi (1997):
terzino sinistro tornato alla base dopo il prestito alla Juventus nella passata stagione, ha ritrovato a Bergamo la Casa del Giovane in cui ha alloggiato per diversi anni.
De Biasi è infatti originario del Friuli e cresciuto nella Liventina Gorghense, da cui spiccò il volo anche Bryan Cristante. Fortissimo fisicamente e con un buon mancino, è un calciatore che darà un contributo importante a Bonacina (anche perché arricchito dalle esperienze torinesi, tra cui la UEFA Youth League e un playoff giocato da titolare con il Palermo).
Ricorda: Giorgio Chiellini

Eyob Zambataro (1998): avere due figli che giocano a pallone: ce l’ho. Questo possono dire i genitori del ragazzo di origini somale, che ha in comune con il fratello Akiliu (portiere) la militanza nel settore giovanile dell’Atalanta.
Di due anni maggiore rispetto al più giovane estremo difensore, Zambataro ha avuto la stessa evoluzione di Migliorelli a livello di ruolo: da esterno offensivo a difensivo.
Ora si vedrà in che zona del campo verrà utilizzato, sapendo usare entrambi i piedi.
Da sempre considerato come uno dei migliori ’98 di proprietà dell’Atalanta, ha sicuramente tutte le prerogativa per fare bene.
Ricorda: Matteo Darmian

CENTROCAMPISTI

Roberto Ranieri (1997): Castel Cerreto, piccola frazione di 381 abitanti, spera un giorno di poter festeggiare un giocatore in Serie A con la maglia dell’Atalanta. E’ Roberto Ranieri, centrocampista di quantità e qualità della Primavera nerazzurra di Bonacina.
Ragazzo di grande personalità, ha anche ricoperto il ruolo di capitano negli anni passati nelle varie squadre del vivaio.
Impiegabile anche nel ruolo di terzino sinistro, quest’anno sarà però l’uomo d’ordine del centrocampo della massima formazione giovanile atalantina.
L’anno scorso lo ha aiutato a crescere, ora è pronto per essere uno dei leader di questa squadra
Ricorda: Claudio Marchisio

Thomas Bolis (1998): altro bergamasco, altro centrocampista. Diverso da Ranieri per caratteristiche, è un giocatore meno dinamico dall’ex capitano degli Allievi Nazionali.
Ha però un ottimo piede e un buonissimo calcio su punizione, che ha affinato ulteriormente nell’ultimo ottimo anno disputato tra gli Allievi Nazionali.
Due anni fa giocava in un gruppo misto di 97 e 98 e aveva poco spazio, ora la musica sarà probabilmente diversa. Potrebbe stupire, magari dandogli un po’ di pazienza all’inizio.
Ricorda: Luca Cigarini

Marco Baldrighi (1997):
in una squadra senza moltissimi giocatori in un ruolo può essere importante sapersi adattare ad un certo tipo di posizione, anche se non è quella che si predilige. Anche perché a 18 anni si può ancora imparare moltissimo.
Questo può essere il caso di Baldrighi, che da trequartista dovrebbe passare al ruolo di interno di centrocampo, già ricoperto quest’anno nell’Aurora Seriate in Serie D (squadra del suo paese, a cui era stato ceduto in prestito).
Se Bonacina dovesse optare per il 4-3-3 potrebbe anche giocare come esterno offensivo, ovvero dove era schierato negli Allievi Nazionali.
Duttilità e buone qualità al potere, il fatto di aver giocato un campionato tra “i grandi” l’anno passato potrebbe fargli molto bene.
Sulla carta è una delle riserve più importati a disposizione del mister.
Ricorda: Miralem Pjanic

Fabio Castellano (1998): classe 1998 ma già esperto a livello Primavera, avendo giocato sotto età nella passata stagione, questo ragazzo viene indicato da tempo come uno dei prospetti più importanti dell’intero movimento giovanile nerazzurro.
Castellano può giocare sia da mezzala che eventualmente da trequartista, anche se il raggio di azione potrebbe ulteriormente arretrare quest’anno, specie se si dovesse giocare con due soli giocatori davanti alla difesa.
Dotato di un fisico importantissimo e di un piede davvero educato, ha anche una buona capacità di andare a segno.
Il maestro Favini gli ripeteva sempre, infatti, che un centrocampista che fa anche gol vale doppio.
All’Atalanta sin dai Pulcini D, è un ragazzo da seguire davvero con interesse.
Ricorda: Alberto Aquilani

Nicolas La Vigna (1997):  Bonacina in questo precampionato ha deciso di disegnargli il ruolo di esterno di centrocampo, per sfruttare la sua capacità di corsa e rabbia agonistica.
Ruolo peraltro già ampiamente ricoperto nelle stagioni passate. Non lo scorso anno, quando esigenze di modulo hanno convinto l’allenatore a schierarlo come mezzala sinistra, visti i buonissimi risultati ottenuti in questa posizione nell’anno di Allievi Nazionali con Porrini.
I grandi progressi dell’ultima stagione, nella seconda parte soprattutto, fanno di lui un’alternativa importantissima o un possibile titolare.
Coriaceo e ultimo a mollare in campo, in un centrocampo a tre permette anche alla squadra di alzare parecchio il suo baricentro, vista la grande abilità nel pressing e la capacità di portare la palla.
Ricorda: Jasmin Kurtic

Matteo Gasperoni (1998): l’ottima stagione del Cesena a livello di settore giovanile ha visto coinvolti sia  Primavera che Allievi,  pur non essendo state in grado le due squadre di centrare le finali Scudetto.
Uno degli elementi più interessanti in assoluto dei due gruppi era sicuramente lui.
E’ un centrocampista centrale di grande qualità, che potrà risultare molto utile nel momento in cui si dovesse giocare a 4 in mezzo al campo.
Dopo essere stato titolare e praticamente sempre convocato nel giro azzurro della selezione Under 17 ha perso il posto nel momento decisivo, non venendo più convocato per la Fase Elite e la Fase Finale dell’Europeo.
Arrivato l’ultimo giorno di mercato a Bergamo in prestito con obbligo di riscatto, l’Atalanta si assicura una pedina importante in vista di questa nuova stagione.
Chi giocherà in mezzo? Sarà una bella lotta…
Ricorda: Riccardo Montolivo


ATTACCANTI

Tiziano Tulissi (1997): in avanti darà il giocatore che aiuterà ad aumentare il grado di imprevedibilità della squadra, essendo molto bravo nell’uno contro uno e nell’ultimo passaggio.
All’Atalanta da ben undici anni, fu portato a Zingonia per un provino dopo le segnalazioni positive su un bimbo che giocava tra le fila dell’Oratorio Leffe.
Il nonno ha giocato nell’ex Serie C e anche allenato a buoni livelli, avviando anche il nipote a giocare a pallone sin da piccolissimo.
Ha giocato in diverse selezioni giovanili azzurre, con cui ha anche segnato un paio di reti, e messo in mostra il proprio talento nel settore giovanile nerazzurro.
In ritiro agli ordini di Reja nel precampionato, farà  la spola tra prima squadra e Primavera.
Soprannominato Pocho negli anni dai compagni, indicare chi ci ricordi è troppo semplice….
Ricorda. Ezequiel Lavezzi


Giacomo Parigi (1996):
un reparto d’attacco formato da due fuoriquota aiuterà la squadra ad avere una capacità realizzativa migliore. Questo avranno, immaginiamo noi, pensato i dirigenti del settore giovanile nerazzurro al momento di effettuare della scelte in vista della stagione 2015-16.
Pareva destinato alla Serie B e al Trapani, poi c’è stato un cambiamento nel destino del giovane bomber aretino. Un altro anno a Bergamo per lui, il terzo in Primavera, con la quale ha sempre fatto buonissime figure.
Centravanti di peso e bravo ad andare incontro alla palla, quest’anno dovrà segnare ancora più gol del solito per risultare decisivo per la squadra.
Lo scorso anno ha segnato molto (12 gol tra campionato e coppe varie), pur dovendosi spesso alternare con il belga Napol.
Ricorda: German Denis

Gabriel Lunetta (1996): Lunetta sarà con buone probabilità il capitano della formazione di Bonacina, che avrà per il terzo anno di fila come allenatore.
Dopo un anno buonissimo come media gol e martoriato nella seconda parte da una quantità altissima di problemi fisici (compresa la rottura del menisco).
E’ un calciatore dotato di buona corsa e discreta capacità di andare in gol, essendo anche schierabile da punta.
Tra i più positivi nel precampionato, spera di poter vivere emozioni forti nel corso della stagione che verrà.
Se starà bene sarà molto difficile da fermare per i più giovani difensori avversari.
Bravo anche tra i banchi di scuola, è riuscito a frequentare una scuola molto difficile come la Saint Louis School a Milano, assimilando le nozioni scolastiche allenandosi quasi tutti i giorni.
Parla benissimo francese (anche per le origini transalpine) e inglese, risultando spesso utile come interprete per i compagni stranieri.
Ricorda: Mohamed Salah

Simone Mazzocchi (1998):
se Tulissi viene soprannominato Pocho, ci sarà anche un motivo per cui Simone Mazzocchi è detto Miroslav.
Milanese come Lunetta, ha imparato a farsi conoscere a suon di gol nel settore giovanile orobico.
Nell’ultimo anno, dopo un positivissimo ritorno da un infortunio abbastanza brutto, è riuscito ad essere convocato praticamente sempre in nazionale, disputando ben 17 gare (2 reti, di cui una all’Europeo In Bulgaria).
E’ un rapace d’area e sempre pronto a decidere la partita. I 15 gol della passata stagione lo hanno ulteriormente reso convinto dei propri mezzi, sarà utilissimo, magari anche a gara in corso.
Ricorda: Miroslav Klose

Denis Di Rocco (1997):
il mercato nerazzurro è stato spumeggiante a livello di Primavera, visto che sono arrivati ragazzi di valore come Gasperoni e lo stesso Di Rocco.
In Primavera ha già segnato 16 gol in due anni, visto che già nella stagione 2013-14 era parte integrante della formazione di Federico Giampaolo (secondo anno con l’attuale mister della prima squadra, Massimo Oddo).
Bravo nell’uno contro uno e sempre disposto a sacrificarsi in copertura, potrebbe fare sia l’esterno che la punta centrale. Avrà forse bisogno di un po’ di tempo per trovare la miglior intesa coi compagni, ma le qualità ci sono tutte.
Conta qualche convocazione in azzurro tra Under 16 e 17 e una prestigiosa panchina nei playoff per la Serie A in Bologna-Pescara del maggio scorso.
Ricorda: Ciro Immobile

Marco Giussani (1997): letteralmente soffiato al Cagliari, che pareva aver messo le mani sul ragazzo, è probabilmente il miglior 97 ammirato nello scorso Campionato Berretti.
Dopo 17 gol in 22 gare (bottino stratosferico per una non prima punta), Giussani proverà a rinforzare un attacco già di per sé forte.
Bravo nei movimenti e sgusciante, può agire sia da prima che da seconda punta.
Come direbbero gli esperti è il classico “nove e mezzo”.
Ricorda: Eder

Luca Tomas (1998): piccolo e sgusciante esterno offensivo, potrebbe avere poco spazio a causa dell’importante concorrenza nel ruolo. Porrini lo stimava abbastanza, visto che lo ha sempre ripagato con buone gare ed alcuni gol.
Ora proverà a fare lo stesso in Primavera, pur sapendo che sarà dura.
Con un passato tra le fila di Tritium e Monza, le sue movenze e la sua imprevedibilità lo possono aiutare nelle giocate in velocità.
Molto bravo anche a difendere palla, a dispetto di un fisico minuto.
Ricorda: Maxi Moralez

Luka Sunjara (1997): completa la batteria degli esterni, sperando di avere un impatto migliore col calcio italiano rispetto al primo anno, non molto soddisfacente e con poche gare disputate (e un gol nel match finale con il Cagliari).
Lo sloveno proverà a convincere Bonacina con la sua buona corsa e le sue importanti qualità fisiche.
Sinistro di piede, come tutti i giocatori balcanici ha spesso dei lunghi tratti di discontinuità.
Ha giocato diverse volte, anche di recente, per le nazionali giovanili slovene.
Ricorda: Josip Ilicic

Fonte: atalantalive.altervista.org