“Roma non è stata costruita in un giorno”. A volte tornano utili i vecchi proverbi sopratutto quando c’è da affrontare la situazione del calcio italiano, che andrebbero rivoltato come un calzino. I recenti, deludentissimi, risultati nelle coppe europee, non fanno che aumentare il rimmarico per i tanti anni sprecati e per la miopia dimostrata da chi governa l’italico sistema pallonaro.
Qualche segnale positivo c’è, piccoli mattoncini che fanno sorridere e ci autorizzano a credre che qualcosa possa cambiare nella mentalità dei dirigenti calcistici. La redazione di footballscout24.it ha intervistato il Direttore Sportivo Giancarlo Giannandrea, che con il suo ASD Poggio degli Ulivi, società di puro settore giovanile, ha intrapreso un lungimirante programa di scouting
Dopo l’esperienza con la Folgore Sambuceto, ti hanno nominato Responsabile Scuola Calcio e Responsabile Scouting dell’Asd Poggio degli ulivi. Di cosa ti occupi nel dettaglio?
Dopo l’importante esperienza dello scorso anno come Responsabile del settore giovanile e scuola calcio dell’ASD Folgore Sambuceto S.p. società di promozione Abruzzese, dove ho avuto la fortuna di lavorare e raggiungere diversi obiettivi, quest’anno a fine estate, è arrivata la chiamata dell’ASD Poggio degli Ulivi società di puro settore giovanile (abbiamo i bambini dai 5 ai 12 anni come scuola calcio e dai 13 ai 16 anni come settore giovanile). Allo stato attuale vantiamo 4 squadre di settore giovanile Allievi e Giovanissimi che militano nei campionati regionali e sperimentali, mentre la scuola calcio ha ben 17 squadre e circa 270 bambini iscritti. Come la società mi ha proposto d’intraprendere il cammino con il loro club, inizialmente come responsabile dello scouting e successivamente sono anche come responsabile della scuola calcio, ne sono subito rimasto entusiasta del progetto e della programmazione del club. Sto attualmente facendo una nuova esperienza, dove mi sono voluto rimettere in gioco in una realtà affermata con una società molto ben organizzata e con un centro sportivo all’avanguardia. Un obiettivo importante, che la società mi ha fortemente chiesto di raggiungere, è il titolo di scuola calcio qualificata FIGC (nello specifico si tratta di raggiungere diversi criteri, tra cui la convenzione con istituto scolastico, le 5 riunioni con professionisti del settore, che sono: clinic tecnico, psicologo, breve corso con gli arbitri per la categoria esordienti, convegno con nutrizionista e ospeopata, con un docente di Etica e comportamento), oltre, ad avere tutti i requisiti tecnici specifici, tra cui gli allenatori con patentini Uefa B che allenano nella scuola calcio, la programmazione tecnica e motoria ben definita. Inoltre la società ha introdotto, un’innovazione unica nella sua specie in Italia, credo che siamo i primi a portare all’interno di un settore giovanile e scuola calcio, l’istituzione del corso d’inglese ed il dopo scuola per tutti i bambini e ragazzi iscritti nel nostro club. Nello specifico, durante la settimana mi occupo della parte organizzativa e di gestione, mentre nel week end oltre a seguire le squadre della scuola calcio, svolgo l’attività di scouting.
Il connubio tra Scouting e scuole calcio è applicabile ovunque? Quali sono gli elementi di base da cui partire?
Credo che la mia società sia la prima di settore puro, ad aver destinato una parte del budget e della programmazione, per questo progetto ambizioso. Nel concreto sono stato chiamato a fare un’attività capillare di scouting, ovvero, nel week end seguo le partite dei campionati Allievi Giovanissimi Esordienti e Pulcini del territorio provinciale e regionale. Il resp. Tecnico del club, Dr. Antonio Martorella, vanta un record nel mondo del calcio, poichè, è stato l’unico calciatore ad aver segnato in tutte le categorie dalla 3° alla serie A, segnando proprio un goal alla pluriscudettata Juventus. Ha ritenuto opportuno iniziare un progetto di scouting a lungo termine, cercando di ottenere che il nostro club sia un buon vivaio dove poter attingere giovani promesse per i club professionistici. I nostri criteri sono ben precisi, il primo che il bambino o ragazzo deve avere una certa cultura educativa, essere un giocatore pensante,ed avere una certa passione per il gioco del calcio, il resto viene da se. Certo se andiamo a parlare di scuole calcio, lì possiamo dire che non si può fare un vero è proprio scouting, ma bensì, cercare di trovare bambini, pronti a livello motorio,oltre ad avere tutti i criteri sopracitati. La cosa che dico sempre ai miei bambini, che in campo bisogna divertirsi e fuori bisogna rispettare le regole, ed applicarsi nello studio, poiché,prima di diventare calciatori bisogna essere uomini.
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