Abbiamo raggiunto telefonicamente Davide Mercurio, giovane studente che si trova a stretto contatto con il calcio giovanile e siamo riusciti a scambiare quattro chiacchiere con lui sulla situazione presente in Italia.

Davide puoi spiegare precisamente in cosa ti stai specializzando e di cosa ti occupi. 

Attualmente sono studente presso l’Università di Firenze e studio management dello sport. In questo periodo sto scrivendo una tesi sull’organizzazione e lo sviluppo del calcio giovanile nelle cinque principali leghe europee estere. Nel corso di questi anni ho conseguito alcuni attestanti dopo aver preso parte ad alcuni corsi per osservatori e recentemente ho iniziato a creare un database che include tutti i giovani calciatori italiani che ho visionato e continuo a visionare settimanalmente.

Quale società ritieni si stia muovendo meglio nella gestione del settore giovanile ?

Credo che Empoli,Chievo Verona e Atalanta siano i club che si stanno muovendo meglio nel panorama italiano. La prima rappresenta un vero e proprio serbatoio per i giovani, nonostante sia una piccola cittadina riesce sempre ad essere competitiva nei confronti di squadre con un budget decisamente maggiore. Il Chievo Verona è un’altra realtà molto interessante. Il club clivense negli anni, grazie anche al grande lavoro svolto dal responsabile tecnico Maurizio Costanzi, persona preparatissima che ho avuto il piacere di conoscere, è riuscito a raggiungere quasi sempre le fasi finali con tutte le categorie del settore giovanile, possiamo definirlo un vero e proprio miracolo. Infine ho nominato l’Atalanta per rimarcare il grandissimo lavoro svolto da più di vent’anni da Mino Favini, responsabile del settore giovanile, che non conosco personalmente ma reputo per i risultati ottenuti  uno delle persone più competenti nello scouting in ambito europeo.

Sei stato spettatore del torneo di Viareggio, quale giocatore pensi possa emergere nei prossimi anni? 
Si, ho avuto la fortuna di seguire molte partite del torneo di Viareggio. Secondo il mio punto di vista la qualità del torneo è in leggero calo negli ultimi anni, ma nonostante tutto sono riuscito a individuare giocatori interessanti per il futuro del calcio italiano. Non è mai facile fare un nome, ma se proprio devo fare un nome su tutti voglio menzionare Gennaro Tutino, calciatore della primavera del Napoli, classe ’96. Sono riuscito ad osservare il giocatore in più occasioni e sono rimasto colpito per la sua personalità che gli permette di giocare senza nessun tipo di problema con ragazzi nati anche nel 1993. Si tratta di un giocatore offensivo che fa della rapidità e della corsa i suoi punti di forza, un destro naturale che a mio modo di vedere può essere utilizzato in diversi modi, in un 4-3-3 sia a sinistra che a destra, in un 4-2-3-1 come esterno dei tre dietro l’unica punta, ma potrebbe ricoprire senza problemi anche il ruolo di esterno alto sia in un 4-2-4 che in un 4-4-2. Ottimo anche il suo senso tattico, con la sua applicazione nella fase di non possesso e anche in fase di copertura per dare una mano ai propri compagni in fase difensiva. Ritengo sia uno dei migliori prospetti del calcio giovanile italiano e sono sicuro che sentiremo parlare di lui in futuro.
Spostando l’attenzione sui tecnici, quale ritieni più interessante?  

Devo premettere che la categoria di allenatori italiani è fra le migliori al mondo soprattutto per quel che riguardo l’applicazione e la conoscenza della tattica. In questa stagione sono rimasto molto affascinato dal lavoro svolto da Nicola a Livorno, un allenatore che è riuscito a dare un’identità e una precisa fisionomia alla sua squadra.Però se devo scegliere un allenatore in assoluto che penso abbia un grandissimo futuro davanti a se, penso subito a Carmine Gautieri, autore di un miracolo in questi due anni a Lanciano, con una promozione in B e una grande salvezza che inizialmente sembrava molto complicata. Il suo 4-3-3 ha fatto divertire tutti, con gli attaccanti laterali che non davano mai punti di riferimento e mettevano in difficoltà le difese avversarie, i centrocampisti che si lanciavano sempre negli spazi e i due terzini, soprattutto Mammarella, che spingevano in modo continuo sulle fasce per cercare la rete.

Puoi svelare il tuo sogno nel cassetto, che ruolo vorresti ricoprire e in quale società ?
Naturalmente ognuno di noi ha un sogno nel cassetto quando inizia ad intraprendere qualsiasi attività. Personalmente ho appena iniziato ad approfondire un campo bello ma allo stesso tempo molto complicato, come quello del calcio. Molti ritengono si possa trattare soltanto di divertimento, ma per far carriera in ambito calcistico da giocatore o dirigente bisogna fare moltissimi sacrifici. Il mio obiettivo è quello di diventare un giorno un direttore sportivo di successo in un club che mi permetta di lavorare nelle migliori condizioni possibili, un sogno che per essere esaudito prevede una lunga gavetta di molti anni. Dal mio punto di vista bisogna partire per forza di cose dai settori giovanili, perché lavorare con i giovani aiuta molto la crescita formativa e questo lo dimostra il fatto che moltissimi ds o dg sono ex responsabili di settori giovanili.
Non nego la mia passione per lo scouting e per questo motivo ho allacciato dei contatti con società di calcio per poter fare degli stage. Infine, non ho preferenze specifiche per nessuna società, il mio obiettivo primario è quello di fare calcio in modo corretto e puntiglioso, senza tralasciare nessun particolare, ma essendo di Catanzaro, non mi dispiacerebbe un giorno poter riportare la squadra della mia città nel calcio che conta, anche se devo ammettere che attualmente il presidente Cosentino sta operando in modo ottimale.