E’ il solito Mino Favini quello che risponde dall’altro capo del telefono. Soddisfatto dei progressi e della crescita dei suoi ragazzi
Abbiamo fatto una breve chiacchierata di una decina di minuti su vari temi concernenti il mondo del settore giovanile atalantino, che alcuni dati dicono essere tra i migliori d’Europa, tra i primi dieci club d’Europa per numero di ragazzi sfornati che attualmente sono in squadre professionistiche.
Mino Favini, possiamo definire positiva la stagione del settore giovanile nerazzurro, soprattutto alla luce del rendimento di Primavera, Allievi e Giovanissimi Nazionali?
Direi di sì, il bilancio è più che positivo.
Non solo alla luce dei risultati in sé, ma alla luce dello scopo dei risultati che è davvero ottimo.
Il nostro obiettivo è sempre quello di portare nuova linfa, nuovi giocatori alla prima squadra.
Partiamo dalla Primavera: una sconfitta contro un ottimo Torino nelle Final Eight, che ha giocato meglio dell’Atalanta, mettendola in difficoltà soprattutto sui calci piazzati.
Abbiamo perso perché il Torino è più forte.
Siamo rimasti sorpresi da come è finita perché siamo stranamente crollati nel finale di gara, abbiamo anche sbagliato qualche cosa e commesso degli errori.
Sapevamo che sono fortissimi sui calci piazzati, con questo Aramu che batte benissimo tutte le palle di questo tipo.
Ritiene possibile che uno o più di questi ragazzi possa già essere nella rosa della prima squadra lo scorso anno, ripercorrendo le orme di Gagliardini la scorsa stagione?
Penso che qualcuno di questi possa entrare a far parte del gruppo della prima squadra, perché le rose sono ormai molto larghe, composte da almeno 25-26 giocatori. Non ne ho ancora parlato con Colantuono e gli altri dirigenti della società.
Sugli Allievi Nazionali (per la prima volta è stata una sola la squadra Allievi) cosa si può dire? Buon campionato nonostante un inizio difficile?
Sì, abbiamo fatto fatica all’inizio, ma poi la squadra si è ripresa bene. Anche in questo caso abbiamo incontrato una squadra molto forte, il Chievo. Non si poteva pretendere di più.
Sul bomber dei Giovanissimi, Christian Capone, pare ci sia il forte interesse del Liverpool, che qualche settimana fa sembrava ad un passo dal farlo trasferire in Inghilterra.
Ci sono aggiornamenti?
Siamo tranquilli e non dovremmo correre rischi.
Lui ha il vincolo giovanile con noi, per cui non è che possono portarcelo vai così facilmente.
Ci sono delle regole e noi abbiamo parlato con Christian ed i suoi genitori, dovrebbe rimanere.
Lei è dal 91 alla guida del settore giovanile nerazzurro, ed ha conquistato ben 14 campionati tra Giovanissimi, Berretti, Allievi , Primavera, un Viareggio con Prandelli e tre coppe Italia Primavera.
Qual è la squadra che le ha dato le maggiori soddisfazioni?
Forse quella di Prandelli, che aveva vinto prima con gli Allievi e poi è salito in Primavera, dove ha vinto sia lo scudetto che il Viareggio. Era la squadra di Morfeo, Locatelli, Tacchinardi e Vialli.
Cosa pensa del fatto che molte società abbiamo rinunciato, per motivi di risparmio, ad avere una formazione Berretti in questa stagione. Non è utile per la crescita dei ragazzi una squadra che faccia da tramite tra Allievi e Primavera.
Poniamo l’esempio di Bangal, che l’anno scorso forse avrebbe fatto la riserva di Cais in Primavera, invece il mozambicano ha giocato nel Campionato Berretti ed ha segnato gol a raffica, conquistando il titolo di capocannoniere.
Esattamente, tante società di A, tra cui la nostra, hanno deciso di fare questa scelta per una questione di costi.
E’ uno staff tecnico in più da pagare, oltre al fatto che bisognerebbe avere un alto numero di ragazzi, che vengono anche da fuori Bergamo, ed ad oggi tra una spesa e l’altra tenere un ragazzo in convito costa all’Atalanta tra i 15 e 20.000 euro.
Comunque la categoria è utile per far ambientare i ragazzi sicuramente.
Grazie ed in bocca al lupo per il suo lavoro.
Crepi, grazie a voi
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