Jacopo Dezi classe’92 è uno dei giovani che ha più impressionato nel campionato di serie B di quest’anno. Arrivato a Crotone via Napoli, ha sorpreso tutti con il suo ottimo rendimento che ha guidato la squadra calabrese verso un’inaspettata lotta per la promozione in Serie A.

Jacopo Dezi di ruolo centrocampista, come detto prima in questa stagione ha sorpreso tutti tra le file del Crotone, il suo cartellino è del Napoli, ma la squadra calabrese può vantare il diritto di riscatto previsto per la fine del prestito. Dezi alle spalle ha già due ottimi campionati di Lega Pro con Giulianova e Barletta e un ritiro in prima squadra con il Napoli. Dezi proprio nella scorsa stagione a Barletta ha dimostrato di essere un giovane dalle ottime prospettive e quest’anno si sta confermando su ottimi livelli, le sue prestazioni hanno spinto Prandelli a convocarlo per lo stage di preparazione ai Mondiali. Con il Crotone rivelazione del campionato, Dezi ha disputato fin ora trentadue partite mettendo a segno tre reti.

Il Talento Che Verrà ha avuto il piacere di intervistare Jacopo Dezi, grazie alla disponibilità dimistrata dalla società F.C. Crotone verso i media:

Dezi a Marzo hai partecipato allo stage con la Nazionale maggiore. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza e che impressione hai avuto di mister Prandelli?

Questa convocazione è stata del tutto inaspettata per me, sono stato la persona più felice del mondo appena ho saputo la notizia. È stata una gioia immensa, è un onore essere parte della nazionale ed essere allenati da Cesare Prandell. Ho imparato molto da questa esperienza, stare a contatto con i migliori giovani e avere come mister Prandelli non può che migliorati, e per me è stata una grande esperienza di crescita.

Crotone é una realtà in cui molti giovani hanno possibilità d’affermarsi. Penso a Eramo che per diversi anni è rimasto nella squadra calabrese in attesa di essere pronto per il grande salto o anche a calciatori passati proprio per Crotone come ad esempio Florenzi leader ora della Roma. Cosa ci può dire sull’ambiente di Crotone come città, squadra e tifoseria?

Come ho sempre detto Crotone per un giovane è la piazza ideale. La città bellissima, un ambiente con un clima ideale. La gente è stupenda e i tifosi ci stanno sempre vicini. Anche quando non sono andate bene le cose, ci hanno sempre incitato e aiutato, la società ormai da diversi anni punta sui giovani e questa politica sta dando i suoi frutti. L’allenatore è una persona fantastica, un grande mister. Quest’anno siamo tutti giovani di prospettiva. Diciamo che Crotone è veramente un ambiente splendido.

Dopo la splendida stagione del Crotone, cosa vede nel futuro? Ancora maturazione o é pronto per il grande salto?

Per me il momento voglio continuare così, dando ancora di più, a fine stagione poi deciderò quale sarà il mio futuro.

Il Napoli negli ultimi anni sta puntando molto sul settore giovanile riuscendo a coniugare discreti risultati al lancio di giovani come te Lorenzo Insigne, Izzo e tanti altri. Come valuti la crescita della società da questo punto di vista?

Il Napoli sta migliorando e sta puntando di più sul settore giovanile, cosa che qualche anno fa non faceva. Ci sono molti giovani di prospettiva, anche in prima squadra e pian piano la società si sta mettendo in linea con l’utilizzo dei giovani. Secondo me è giusto valorizzare i giovani, soprattutto quelli provenienti dal proprio settore giovanile. E sono contento di vedere e costatare che il Napoli punta molto su di essi.

Dezi quanto aiuta in nazionale trovare dei compagni di squadra del club?

Sicuramente è molto utile. Il gruppo dell’Under 21 è fantastico, ma è sicuramente un vantaggio avere dei compagni di squadra in nazionale. Ti nterfacci comunque con calciatori con cui vivi costantemente nella squadra di club, quindi può solo essere d’aiuto. In ogni caso in Under 21 si è formato un grande gruppo, costituito da bellissime persone e da grandi calciatori.

In Italia si tende a ritardare il lancio dei giovani in prima squadra, preferendo periodi di prestito in serie minori. In altri paesi, come in Germania, la tendenza é invece di dare spazio in prima squadra a chi ha talento, tralasciando la data di nascita. Il metodo italiano funziona o andrebbe adatto a qualcosa di simile al modello estero ?

Secondo me siamo indietro, in Italia facciamo fatica a lanciare giovani nella massima serie da subito. Come succede a tutti, si girovaga un po’ per fare le ossa, per poi tornare nella propria squadra. Penso che per quanto mi riguarda, ho fatto il giusto percorso, perché all’inizio non ero pronto per certi palcoscenici. Con gli step giusti secondo me si riesce comunque ad arrivare in alto. Certo che l’Italia deve comunque migliorare sull’impiego dei giovani.

Dezi nella tua carriera quanto è stato importante il fatto di avere iniziato molto presto tra i Pro a Giulianova?

È stato importantissimo, c’è molta differenza tra il settore giovanile e un campionato come la Lega Pro. Stai a contatto con giocatori d’esperienza, e questo ti aiuta molto a crescere. Nel settore giovanile le pressioni sono poche si gioca comunemente senza pubblico. Quando invece giochi in campionati con retrocessioni, promozioni c’è un altro tipo di pressione. Comunque rifarei tutto anche perché come detto prima con gli step giusti si arriva in alto.

Dezi secondo te sarebbe utile inserire le squadre B in Campionati professionistici come la Lega Pro?

È una bella idea, quella di portare le squadre B in Lega Pro. I giovani potrebbero subito confrontarsi con campionati competitivi, che come detto prima aiutano tantissimo nella crescita.

Chi è il calciatore a cui ti ispiri maggiormente?

Mi ispiro molto a Marek Hamsik, diciamo che come ruoli siamo anche molto affini. Da lui ho imparato tanto, grandissima persona e grandissimo calciatore, quando mi allenavo con Marek, cercavo sempre di carpire i suoi segreti, lo studiavo da vicino cercando sempre di imparare qualcosa. Avere vicino campioni del genere può solo farti crescere.

Walter Mazzarri è spesso definito un tecnico che punti poco sui giovani eppure nell’estate del 2011 hai avuto la possibilità di metterti in mostra in ritiro con la prima squadra. Com’era il tuo rapporto con il mister toscano?

In quell’estate, dovevo fare il ritiro e poi andare in prestito in qualche squadra. Fu una bellissima esperienza, ricordo bene quel ritiro. Feci molto bene e Mazzarri in prima persona decise di tenermi per tutto l’anno a Napoli, gli sono molto grato, quell’esperienza mi ha fatto crescere e maturare, lo devo ringraziare perché mi ha messo a contatto con calciatori del calibro di Cavani, Lavezzi, Hamsik.

Dezi che aria si respira nello spogliatoio del Crotone, credete fermamente di poter raggiungere la serie A?

Noi viviamo partita per partita, c’è stata questa vittoria sul Padova, e stiamo già preparando la gara di Empoli. Viviamo come detto giornata per giornata e il nostro obiettivo è raggiungere i playoff, non dimentichiamoci che stiamo facendo un grandissimo campionato che nessuno si aspettava. Siamo contenti, cerchiamo di continuare così cercando di migliorarci e di continuare a crescere, per riuscire a ottenere sempre grandi risultati.

Per concludere, Mister Drago, sta ottenendo ottimi risultati a Crotone, qual è il rapporto con lui? Pensi che sia pronto anche Drago per approdare in Serie A?

Il mister sta facendo un grandissimo lavoro, è una grande persona e abbiamo un bellissimo rapporto. È un grandissimo allenatore, si vede dal gioco che esprimiamo, giochiamo in maniera stupenda. Anche il mister è cresciuto molto e sicuramente merita la serie A.

 

 

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