Leonardo Capezzi, calciatore della Fiorentina, sei considerato uno dei massimi talenti in circolazione. Come vivi questa situazione? Ti crea pressioni o la vivi con piacere?

E’ una situazione per quanto mi riguarda normale, la vivo bene. Non ci sono pressioni, e, soprattutto, ancora non sono nessuno. La strada è lunga ed in salita.

 

Ripercorriamo un po’ la tua storia calcistica fino ad oggi. Inizi nelle giovanili della Sangiovannese, storica società toscana. Cosa ti porti dentro di quell’esperienza? Cosa immaginavi nei tuoi sogni di bambino che gioca a calcio?

Dietro all’esperienza calcistica di San Giovanni mi porto tanto, tutto. Porto con me i primi calci al pallone, le prime vittorie, le prime sconfitte, gli amici. I sogni che facevo da bambino sono sempre gli stessi, di arrivare a giocare ad alti livelli.

 

Nel 2008 passi alla Fiorentina. A Firenze ti fai subito notare, anche la stampa fiorentina che si occupa di giovani inizia a tenerti d’occhio. C’è chi ti ha paragonato a Rui Costa e chi a De Rossi. Tu come ti poni rispetto a questi paragoni? Chi è il tuo punto di riferimento?

Sono paragoni che, per quanto mi riguarda, sono esagerati. Hai citato due giocatori di livello mondiale. Certamente fanno piacere ma ho tanto ancora da lavorare e da imparare. Per quanto riguarda il punto di riferimento, come penso sia per tutti, sono cresciuto con i video di Maradona, ma non agiva nel mio ruolo. Nel mio ruolo ammiro molto Gerrard e lo stesso De Rossi.

 

Sappiamo anche che le  tue prestazioni non sfuggono agli osservatori di una grandissima del calcio europeo: il Manchester United. C’è stato un momento in cui hai pensato realmente di andare in Inghilterra? Oppure l’amore per la maglia viola non ti ha mai fatto dubitare sulla tua permanenza a Firenze?

Le voci che riguardano l’Inghilterra sono un po’ strane. Qualcosa c’è stato sicuramente ma non so cosa di preciso. Fatto sta che quando sono uscite queste voci, avevo firmato una settimana prima il mio primo contratto da professionista e questo può aver bloccato un po’ il tutto.

 

La scelta di rimanere si rivela più azzeccata che mai e, infatti, mister Montella decide di portarti in ritiro precampionato. Ti ha dato qualche consiglio? Se sì, cosa ti diceva in particolare? Quale giocatore della prima squadra ti ha colpito di più?

Il ritiro con la prima squadra è stata una bellissima esperienza, mi fatto crescere sotto tutti i punti di vista. Mister Montella mi ha aiutato dandomi qualche dritta, come anche i compagni. Come vediamo tutti, la squadra è forte e mi hanno impressionato Gonzalo Rodriguez, Borja Valero e Pizarro.

 

Ora fai la spola tra Primavera e Prima Squadra. Nel campionato Primavera siete primi nel girone a pari merito con la Lazio campione d’Italia in carica. Qual è il vostro obiettivo per questa stagione? Può essere l’anno buono per vincere il tricolore?

Il nostro obiettivo è quello di crescere partita dopo partita, di raggiungere le finali e puntare al titolo, senza dimenticare la Coppa Italia e il Viareggio. Lavoriamo per arrivare il più lontano possibile in tutte le competizioni.

 

Pochi giorni fa l’esordio in Prima Squadra contro il Pandurii in Europa League. Da 1 a 10 quanto eri emozionato? Come hai vissuto questo momento?

L’ emozione c’era ed era inevitabile che ci fosse. E’ stata una grande serata considerando anche come è cambiata la partita. Ero emozionato al punto giusto, poi i primi palloni andati bene mi hanno fatto prendere fiducia.

 

Ultima domanda. Da giovane calciatore toscano stai realizzando forse il tuo più grande sogno e cioè essere un giocatore della Fiorentina. Cosa ti aspetti per il futuro? Quali sono le tue ambizioni future?

Dal futuro mi aspetto di continuare a lavorare ed a migliorare con il sogno di arrivare a giocare in prima squadra.