Nella nostra personale ricerca sui giovani talenti, ci siamo imbattuti in una piacevolissima chiacchierata con Gianfranco Cicchetti, agente Fifa tra i più famosi e grande esperto di giovani talenti e di calcio sudamericano.

Con lui abbiamo parlato di calcio italiano e non solo, non tralasciando l’importanza degli agenti e l’arretratezza del calcio italiano per quanto attiene alle strutture per i più giovani:

In che abito si svolge il suo lavoro? 

Sono Agente Fifa dal 2003, svolgo la mia professione in proprio, sebbene collaboro con Danilo Caravello e la sua agenzia. Mi occupo principalmente di giovani e di calcio estero, in particolare mercato sudamericano e dell’Europa dell’Est.

Quanto sono importanti i procuratori nel calcio moderno?

Gli agenti sono attualmente una figura fondamentale nel mondo del calcio. Permettono di avere funzioni importanti e decisamente più a largo raggio rispetto alla figura classica del procuratore. Non solo assistono i calciatori ma spesso svolgono una funzionale essenziale nelle trattative tra i club, tra i club e i calciatori e qualche volta si sostituiscono ai dirigenti nel lavoro di scouting, con risultati davvero apprezzabili.

Quale sarà secondo lei la sorpresa del campionato?

Vedo molto bene Fiorentina e Napoli, soprattutto i viola potrebbero diventare pericolosi qualora riuscissero a completare la rosa con un portiere ed un difensore.

Secondo lei chi ha piazzato il miglior colpo di mercato?

Ce ne sono diversi. Fanno scalpore gli arrivi di Gomez, Higuain e Tevez, ma probabilmente il colpo vero l’ha fatto la Roma assicurandosi l’olandese Strootmann del Psv.

Come si sta muovendo l’ltalia nell’ambito dei giovani?

L’Italia è parecchio indietro rispetto alle altre Nazioni europee, in particolare Germania, Spagna, Francia e Olanda, che per il settore giovanile sono all’avanguardia. Nonostante tutto la situazione sta migliorando e i nostri club sono tornati ad investire sui giovani di casa propria. Complice la crisi, i nostri giovani stanno trovando più spazio rispetto agli anni passati sebbene l’invasione di calciatori stranieri qualche volta diventa un ostacolo di troppo. 


Cosa manca alle italiane per competere con le squadre straniere?

Mancano i soldi, in linea generale. La tradizione, il blasone e la bravura di diversi nostri dirigenti ora non basta più. Ci vorrebbero stadi di proprietà, aumento del fatturato e qualche investitore straniero che invece permette a diversi club europei di permettersi investimenti assolutamente impensabili per il nostro calcio attuale.

Per concludere un pronostico sullo scudetto?

La Juventus è ancora la favorita, ma quest’anno dovrà faticare più del previsto. Sia per la crescita delle altre squadre, che per certi aspetti ricorda quasi la presenza delle ‘Sette Sorelle’ come avveniva una decina di anni fa, ma anche e soprattutto per il probabile appagamento della squadra di Conte che quest’anno probabilmente dirotterà le principali energie verso la Champions League. Sarà in ogni caso un torneo incerto e molto avvincente, tirato fino all’ultima giornata.