Intervista esclusiva di Footballscouting,it a Max Leghissa, direttore sportivo con una lunga esperienza internazionale tra Svezia, Croazia e Malta. Ora è ds del Mosta, con cui ha vinto Coppa e campionato U19 nell’ultimo anno

Intervista esclusiva a Footballscouting per Max Leghissa, direttore sportivo del Mosta, formazione maltese di cui organizzerà l’allestimento squadra per il secondo anno di fila.

Leghissa, un bilancio della stagione appena conclusa

 

Stagione splendida che ha consentito di salvarci in anticipo. Dopo quasi trent’anni inoltre abbiam vinto il campionato e la Coppa di Malta Under 19. Sono stato contento e abbiamo sempre proposto un calcio propositivo. Poi abbiamo 5 convocati in Under 21 maltese, 2 U19 E 3 U17.
Malta è in grande crescita, e non solo a livello turistico ed economico…

E’ rimasto sorpreso dal livello tecnico trovato? In positivo?

Tutto molto positivo, ci sono allenatori anche maltesi molto preparati. Poi essendoci diversi dirigenti e allenatori stranieri è chiaro che tutto il movimento ne beneficia. Così aumentano livello e competitività, senza contare che ci sono ben 4 squadre che vanno in Europa.

Lei ha portato molti giocatori dall’Italia, che tipo di impatto hanno avuto?

Tutti i ragazzi che ho avuto vorrebbero rientrare e quindi dobbiamo fare una scelta. Tra l’altro abbiamo venduto allo Gzira, squadra che giocherà i preliminari di Europa League.
Tutti sono stati contentissimi e si sono trovati benissimo, da Souare passando per Trovade, ex capitano della Primavera del Boogna.

Nei prossimi due anni puntiamo ad arrivare in Europa. La società è fatta di gente seria e permettetemi di ringraziare il presidente George Galea, il suo vice e anche l’allenatore uscente Johann Scicluna. Il mister non è più con noi ma è veramente un allenatore preparato e di livello

In un’intervista recente ha detto che i nostri ragazzi (vedi il caso di Mansi) in Italia trovano difficoltà di percorso che invece da voi non trovano. Conferma?

Alle finali Primavera ho incontrato il ds del Chievo Romairone e ci siamo confrontati su questo. Il ragionamento era legato al fatto che si gioca con meno pressione e non ci sono bocciature immediate. Abbiamo un progetto e diamo fiducia ai ragazzi, che ce la ripagano.
Quando Mansi non ha fatto bene l’abbiamo comunque mantenuto in squadra e ha fatto ben 22 partite. Non credo sia pronto per andare a fare il titolare in Serie A, magari farà ancora un altro anno da noi, poi è pronto.
In C vogliono tutto e subito e se non fai vedere nulla in due partite sei bocciato e non vedi più il campo.
Da noi questo non succede, sia per volere della società che mio.
Certi allenatori non danno tante chance, cambiano tutto molto velocemente. E’ l’ambiente che impone certi percorsi, non tanto il pubblico e il clima attorno alla squadra.

Un motivo per andare a Malta per un ragazzo che fatica a giocare

Tatticamente non è ancora un campionato di livello, ma fare 20 gare da noi ti rende più pronto che non farne 3 in Serie C. Sei più pronto, più maturo ed hai anche più considerazione dei tuoi mezzi.
A Mosta abbiamo delle collaborazioni con club italiani. Io la consiglio come esperienza, anche per la nuova cultura ed il nuovo linguaggio, che oggi è fondamentale.

Anche Zaccardo è rimasto colpito da tutto in positivo da Malta nella sua esperienza all’Hamruns?

Si, sì. Con Zaccardo siamo molto amici e si sta parlando anche di una piccola possibilità che venga da noi. Siamo un piccolo club, vedremo se possiam accontentarlo.

A Roma è arrivato Conor Borg un anno fa, un maltese. Non è riuscito ad imporsi. Può essere un pregiudizio verso la provenienza da una nazione poco sviluppata calcisticamente o è un discorso che non esiste?

Se l’hanno preso il pregiudizio non esiste. Probabilmente è più una questione di preparazione, visto che si svolge un lavoro fisico completamente diverso nel precampionato italiano. Anche a Malta ci sia allena tutti i giorni, ma non con la stessa intensità.
A Malta Borg era uno dei più bravi, ma ha cambiato completamente modo di allenarsi.
Se i ragazzi riescono ad uscire da Malta a 18, 19 anni e crescono in Italia con una qualità applicata ad una tattica di livello superiore. Non parliamo ovviamente di tanti ragazzi, ma di 4-5 su 3000 iscritti alla Federazione.