Tra i giovani più talentuosi del panorama calcistico italiano c’è senza dubbio Leonardo Capezzi, centrocampista classe ’95. Attualmente gioca al Varese, ma è di proprietà della Fiorentina, che ha dimostrato più volte di saperci fare con i giovani (si vedano i vari Babacar e Bernardeschi). Quella a Varese è, per Capezzi, la prima stagione da professionista e l’avvio è stato positivo (11 presenze e pure una rete) e, proprio per questo, il centrocampista di Figline Valdarno guarda fiducioso al futuro, come racconta in un’intervista a Calcionews24.com.

Innanzitutto Capezzi ha voluto sottolineare la  grande gioia per poter giocare con continuità a Varese, una società che ha deciso di valorizzare tanti giovani: “Sono in un ambiente che crede nei giovani e li valorizza, questo mi ha convinto a venire fin qua…”. Ormai da anni, in realtà, l’anima del Varese è il capitano Neto Pereira, che giovanissimo non lo è più, ma in ogni partita si prende la squadra sulle spalle:”Mi ha stupito Neto, il nostro capitano. E’ una persona straordinaria, ci trascina ogni sabato e nonostante abbia 35 anni corre come un ragazzino. E’ un motivo importante per fare bene, è un modello da seguire”.

Tuttavia il giovane centrocampista, in estate, era stato vicino al Cittadella, poi, però le cose sono andate diversamente: “Si, c’erano state diverse voci. Ci sono state delle cose che hanno rallentato le tempistiche, il Varese mi ha convinto subito e non ci ho pensato un attimo a venire qua. Il direttore Cannella mi ha convinto a fare questa scelta, è stato importante”.

Nel futuro di Capezzi c’è sicuramente la serie A, ma non è detto che sia con la maglia viola, molte squadre, infatti, si sono interessate a lui, ma, per ora, Capezzi pensa solo a dare il massimo con i biancorossi: Penso al Varese poi le voci ben vengano, fanno piacere”.

Non poteva mancare un augurio all’ex compagno e grande amico Bernardeschi:” Federico è un grande amico, ci sentiamo due o tre volte a settimana. Mi dispiace che si sia fatto male ma lui sa che tornerà più forte di prima“. 

Il giocatore si è poi soffermato a parlare delle sue caratteristiche tecniche e dei suoi grandi miti: “Io sono cresciuto con Gerrard e De Rossi, sono loro i miei due giocatori preferiti. Sono un centrocampista che predilige attaccare ma penso di cavarmela bene in fase difensiva. Mi piace palleggiare, posso giocare sia in un centrocampo a due che a tre. Posso fare la mezzala ma anche il vertice basso, mi piace mettermi al servizio della squadra”.

Arrivare ai livelli di Gerrard e De Rossi non sarà facile, ma se è vero che chi inizia bene è già a metà dell’opera