Di: Matteo Lucchini, www.milannews24.com

Sette mesi di Pippo Inzaghi allenatore sono un lasso di tempo abbondante per esaminare difetti e attitudini quantomeno opinabili dell’ex attaccante rossonero, emersi specialmente nella scelta dell’undici della domenica. È dura non essersi accorti, in 28 partite ufficiali, del ridottissimo spazio che i più giovani della rosa hanno potuto sin qui ritagliarsi. Al francese Niang spetta di diritto la palma del giovane col più basso minutaggio all’attivo; il classe ’94, che adesso sta facendo faville in quel di Marassi, nel primo spicchio di stagione con la casacca del Milan ha totalizzato 82′. Discorso analogo per Saponara, che dopo i 90′collezionati in rossonero, ad Empoli sta trovando l’ambiente ideale per crescere, grazie alla continuità di presenze garantita da mister Sarri. Anche Michelangelo Albertazzi non è stato troppo fortunato: l’ex Verona e Getafe non ha mai messo piede in campo in campionato, e vanta un solo gettone in Tim Cup.

Le note davvero dolenti per Pippo riguardano tuttavia l’impiego dei piccoli centrocampisti. Van Ginkel aMilano avrebbe dovuto accrescere esperienza, per rientrare a Stamford Bridge migliorato almeno sotto questo aspetto. Ma in 230′ è assai complicato ‘farsi le ossa’… Ma lo spagnolo Suso è l’oggetto del mistero per eccellenza. Arrivato pure in anticipo rispetto agli accordi col Liverpool, attraverso un indennizzo di 1 milioneversato dai rossoneri, il classe ’93 deve ancora saggiare il feeling coi propri compagni, avendo giocato appena uno scampolo in Coppa Italia. Si vocifera con insistenza che un k.o. lunedì sera al Franchi porrebbe fine al corso rossonero di Inzaghi da tecnico, e con un’emergenza totale in mediana in vista della gara, quei giovani da lui tanto bistrattati, adesso potrebbero costituire la sua ancora estrema.