Continua il viaggio tra le giovani promesse del nostro campionato. In ogni giornata di campionato vi presenteremo i migliori 3 prospetti che si sono distinti tra i campi di Serie A.

Questa settimana vi raccontiamo la storia di altri 3 giovani futuri campioni che hanno fatto parlare di loro con gol o prestazioni di rilievo. Sono Alvaro Morata, Jacopo Sala e Stipe Perica.

 

STIPE PERICA (1995): Nasce a Zara il 7 Luglio 1995 Stipe Perica. Cresce nello Zadar, squadra della sua città, nella quale fa tutte le giovanili arrivando, nel 2012-13, in prima squadra. Segna 8 gol in 20 partite. Nell’Agosto del 2013 il Chelsea crede in lui e lo acquista della squadra croata, girandolo subito in Olanda al NAC Breda per due anni. Qui in Olanda gioca non moltissimo ma cresce umanamente e come giocatore. In Olanda Stipe gonfia la rete 9 volte delle 35 cui scende in campo. Nel Gennaio 2015, stufo dei Paesi Bassi, torna al Chelsea per essere girato all’Udinese dove, fin ora, ha giocato 7 partite e domenica sera ha messo a segno il suo primo centro italiano contro la Roma. Un gol di rapina nel quale ha sfruttato un rimpallo di De Santis sul tiro di Thereau. Abilità notevole sotto porta, Stipe si fa notare anche per i colpi di testa, ma anche per la posizione sotto porta vista la sua costante presenza. Un gran bel prospetto per il futuro del Chelsea, ma anche per la Croazia che lo aspetta li davanti.

 

JACOPO SALA (1991): Parte da Alzano Lombardo il 5 dicembre 1991 la carriera di Jacopo Sala, trequartista del Verona, ma che inizia nell’Atalanta da bambino. Ma Jacopo è un passo avanti e difatti a 15 anni va in Inghilterra al Chelsea che ha intravisto in lui un gran bel giocatore. Ma le premesse non restano tali. Non gioca mai in prima squadra ma solo giovanili e nel 2011 viene ceduto in Germania all’AmburgoQui Sala gioca e si fa vedere un po di più ed in due anni mette a referto 23 presenze facendo 3 gol. Nel 2013 il Verona decide di puntare su di lui dopo la risalita in Serie A. In due campionati passati con gli scaligeri, Jacopo colleziona 29 presenze, ma nella seconda stagione, quella 2014-15, attira l’attenzione di alcune big scendendo in campo con maggior frequenza e segnando un gol in più. Domenica ha siglato il gol della rimonta per il Verona sull’Empoli. Ottima corsa e propensione alla fase offensiva, Sala non disdegna anche la fase difensiva aiutando i propri compagni nelle azioni offensive avversarie. Tecnica da ottimo giocatore, potrebbe tranquillamente stare in una grande e lo ha dimostrato a Verona. Cuore, polmoni per il ragazzo nato in Italia, ma cresciuto in giro per l’Europa.

 

ALVARO MORATA (1992)Álvaro Borja Morata Martín, è questo il nome completo del ragazzo che 22 anni fa nasceva a Madrid, ma che ha stregato la Juventus e proprio al suo Real Madrid ha fatto malissimo. Ma Alvaro calcisticamente parlando nasce nell’Atletico Madrid che gioca nelle giovanili per poi passare ai giovani del Getafe. Nel 2008 passa ai cugini del Real Madrid e firma il suo primo contratto professionistico. Con i galacticos gioca dapprima nel Real Madrid C, poi nel Castilla fino ad approdare nel 2010 in prima squadra, anche se fino al 2012 fa parte della rosa del Real  Madrid Castilla. A partire dalla 2012-13 va in pianta stabile con i campioni del Real Madrid e gioca 12 partite condite da 2 gol. L’anno dopo vede nettamente di più il campo con 23 presenze ed anche i gol quadruplicano arrivando a quota 8. Ma Alvaro vuole giocare con continuità e nel Real è chiuso dai mostri sacri noti a tutti. Allora decide di cambiare aria: c’è la Juventus nel suo destino. Infatti il 19 Luglio 2014 Morata saluta Madrid e abbraccia Torino. Ma l’inizio nel campionato di Serie A non è semplice. Appena arrivato si fa male in allenamento e si ferma per 50 giorni saltando la preparazione. All’inizio, poi, parte da terzo dietro il duo Tevez-Llorente, ma ben presto, con le opache prestazioni dell’ex Atlhetic Bilbao, Alvaro scavalca il connazionale e comincia a farsi vedere in Italia e non solo. La Juve va avanti e cresce in Champions e con lei anche il numero 9 di Allegri. In semifinale di Champions, proprio in quel Bernabeu che lo ha accolto nel mondo professionistico, Alvaro affossa i campioni d’Europa in carica e porta la Juventus in finale di Coppa Campioni dopo 12 anni. Parliamo di uno dei più alti profili d’Europa in ottica futura, un giocatore che ha avuto una crescita impressionante in un solo anno e che è diventato un cecchino sotto porta. Qualità cristallina, corsa e potenza fisica, Morata ha anche dalla sua un ottima tecnica. Insomma le basi, ed anche di più, ci sono, ora sta ad Alvaro Morata dimostrare di poter diventare uno dei più forti d’Europa.