Correva l’anno 2005, per qualsiasi appassionato di calcio era impensabile non possedere una copia di Football Manager, e come ogni allenatore virtuale che si rispetti una delle prime tappe per gli acquisti del proprio team era sempre e costantemente il Sudamerica, ottimi affari e talenti sicuri da portare in Europa. Due nomi su tutti, Carlos Tevez e Javier Mascherano, la punta e il centrocampista del Corinthians che dominava in lungo e in largo il Brasileirão , la spina dorsale del Timão che il destino più volte metterà a confronto.

DAL SUPERCLASICO ALLA NAZIONALE OLIMPICA – I due prima di vestire la maglia del Corinthians e fare le sue fortune, erano agli antipodi del calcio argentino, Carlos Tevez idolo della Bombonera, cresciuto nel Boca Juniors con sangue Xeneizes che scorreva nelle vene, e Mascherano ? Nato a San Lorenzo, ma adottato e allevato dal River Plate, squadra che lo ha fatto crescere ed esordire in Primera Division. Rivali eterni in una di quelle sfide, il Superclasico, in grado di paralizzare tutto il Sudamerica. Una cosa li accomunava, il carattere e la garra argentina, due combattenti calcistici che difficilmente si lasciavano sopraffare da qualsiasi individuo gli si presentasse davanti sul rettangolo di gioco. Per confermare questa tesi chiedere al Loco Marcelo Bielsa, tecnico della Nazionale argentina olimpica, medaglia d’oro ad Atene 2004. I due in campo hanno fatto sfregare le mani del Loco, Tevez primo nella classifica marcatori e Mascherano miglior centrocampista della competizione per distacco.

IL CERCHIO SI RICONGIUNGE – Al West Ham riesce il colpaccio, e ingaggia sia Tevez che Mascherano nell’estate del 2006, polemiche a non finire e multa della federcalcio inglese per clausole illecite contenute nel contratto al momento del trasferimento. La stagione non è esaltante, ma i due mettono solamente le basi per quello che costruiranno in Europa negli anni a venire. La stagione successiva le strade si dividono, strade che portano rispettivamente a Manchester, sponda United, e a Liverpool. Tevez vince tutto quello che un calciatore può vincere, Mascherano si toglie meno soddisfazioni con la maglia dei Reds, ma poi conquista tutto aggiungendo gli interessi con quella del Barcellona. Nel frattempo l’Apache passa alla Juventus e il destino inizia il suo lavoro beffardo, basato su sottili bilanciamenti in grado di compensarsi per far quadrare i conti finali, conti che portano la Juventus di Carlos Tevez in finale di Champions League nel 2015 contro il Barcellona di Mascherano. I due di nuovo contro in un match di maestosa importanza a più di 10 anni dall’ultimo Superclasico giocato da avversari. Niente Bombonera o Monumental, ma Olympiastadion a fare da cornice a questa conclusione affascinante tra due simboli del calcio argentino.