Dopo la prima parte della presentazione dei vari giovani che hanno colorato e rinvigorito l’estate del calcio italiano, ecco la seconda infornata di giovani calciatori da seguire.

GENOA
Daniele Sommariva (1997):
portiere classe ‘97 che già ben conosce l’atmosfera della prima squadra, fu strappato alla samp dagli osservatori del Grifone.
Ragazzo molto umile e ben voluto da tutti, non sarà più il terzo portiere in prima squadra come lo scorso anno. Un motivo in più per stare concentrato sul Campionato Primavera.
Freddo e sempre concentrato tra i pali, sin dalle categorie meno importanti si porta con sè la fame di pararigori. Non è il primo ad intraprendere questo percorso, visto che lo zio Marco aveva militato nella Primavera rossoblù proprio come portiere.

Mario Ierardi (1998): debuttare in Primavera sotto età e fare una doppietta, fatto.
Questo è stato il biglietto da visita con cui il difensore ex Reggiana si è presentato in ritiro da Gasperini.
Terzino destro di ottima spinta, a molti ricorda il primo Gareth Bale.
Ma piano con i paragoni scomodi.

Samuel Delli Carri (1997): centrale difensivo di grande fisico, sarà il perno della difesa della Primavera allenata da Giuseppe Fasce.

Amir Mahrous (1998): ragazzo italo-egiziano cresciuto in Liguria, ha in comune questa particolarità (e anche il fatto di essere cresciuto nel vivaio della squadra più antica d’Italia).
Completamente diverso, invece, il ruolo, essendo un terzino sinistro.
Bravo in entrambe le fasi, sarà uno dei perni della prossima Primavera.

Andrea Gulli (1997): c’è sempre da sorridere quando un giovane italiano oltre ad avere qualità è in grado di disimpegnarsi in più ruoli. Questo è Andrea Gulli, esterno destro in grado di adattarsi senza alcun problema al ruolo di mezzala.
Gasperini lo osserva da tempo e lo ha già portato in panchina nel corso della passata stagione.

Francesco Corsinelli (1997): mediano di quantità e carattere, dopo essere diventato titolare inamovibile l’anno scorso si appresta a vivere un’altra annata importante, sperando in una convocazione di Gasperini.
Il Genoa lo prese dalle ceneri della Lucchese, reduce dal fallimento.

Paolo Ghiglione (1997): arrivato al Genoa dal Pavia con la fama di goleador e centravanti, è stato adattato ad ala destra dai vari allenatori avuti nelle giovanili della squadra ligure.
La sostanza non è cambiata, comunque. Il ragazzo ha confermato le ottime qualità che già aveva messo in mostra in precedenza,  ottenendo anche l’onore della chiamata in prima squadra.
Conta una presenza nella nazionale italiana Under 18.

Giuseppe Panico (1997): di tutti i nomi che abbiamo menzionato finora, il suo è certamente il più conosciuto.
Il ragazzo è apprezzato da molti addetti ai lavori per essere un attaccante di razza che vede bene la porta.
Molto veloce e agile, a questo aggiunge una dose non indifferente di grinta e rabbia agonistica.
Dopo un brutto infortunio dovrà dimostrare di essere tornato il ragazzo che vestiva la maglia da titolare della sua nazionale di categoria. Conta 11 reti in una trentina di presenze nelle varie nazionali giovanili.

INTER
Federico Dimarco (1997):
di tutti i ragazzi che presenteremo è, assieme al milanista Calabria, il giocatore che più è stato in auge in questo scorcio di inizio stagione.
Dimarco è un terzino nato nel 1997 ed originario di Milano, che ha già avuto modo di debuttare sia in campionato che in Europa League.
Terzino mancino di grande spinta e dinamismo, è da sempre un punto di forza delle nazionali giovanili azzurre.
Mancini lo stima e lo ha spesso schierato in amichevole nel corso di questa estate, anche quando i test erano davvero probanti.

Enrico De Micheli (1997): centrocampista coetaneo ed amico di Dimarco, dopo aver giocato in Berretti nell’anno passato è pronto ad imporsi in maniera importante anche in Primavera.
Metodista dalle ottime prospettive, deve continuare su questa strada se vuol far parlare di sé in futuro.

Pedro Delgado (1997):
questo diciottenne portoghese è un altro profilo dei profili che i tifosi interisti avranno sicuramente imparato a conoscere in questo precampionato.
E’ un trequartista di grande qualità ed in grado anche di giocare come esterno, in procinto di iniziare la terza stagione in nerazzurro.
Dopo l’anno di apprendistato in Berretti starà a lui mettersi in mostra in Primavera.

George Puscas (1996):
anche per lui questo sarà il terzo anno in Italia. Dopo due stagioni tra le fila della Primavera nerazzurra (una di ambientamento e una straordinaria) dovrà mostrare il suo strepitoso potenziale in quel di Bari, in Serie B.
Puscas ha ricevuto grandissimi elogi da Mancini, che ha detto di vederlo come un grandissimo attaccante tra qualche anno.
Prima, però, dovrà confermarsi in Puglia per ottenere il controriscatto della società di via Durini.

Souleymane Camara (1996): come Puscas si metterà in mostra con la maglia dei Galletti, al fine di provare ad ottenere un futuro nella Milano nerazzurra.
Talentuoso, sgusciante e imprendibile nell’uno contro uno, questo guineano ha tutte le carte in regola per far parlare benissimo di sé in contesti molto importanti.
Quest’anno ha vinto il Torneo di Viareggio nel mese di febbraio, ora arriva il calcio che conta.

LAZIO
Guido Guerrieri (1996):
dopo Strakosha la Lazio ha in mano nel giro di pochi anni un altro prospetto di ottime qualità tra i pali. Portiere completo e molto bravo anche a giocare tra i piedi, Pioli sembrerebbe volerlo tenere come terzo portiere invece che mandarlo in prestito a maturare esperienza in Lega Pro.
Un’esperienza che il ragazzo dovrà essere in grado di cogliere in ogni singolo aspetto.
Quello che verrà sarà il quattordicesimo anno in biancoceleste, cosa che non può che rendere pieni di orgoglio i dirigenti del settore giovanile del club più antico della capitale.
Il valore internazionale di Guerrieri è talmente riconosciuto che, a fine 2013, è stato convocato insieme ad altri 19 aspiranti portieri nati nel ’96 e nel 97′ a Doha, per rappresentare il nostro Paese al “First Elire Goalkeeper Summit”, evento organizzato da un’istituzione importante come l’Aspire Academy e dalla Fondazione Iker Casillas. In quell’occasione, ha stupito tutti gli addetti ai lavori classificandosi al quinto posto, al termine di una sfida nella quale si misuravano attraverso diverse prove le qualità dei partecipanti.

Mustapha Seck (1996): dopo Keita e Tounkara è stato il terzo ragazzo che Igli Tare è riuscito a strappare al settore giovanile del Barcellona nel corso dei mesi passati.
Agisce come esterno sinistro di difesa ed è stato uno dei protagonisti della stagione della Lazio Primavera nell’anno concluso qualche settimana fa.
La sua dote principale è la fisicità, che unita alla grande versatilità fanno di lui un prospetto interessante.
E’ anche molto veloce, dote che potrebbe aiutarlo nella marcatura di avversari vivaci e rapidi, aspetto spesso molto sofferto dai ragazzi giovani agli esordi.
Il suo futuro potrebbe essere ancora in Primavera, nelle vesti di fuoriquota.

Alessandro Murgia (1996): altro ragazzo che veste la maglia della Lazio da molti anni, ha avuto modo di giocare diverse partite nel corso del precampionato.
Murgia è un centrocampista completo, bravo ad impostare ed abile negli inserimenti.
Tutto ciò lo rende una mezzala molto promettente ed apprezzata dalle parti di Formello.
Ancora non è chiaro dove giocherà nella stagione 2015-16, anche se sul suo conto sono arrivati diversi apprezzamenti da team di Serie B.

Chris Oikonomidis (1995):
l’Australia è uno dei Paesi con il più forte flusso di immigrazione al mondo. Tra le varie persone che hanno cercato fortuna oltreoceano vi sono anche i genitori di questo talento.
Chris è infatti nato a Sydney da una coppia greca. Giovanissimo è emigrato in Europa, dove ha giocato prima in Inghilterra, poi in terra ellenica.
Nel 2011 arriva all’Atalanta, dove rimane per due stagione ed arriva anche in Primavera.
La sua esplosione avviene però tre anni dopo, quando si trasferisce in biancoceleste.
Dopo un primo anno da riserva rimane come fuoriquota e si impone in squadra con una media gol eccellente.
Nella sua maturazione è stata anche fondamentale la trasformazione da trequartista a esterno sinistro, ruolo in cui ha anche firmato gol pesantissimi nella doppia finale di Coppa Italia contro la Roma.
In ritiro Pioli l’ha provato davanti alla difesa, designandolo come possibile alternativa a Biglia in una stagione che vedrà la Lazio impegnata in un numero molto alto di gare.
Ha già debuttato con la maglia dei Socceroos, con cui è stato convocato anche nel periodo delle finali Scudetto, costringendolo a non giocare le Final Eigt Scudetto 2015.

Simone Palombi (1996): fino alla scorsa estate era un giovane che aveva avuto poco spazio, eppure aveva già ampiamente dimostrato di avere un grande senso del gol.
Poi è arrivata la nuova stagione e la possibilità di una maglia da titolare, visti gli approdi nel professionismo della maggior parte dei classe ’95.
Il ragazzo ha saputo farsi trovare sempre pronto di fronte alle occasioni che ha avuto a disposizione, segnando una ventina di reti nel corso della stagione.
Dovrebbe rimanere alla Lazio, facendo la spola tra la prima squadra e la Primavera di uno che, a proposito di gol, sottoporta ci sapeva fare: Simone Inzaghi.

MILAN
Gianluigi Donnarumma (1999): assieme al bolognese Cozzari è il ragazzo più giovane che abbiamo inserito in questo speciale dedicato ai giovani talenti del calcio italiano.
“Gigio” è un autentico scala-gerarchie, avendo rubato il posto ad un ragazzo di tre anni più vecchio lo scorso anno (Gori) ed essendo diventato ora il terzo portiere della prima squadra.
Campano e fratello d’arte, secondo molti sarà il futuro numero uno a difesa della porta del club di via Aldo Rossi.

Stefano Gori (1996):
anche lui è assolutamente un potenziale ottimo portiere, che potrebbe però pagare la fortuna di essere capitato in un periodo in cui, sia nel club che in nazionale, sembrano abbondare le promesse tra i pali. Proprio a causa di questo motivo ha perso il posto ai danni di Donnarumma nella passata stagione.
Ex Brescia e tempo fa incoronato da Gino Corioni come un futuro grande campione, è molto apprezzato nell’ambiente rossonero per la sua umiltà e serietà.
Forse troppo poco considerato nel giro delle nazionali giovanili italiane, almeno fino al momento.

Davide Calabria (1996): per lui quest’estate sarà probabilmente stata la più emozionante della sua giovane vita. Dopo le parole di Berlusconi in conferenza stampa si era capito che il Milan sembrava avere un occhio di riguardo nei confronti delle sue qualità. Parole che hanno trovato conferma nei fatti, visto che il terzino di Adro è stato schierato anche titolare in alcune amichevoli importanti.
Probabilmente non sarà un titolare della fascia di destra, che sarà ancora presieduta da Abate, ma la sua duttilità e abnegazione lo aiuteranno a essere considerato da mister Mihajlovic.
La corsa e la capacità di andare sul fondo e mettere palla in mezzo sono le sue due qualità più importanti, ma anche in fase difensiva sa imporsi con grande autorità. Attenti a questo ragazzo, tifosi rossoneri.

Alessandro Mastalli (1996): dopo pochi giorni di lavoro con Mihajlovic è passato in prestito al Lugano, dove crescerà sotto le direttive di Zdenek Zema. Mastalli è una mezzala che, nonostante l’età, può già definirsi completa dal punto di vista tecnico e tattico.
Letale negli inserimenti ed intelligentissimo sotto l’aspetto tattico, in Primavera agiva da vero leader.
Questo ha portato mister Brocchi a spendere parole importantissime per lui, dopo che anche Inzaghi aveva sempre dimostrato coi fatti di ammirarlo.
Il Milan ha deciso di non inserirlo in rosa quest’anno, ma in un futuro chissà cosa accadrà.

Hachim Mastour (1998): è certamente il più mediatico (ma anche uno dei più forti) di questa lunga lista di giovani al lavoro con le prima squadre dei club di appartenenza.
Sul web spopola con giocate di alta classe e numeri che mandano in ambasce gli avversari, dovuti alla sua grande velocità di esecuzione e abilità nell’effettuazione del dribbling.
Quest’anno, invece che giocare con gli Allievi Nazionali, la società aveva addirittura deciso di inserirlo nella rosa della prima squadra, all’inetrno della quale non è però mai stato utilizzato.
Le Finali Primavera? Nemmeno lì in campo, visto che il ragazzo in quel periodo rispose alla convocazione della nazionale marocchina.
In quei giorni debuttò, giocando pochi secondi, in Marocco-Libia.
Questo ha fatto sì che Hachim avesse definitivamente effettuato la sua scelta: basta Italia, per sempre.
La Nazionale con cui il talento di Reggio Emilia si metterà in luce sarà, quindi, quella nordafricana.

Patrick Cutrone (1998):
mancano grandi attaccanti al calcio italiano, per fortuna non a livello giovani.
Cutrone rappresenta in questo senso uno dei ragazzi più di prospettiva dell’intero movimento.
Attaccante bravo sotto porta ed in fase di impostazione della manovra offensiva (lavora molto per i compagni giocando molto bene anche di sponda.
Originario di Como, Brocchi ha deciso di puntare su di lui già l’anno passato, schierandolo con i classe ’96 e ’97.
I risultati sono stati eccezionali, anche perché Patrick ha raramente giocato i 90’ interi. Eppure ha segnato ben otto volte in 18 presenze, segno di un’eccezionale capacità di saper ottimizzare il tempo a disposizione.
Coi suoi gol ha anche trascinato l’Under 17 all’Europeo in Bulgaria, manifestazione in cui non è riuscito, ahinoi, a ripetersi.
Ora dovrà continuare a segnare in Primavera, i numeri e le premesse sono dalla sua parte.