Si parla spesso di condottieri in ambito storico: Alessandro Magno e Giulio Cesare i più antichi, per arrivare a Napoleone Bonaparte. Questi tra i più capaci ed illustri.

Ora guardiamo tutto questo in chiave sportiva, accostando le figure del passato agli allenatori. Vengono in mente Nereo Rocco o Arrigo Sacchi, rivoluzionari del passato. Sir Alex Ferguson o Capello sergenti di ferro. Nell’ultimo triennio un solo allenatore ha preso la scena, distinguendosi per grinta e pensiero tattico applicato in campo. Diego Pablo Simeone, argentino di Buenos Aires, che dopo una buona carriera da calciatore si cimenta in quella da commissario tecnico.

Dopo l’approdo da calciatore in Italia con la maglia del Pisa, Simeone arriva a giocare all’Inter e poi alla Lazio. Le sue caratteristiche in campo sono grinta e determinazione, Javier Zanetti disse di lui: “Si sapeva che il Cholo, per come stava in campo, sarebbe stato un grande allenatore. Ha tanto da dare a questo calcio. È un vincente, uno che non molla mai.”

La sua carriera da allenatore passa ancora dall’Italia, allena il Catania nel 2011, ma il suo pensiero di gioco non viene apprezzato fino in fondo, esonerato e dopo una piccola parentesi in Argentina al Racing El Cholo viene chiamato a Madrid, sponda Atletico.

Da qui parte una sintonia particolare con il club, l’Atletico Madrid sposa il pensiero di Simeone, la squadra pressa a tutto campo, abbina quantità e qualità, ordinata e sempre compatta. Specchio di quel condottiero nell’area tecnica, che spesso varca, quasi a voler aiutare in campo i suoi soldati. El Cholo Simeone, grande motivatore, amante della tattica, della disciplina: condottiero.