Russia 2018 è l’obiettivo della Nazionale di Ventura, arrivarci vincendo un girone che vedeva fra le componenti la Spagna appariva, fin dal principio, impresa titanica. La via degli spareggi, insomma, sembrava cosa obbligata anche se dopo il pareggio ottenuto in casa contro le furie rosse, qualcuno aveva sperato in un colpaccio in terra iberica per sovvertire l’ordine costituito del girone. Le cose invece, come è noto, sono andate diversamente: a Madrid Ramos e soci si sono imposti con un netto 3-0. Da lì gli azzurri hanno perso convinzione, grinta, morale e forse condizione. Una prestazione di certo non positiva, ma, dato il tasso tecnico dell’avversario forse ancora giustificabile. Contro il modesto Israele, però, la situazione non è migliorata. Vittoria minima (1-0), prestazione contestata dai tifosi e altre certezze che scemano dalla Nazionale di Ventura.

L’apice del misfatto è arrivato ieri sera a Torino. Al cospetto degli Azzurri la Macedonia penultima del gruppo. Obiettivo vincere, ma soprattutto convincere, nonostante le tante assenze. Invece non è stato conseguito né l’uno, né l’altro. Squadra poco capace di creare pericoli, caotica in mezzo al campo e lacunosa in difesa. Così, contro Pandev e compagni, non è servito neppure andare in vantaggio. Nella ripresa, infatti, l’Italia, forse ritenendo il risultato acquisito, forse perché fisicamente non in grado di alzare il ritmo, ha subito il pareggio macedone e un’altra dose di fischi e critiche.
Come detto, le assenze, soprattutto in mediana, erano parecchie, ma, dato il tenore dell’avversario, la vittoria era decisamente alla portata, soprattutto nel momento in cui, ancorché senza esprimere un gioco sfarzoso, si era riusciti ad andare in vantaggio. Difendere, del resto, è da tradizione il punto di forza della Nazionale italiana, ma nell’ultimo periodo anche il reparto arretrato sta dando segnali di cedimento e di nervosismo, con il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini ricomposto quasi a forza dopo la cessione del secondo al Milan. Se a questo si aggiungono un centrocampo poco lucido e la scarsa vena realizzativa degli uomini d’attacco ecco che i campanelli d’allarme per questa Italia sono tanti.

La conquista della seconda piazza nel girone è cosa ormai fatta, ma si tratta pur sempre dell’obiettivo minimo, arrivato esprimendo un gioco non all’altezza. Fra un mese, infatti, ci saranno gli spareggi e urge ritrovare al più presto la condizione fisica e morale ottimale per affrontare queste sfide decisive per accedere ai Mondiali.
Ventura, anch’esso confusionario e spesso passivo rispetto alle difficoltà della squadra, è sub judice e la critica non gli perdonerà più nulla, dopo aver visto per diverse volta una Italia quasi inerme e incapace di sviluppare gioco. Il c.t. deve riuscire a rianimare una squadra spesso incapace di andare oltre il compitino. Le debolezze, infatti, appaiono più mentali che fisiche. Purtroppo il selezionatore azzurro non avrà molto tempo per lavorare su tattiche e schemi, è dunque primario intervenire sull’approccio alla gara e sulla capacità di non sfaldarsi davanti alle prime difficoltà. Buffon ha dato ordine ai veterani di prendersi sulle spalle il grosso delle responsabilità. In effetti servirà una grande unità di intenti e una massiccia dose di determinazione e di consapevolezza per superare la trappola degli spareggi, occasione nella quale bisognerà dimostrare di meritarsi Russia 2018.