Nell’arco di una stagione ci sono partite e partite. Volendo restringere il cerchio, in un campionato, nonostante il conteggio di assegnazione punti sia lo stesso, in alcuni weekend il peso specifico è diverso. Non si gioca solo per i tre punti, la posta in palio è diversa, il peso specifico è maggiore. Come non poter quindi fare riferimento al derby? Non importa la categoria, ciò che conta è il semplice nome delle compagini coinvolte: Inter-Milan, campionato Primavera.
PRIMO TEMPO – Le squadre si studiano, non ci sono occasioni rilevanti, il risultato è una prima parte di primo tempo (scusate il gioco di parole) sicuramente poco spettacolare. La scintilla però arriva al 30’, al termine di una costante crescita del Milan, che trova il gol con Tsadjout, abile a vincere il duello aereo con Lombardoni ed a battere Pissardo con un preciso colpo di testa. L’Inter potrebbe pareggiare un minuto dopo quando, a Guarnone oramai battuto, tra Bettella ed il gol c’è il corpo di Llamas. I nerazzurri di Stefano Vecchi cercano di alzare il baricentro ma, al duplice fischio, il risultato sorride ai rossoneri.
SECONDO TEMPO – Il match aumenta di spettacolarità, le azioni più pericolose arrivano dall’Inter che chiama Guarnone a interventi salva-risultato: in apertura su Emmers prima e Sala poi, al 55’ su Colidio che, a tu per tu con l’estremo difensore avversario, perde l’occasione per mettere il sigillo su un altro match di vitale importanza, dopo essere stato decisivo nella Supercoppa italiana Primavera. La tattica del Milan è chiara: buona copertura del campo, intensità difensiva e tentativi di ripartenze con Dias e Capanni. L’Inter cerca però di creare pericoli alla porta dei rossoneri, sia aumentando la presenza nell’area di rigore avversaria che con conclusioni dalla distanza, grazie soprattutto alla qualità di Brignoli, in grado di calciare con entrambi i piedi. Vecchi getta nella mischia anche Vergani, portando così a tre il numero di attaccanti in campo, senza contare le incursioni dei centrocampisti. Nel Milan è Tiago Dias che cerca di creare gioco, mentre Forte porta freschezza al reparto offensivo. La sensazione è che il derby potesse regalare emozioni fino agli ultimi istanti, e così è stato. Il minuto è il 92’, cross dalla destra di Emmers e zampata di Rover ad eludere la marcatura: Guarnone da rivedere, palla in rete. In una partita normale sarebbe finito tutto con questo gol ma, come detto in apertura, il derby è diverso, non esiste aggettivo migliore: un minuto dopo il pareggio dell’Inter, il Milan torna in vantaggio grazie ad un fortunoso autogol di Bettella che, dopo una rovesciata di Forte, vede il pallone sbattergli in faccia e terminare in rete. Esulta il Diavolo, esulta Alessandro Lupi: il match termina 2-1 per il Milan. Partita infinita, bellissima, semplicemente un derby.
INTER: Pissardo, Zappa, Sala, Bettella, Rada, Lombardoni, Brignoli, Emmers, Colidio, Zaniolo, Rover. A disp.: Dekic, Valietti, Nolan, Corrado, Schirò, Gavioli, Visconti, Adorante, Vergani, Pozzer. All.: Vecchi
MILAN: Guarnone, Bellanova, Llamas, Bellodi, El Hilali, Gabbia, Murati, Brescianini, Tsadjout, Dias, Sinani. A disp.: Soncin, Campeol, Negri, Bianchi, Bargiel, Torchio, Capanni, Finessi, Forte, Larsen, Sanchez, Vigolo. All.: Lupi
MARCATORI: Tsadjout (M), Rover (I), autogol Bettella (M).
Non sono presenti commenti.