Davide La Polla, agente di Tripicchio, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di FootballScouting in merito alla stagione da poco conclusa e sul futuro dell’attaccante classe ’96 del Crotone Primavera, una delle personalità di spicco delle giovanili pitagoriche.

Ciao Davide, che voto dai alla stagione di Andrea?

Darei il massimo dei voti o quasi. Ha dimostrato ancora una volta di avere doti fisico-atletiche ma anche tattiche non da tutti: può infatti giocare in più ruoli dell’attacco anche se predilige la corsia di destra, in modo tale da potersi accentrare e creare occasioni da rete. 13 gol in stagione, di cui 12 in Campionato, è un signor bottino, specie se si considera che ha segnato contro squadre del calibro di Roma, Empoli, Palermo e Bari. Addirittura due anni fa, negli Allievi Nazionali, siglò una doppietta contro la Roma e regalò al Crotone la prima vittoria nella storia contro i giallorossi in quella categoria. Anche al Viareggio ha fatto bene, insomma sono soddisfatto della sua stagione.

Crotone Primavera che, dopo un inizio a spron battuto, è calato alla distanza: perché?

Difficile dare pareri in merito. C’è da dire che il girone d’andata è stato sopra ogni attesa. Nella seconda parte di stagione, complice un calo fisico, la squadra si è magari anche rilassata troppo, permettendo ad altre squadre comunque più equipaggiate di raggiungere i playoff. Peccato perché sarebbe stata un’altra vetrina per Tripicchio ma anche altri giovani giocatori promettenti.

Quale sarà il futuro di Tripicchio? Resta a Crotone o prestito altrove?

La Riforma Tavecchio fa si che ogni squadra di Serie A debba avere almeno 4 elementi che abbiano fatto almeno 3 anni nel proprio settore giovanile: Tripicchio è uno di questi e, numeri alla mano, uno dei più rappresentativi. Ci sono state parecchie richieste da parte di club molto ambiziosi di Lega Pro ma anche qualche chiamata dalla Serie B. Staremo a vedere, il futuro si deciderà a breve.

Quando avverrà l’incontro con il Crotone?

Penso settimana prossima. Prima bisogna capire chi sarà il prossimo allenatore della squadra, dopo l’addio di Juric. Una volta scoperta la guida tecnica, allora ci siederemo attorno ad un tavolo e chiariremo ogni aspetto circa il futuro di Tripicchio.

Sono arrivate offerte dall’estero?

Offerte vere e proprie no ma di sondaggi sì. L’anno scorso ma anche nelle ultime settimane, club di Serie B inglese ci hanno contattato perché interessati al giocatore. Andrea non ha ancora preso una decisione definitiva ma è comunque conscio di aver fatto una grande annata e di poter aspettare ancora un po’ di tempo prima di prendere una decisione importante per la sua carriera.

C’è il rimpianto di non aver giocato in Serie B, nell’anno della promozione storica in Serie A del Crotone?

Sinceramente un po’ sì. Anche l’estate scorsa avevamo ricevuto molte offerte importanti e che sarebbero state occasioni ghiotte per il giocatore in termini di visibilità, autostima e tutto ciò che serve ad un giovane calciatore per emergere. Però è anche vero che il Crotone era partito con l’obiettivo della salvezza e, a metà stagione, si ritrovava primo in classifica. Anche il mercato di Gennaio è stato orientato alla conquista della promozione e, inevitabilmente, i giocatori più giovani e della Primavera sono stati sacrificati. Inoltre il Crotone aveva in rosa molti giocatori in prestito da società di Serie A allo scopo di valorizzarli e di mantenere contatti con le grandi. Comunque ripeto, l’amaro in bocca per non aver giocato in Serie B passa in secondo piano se si guarda ciò che Andrea ha fatto in Primavera. 

Ritornando sulla riforma Tavecchio: pensi che possa essere positiva o negativa per lo spazio concesso ai giovani?

A mio avviso la riforma ha due risvolti che non tutti hanno presente per il momento: è sì positiva per i giovani che, di fatto, restano nel giro della Prima Squadra e siedono in panchina in Serie A, un ottimo traguardo per chiunque voglia giocare a calcio. L’altra faccia della medaglia è che non c’è un limite di presenze minimo: in questo modo i giovani possono essere ‘usati’ solo per riempire i 4 slot. Ecco perché non è una riforma così positiva per i giovani. Certo, poi dipende dalle qualità del ragazzo e dalla volontà della società di puntarci o meno.