Rey Manaj, ragazzo albanese classe ’97, sta certamente vivendo un periodo d’oro: fresco di record alla prima presenza con la maglia della Nazionale maggiore (gol dopo dodici secondi), da luglio a questa parte si è conquistato la fiducia di Roberto Mancini entrando a far parte della prima squadra della Beneamata in modo stabile. La speranza dei tifosi nerazzurri è quella di aver trovato un piccolo colosso albanese su cui fare affidamento nelle stagioni a seguire; non gli si può certamente chiedere di risultare decisivo fin dalla stagione in corso: stesso ragionamento che avranno fatto nelle zone di Corso Vittorio Emanuele, dove la dirigenza nerazzurra, capitanata da quell’Ausilio che tanto si intende di giovani calciatori, punta fortemente sulla giovane promessa di proprietà della Cremonese (in prestito all’Inter). Il rischio di bruciare astri nascenti del calcio, si sa, è un brutto vizio della mentalità italiana: ben lo sa il Mancio, allenatore di esperienza internazionale, che ha finora utilizzato il giovane Rej con la buona razionalità di chi sa di non poter caricare di troppa responsabilità un ragazzino classe ’97: tanto per intenderci, i giovani della sua stessa età sono ancora seduti sui banchi di scuola. Nonostante questo Manaj ha realizzato il sogno di qualunque ragazzino, di qualunque nazionalità: vestire la casacca della nazionale maggiore di calcio del proprio paese. Rey lo ha però fatto mostrando tutta la sua personalità. Primo pallone toccato, primo gol, dopo dodici secondi dal suo ingresso sul rettangolo di gioco: non proprio cosa da tutti. Le potenzialità ci sono e si vedono. Tocca al giovane albanese saper sfruttare la possibilità di allenarsi quotidianamente con i talenti della squadra meneghina. Tocca al ragazzino Rey impegnarsi al massimo per regalarsi un futuro in maglia interista e regalare ai tifosi nerazzurri un colosso albanese su cui poter contare.