Siamo giunti alla fine della 74^edizione di Viareggio Cup, il torneo internazionale giovanile che si svolge tradizionalmente nel mese di febbraio. La Coppa Carnevale – il cui nome si deve proprio al periodo dell’anno – è da sempre un’invitante vetrina per chi vuole ambire a fare il grande salto. Da Del Piero a Balotelli, passando per Cavani, Immobile e Insigne i talenti sbocciati nel corso del torneo sono molteplici. Ma c’è anche chi non è riuscito a reggere il peso della pressione e si è dovuto accontentare di una carriera inferiore alle aspettative iniziali. Di seguito, ecco un approfondimento dedicato ai dieci casi più eclatanti: giocatori che si sono messi in mostra durante il Torneo di Viareggio, salvo poi perdersi per strada. Cominciamo subito.

Stefano Beltrame, Davide Chiumento e Rey Volpato: i flop targati Juventus

Nella Juventus che vinse il Torneo di Viareggio del 2012, oltre a Rugani, Mattiello e Spinazzola ci fu anche Stefano Beltrame, promettente seconda punta che segnò anche il gol decisivo in finale contro la Roma. Il 26 gennaio 2013 Antonio Conte lo fece addirittura esordire in Prima Squadra, permettendogli di fregiarsi anche dello scudetto, in qualità di comprimario.

Dopo quella soddisfacente annata con la Primavera di Marco Baroni, numerosi prestiti tra Bari, Modena, Pro Vercelli e Pordenone, prima di iniziare a girovagare senza sosta tra Olanda, Russia e Portogallo. Oggi, il classe 1993 gioca in Indonesia con il Persib, club di proprietà dell’ex presidente dell’Inter Erik Thohir.

In tanti si immaginavano una carriera diversa anche per Davide Chiumento, che nel 2004 pareva potesse calcare le orme di Alex Del Piero. E invece, dopo una presenza in Serie A ed una in Champions League con la maglia bianconera, le tiepide esperienze tra Francia, USA e Svizzera. Si ritirò a soli 33 anni, con poco più di una trentina di gol all’attivo.

Il terzo rimpianto juventino si chiama Rey Volpato, etichettato quale futura stella della leva del 2005, alla pari di Claudio Marchisio e Domenico Criscito. Al classe 1986 però non andò proprio come ai suoi colleghi. In carriera si ruppe entrambi i crociati e, complice anche la malasorte, si rese protagonista di una parabola discendente che lo relegò nelle categorie minori. Oggi gioca in Eccellenza Veneto con l’Unione Cadoneghe.

Aiman Napoli e Simone Dell’Agnello: i rimpianti dell’Inter

Se nella Primavera dell’Inter del 2007 vi avessero chiesto di scegliere tra Aiman Napoli e Mario Balotelli avreste optato sicuramente per il primo: 31 gol in 47 partite sono numeri da grande attaccante. Il destino però, gli giocò un brutto scherzo e lo costrinse ad un anno di stop per curare una grave forma di artrite reumatoide.

Riprese a giocare in Lega Pro, segnando dieci volte a Renate tra il 2015 e il 2017, il suo miglior bottino. Seguirono numerose altre esperienze tra Serie D e categorie inferiori. Smise lo scorso giugno, dopo aver giocato in Eccellenza con Favi Cimini e Cinisello.

Il capocannoniere del Viareggio nel 2011 fu Simone Dell’Agnello. Sette gol in altrettante partite – tra cui la doppietta in finale – che gli valsero il premio di miglior giocatore del torneo. Da quel momento in poi girò molto e incise poco, andando in doppia cifra solo con il Como (Serie D, 2018-2019). Oggi gioca sempre in quarta serie, con il Budoni.

Silvano Raggio Garibaldi e Riccardo Improta: le promesse mancate del Genoa

Tra le fila del Genoa che vinse il Viareggio nel 2007 ci fu un centrocampista molto abile nell’impostazione: il suo nome è Silvano Raggio Garibaldi, a quei tempi una grande promessa del calcio italiano. Esordì tra i professionisti con Gian Piero Gasperini, ma poi si perse tra i vari prestiti in Serie B e in Lega Pro. Oggi gioca nel Sestri Levante.

Il capocannoniere del torneo nel 2012 fu Riccardo Improta, che segnò sei gol in quattro partite. Poi, fino al 2018, una marea di prestiti: Juve Stabia, Chievo, Padova, Bologna, Cesena, Salernitana e Bari. Attualmente, all’età di 30 anni, milita in Serie C con il Benevento, con cui ha disputato anche la Serie A e il campionato cadetto.

Stefano Scappini e Guido Marilungo: le delusioni di scuola Samp

Il Golden Boy della Sampdoria Primavera Campione d’Italia nel 2008 fu Stefano Scappini. Quell’anno, il bomber blucerchiato vinse anche la classifica marcatori della Coppa Carnevale, a parimerito con Mario Balotelli (a quota 7 gol, ma con tre partite in più).

Per lui, una discreta carriera tra Serie B e Lega Pro, in cui si distinse soprattutto con le maglie di Cremonese e Pontedera (2015-2018 – 93 presenze e 41 gol totali). A 36 anni suonati, oggi gioca in Serie D con il Novara.

Fa coppia con Scappini nella stessa edizione anche Guido Marilungo, un talento cristallino che a quei tempi tutti volevano. Dopo aver esordito tra i grandi con i doriani, viene acquistato dall’Atalanta, che però rimane delusa dal suo rendimento. Seguirono innumerevoli prestiti e l’esperienza alla Ternana, ma il ragazzo non riuscì mai a lasciare il segno. Dopo una progressiva discesa tra C e D, oggi gioca con la squadra della sua città natale in Eccellenza Marche: il Montegranaro.

Fabrizio Alastra: la stella (cadente) del Palermo

Chiudiamo la rassegna dei “talenti mancati” (e non ce ne vogliano) con un estremo difensore. Al Torneo di Viareggio del 2014 il miglior portiere fu Fabrizio Alastra del Palermo. Il classe 1997 subì due sole reti –  quelle in semifinale contro l’Anderlecht – nel corso dell’intera manifestazione.

Nonostante il grandissimo rendimento a livello giovanile, in rosanero gli furono preferiti altri profili e il ragazzo fu costretto a cambiare spesso maglia per trovare spazio. In questa stagione gioca in Serie C con il Potenza, con cui finora ha collezionato 13 presenze, subendo 12 reti e mantenendo la porta inviolata in 6 occasioni.