Anthony Martial, o anche meglio conosciuto come il 19enne più pagato della storia del calcio. I milioni che il Manchester United ha versato nelle casse del Monaco per assicurarsi le sue prestazioni sono 50, più altri 30 legati a svariati bonus, tanti, forse troppi. Eppure il ragazzo di Lione ci ha messo un attimo a spegnere le critiche relative all’esborso economico del suo nuovo club. Esattamente 21 minuti, il tempo intercorso dalla sua entrata in campo alla sua prima magia con la maglia numero nove dei Red Devils. Un paio di finte su Skrtel, e l’appoggio in rete alle spalle di Mignolet frutto di quella spensieratezza che solo un ragazzo con il talento di Anthony Martial può avere. Esultanza di gioia con quel retrogusto rabbioso, come a dire “avete visto cosa so fare ? Non giudicatemi per i soldi spesi, giudicatemi per quello che faccio vedere in campo” e se questo è solo l’antipasto, sugli spalti dell’Old Trafford ne vedranno delle belle quest’anno.

I paragoni con Henry ? Al momento lasciamoli ai tabloid inglesi, il talento c’è, ma il sacro raramente va mischiato con il profano. Anthony Martial ha tutto per diventare il futuro centravanti della nazionale maggiore francese, ma ha tutto come non ha niente se si considera la sua carta d’identità, che sotto l’anno di nascita riporta queste quattro cifre: uno nove nove cinque. Le pagnotte da mangiare sono ancora tante, i gol da segnare ancora di più. Il peso economico del suo acquisto in maniera inevitabile verrà nuovamente messo in discussione durante questa stagione, ed è in quel momento che assisteremo alla sua metamorfosi, da possibile talento a campione in grado di fare le fortune del Manchester United. Non resta che dire: “Good Luck Anthony Martial”.

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