“Non ho bisogno di rinforzi a sinistra. Dietro ad Antonelli siamo a posto perché c’è Parente della Primavera che mi piace”. Così parlò Gian Piero Gasperini, allenatore del Genoa. Un attestato di stima e fiducia importante per Paolo Parente, giovane rampante del Grifone di Preziosi.

Nato a Capua (Caserta) l’8 marzo del 1997, Paolo mostra sin dai primi anni della sua vita una particolare predilezione per il gioco del calcio. Vive e cresce a Grazzanise, un piccolo paesino del casertano, dove la poesia del pallone e della vita viaggiano paralleli alla stessa velocità.
Realtà difficile, ma di certo intrisa di vedute e concezioni che poco hanno a che fare col frenetico mondo moderno. Paolo Parente porta avanti il suo sogno giocando e correndo per strada, respirando quell’aria piena del profumo dell’erba di campagna. Poco importano le ginocchia sbucciate ed il caldo infernale, la passione per il calcio è irrefrenabile.
Entra a far parte della scuola calcio locale e qui fa vedere subito di quale portata sia il suo talento. Si rende protagonista di giocate sopraffine e portentose corse per il campo. Non passa molto tempo ed il Settore Giovanile del Capua lo accoglie tra le proprie fila. 
Il ragazzo si struttura in maniera importante, acquisisce capacità tecniche e tattiche che lo portano ad essere l’osservato speciale di molte società professionistiche.

Il Genoa si rivela essere quella più interessata e nel 2011 riesce a portare sotto la “Lanterna” il talento campano. Certamente, l’impatto con una grande città non può non creare difficoltà iniziali, ma Parente ben presto si adatta e prosegue nella sua incredibile crescita calcistica. La compagine genoana tiene in grande considerazione il giovane di Grazzanise e lui non delude le aspettative. Negli anni matura ancora di più tatticamente e fisicamente, tanto da essere considerato un vero e proprio gigante dall’alto dei suoi 190 cm di altezza.
Parente è un sinistro naturale, dotato di una buona spinta e di una grande potenza fisica. Può coprire il ruolo di terzino sinistro, ma all’occorrenza è utilizzabile anche sulla linea del centrocampo. Quest’anno in Primavera conta una presenza e 58 minuti giocati, ma le parole di Gasperini fanno capire la qualità del giocatore in questione. Chi ha puntato su Parente è consapevole dei suoi mezzi e della strada ancora lunga da percorrere, ma sa anche che il sentiero scelto è quello giusto. Il talento e la tenacia lo aiuteranno durante questo percorso, così come fanno sul campo. Il calcio italiano ha bisogno di poesie calcistiche. Paolo Parente si appresta a scriverne una tutta nuova.