Dall’infanzia all’età adulta nel segno di un unico colore, il viola! Così, in poche parole, potrebbe essere riassunta la carriera di Federico Bernardeschi, uno dei più promettenti giocatori del nostro campionato.
Troppo facile parlare di lui sul campo, dopo averlo visto segnare il suo primo gol in competizioni ufficiali con la maglia della Fiorentina (in Europa League contro il Guingamp), troppo facile parlare di lui fuori dal campo. Un giocatore come Bernardeschi, in Italia, non passa spesso; se ne era accorto un certo Sir. Alex Ferguson, che provò, nell’estate del 2013, a portarlo a Manchester, incontrando il rifiuto del giovane ragazzo.
Si! Abbiamo detto ragazzo, perchè Federico è una persona semplice, umile, che rifiutò di avere telecamere nella sua vita privata quando la Fiorentina Primavera accettò di mostrare alcune sue stelle durante un famoso reality. Bernardeschi rifiutò perchè “l’esperienza poteva deviare dall’obiettivo di diventare un calciatore professionista”.
Impariamo dal calciatore in campo ma, soprattutto, impariamo dall’uomo fuori dalcampo! Bernardeschi ha convinto tutti, da Montella a Di Biagio, dal vecchio allenatore della Fiorentina Primavera Semplici a Prandelli.
La storia calcistica di questo genio (senza sregolatezza) del calcio italiano inizia a 6 anni, nel Carrara, che porta il piccolo Federico al Ponzano. Da qui inizia la scalata verso il successo nel segno del colore viola, quando, all’età di 9 anni, Bernardeschi viene chiamato da Corvino per entrare nel gruppo dei Pulcini della Fiorentina .
Finita la trafila nelle giovanili, nell’ultimo giorno di mercato (il 2 settembre 2013) il Crotone ottiene in prestito dalla Fiorentina le prestazioni del gioiello, che, grazie al suo mancino e ai suoi 12 gol in 39 presenze, conquista la Nazionale Under 21 e lo stage con la Nazionale maggiore di Prandelli nel Marzo 2014, per essere riconfermato un mese dopo nello stage di Aprile.
Nell’ultima sessione di mercato, la Fiorentina, dopo aver ceduto la metà del suo cartellino al Crotone, decide di riacquistarne l’intero cartellino, Montella ha deciso di puntare su di lui, perchè perfetto per il suo stile di gioco.
Mancino puro, abile a rientrare dalla destra, accentrandosi per liberare il suo forte tiro da fuori, Bernardeschi è l’esterno destro ideale per il 4-3-3 di Montella, a cui sono bastati pochi allenamenti per notare le qualità e le potenzialità di questo futuro campione.
Bernardeschi potrà tornare molto utile all’allenatore della viola, infatti, con le sue qualità, può essere un’ottima alternativa a Cuadrado come ala destra, e, considerando il lungo infortunio di Rossi, un’ottima seconda punta per giocare vicino a Gomez. Ciò che più stupisce di questo straordinario giocatore è la capacità di creare occasioni da gol per sé e per i compagni.
Per Bernardeschi è arrivato il momento di fare il salto di qualità, sul campo, perchè fuori dal campo è già un esempio da seguire.
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