L’Ecuador non ha fatto una figura indimenticabile nell’ultimo Sudamericano Under 20, almeno nelle prime due gare.
Poi la svolta, purtroppo tardiva, che ha generato le vittorie contro Bolivia (a valanga) e Perù.
Tardiva perché non è bastata a permettere il passaggio del turno alla formazione Tricolor, che ha infatti chiuso al quarto posto nel girone, posizionandosi dietro ad Argentina, Paraguay e Perù (e davanti alla Bolivia, fanalino di coda del girone con zero punti all’attivo) Di seguito presentiamo la rosa avuta a disposizione del ct Sixto Vizuete, allenatore che in carriera ha avuto il privilegio e la soddisfazione di sedere sulla panchina della nazionale maggiore dal 2007 al 2010.
Nonostante i risultati non siano stati meravigliosi, qualcuno di questi ragazzi sembra aver la possibilità di mostrare le sue qualità anche in contesti di ottimo livello.
Si segnala, su tutti, il nome del capitano e difensore centrale del team, Luis Cangà, già esordiente nella nazionale maggiore.
Scopriamo i talenti dell’Ecuador Under 20……
PORTIERI- Edinson Recalde (96, Imbabura di Guayaquivil), portiere originario del canton Urcuquì, era inizialmente riuscito ad ottenere la fiducia dell’allenatore ai danni di Xavier Cevallos, militante nella formazione riserve dell’Emelec (uno dei club più competitivi dell’intero sistema calcio della nazione).
Dalla seconda partita si è deciso di dare però fiducia a Cevallos, che va a completare la tradizione di famiglia, per quanto riguarda i portieri. Infatti è figlio di Alex, ex portiere della nazionale della Federation Ecuatoriana de Futbol, oltre che nipote del ben più titolato Josè Francisco.
Terzo incomodo Gonzalo Valle, che milita nella formazione under 20 del River Plate Ecuador.
DIFENSORI- Reparto abbastanza interessante, nonostante non siano i difensori, almeno per tradizione storica, la specialità del Paese. Il ragazzo da seguire con più attenzione dell’intera rosa, a nostro giudizio, è Luis Cangà. Difensore di proprietà della LDU Quito, si è messo in mostra già ampiamente con la maglia del club in patria, essendo titolare fisso. Capitano della spedizione chiamata in campo in Uruguay, il ragazzo nelle settimane scorse ha dichiarato che avrebbe piacere a giocare nel Napoli. Ha inoltre già debuttato con la maglia della nazionale maggiore.
Interessante anche il compagno Ronny Santos (95), del Manta, autore già di una cinquantina di presenze in campionato. Gli altri due centrali difensivi? Danny Suarez (95, gioca nella formazione Under 19 del Pachuca, in Messico) e Johnny Leon (95, Deportivo Cuenca). Sulla corsia di sinistra si segnalano le ottime qualità di Anibal Chala (96, Nacional), anche lui già da tempo nel giro della prima squadra in maniera importante. Meno promettenti i pari ruolo della corsia di destra: Gabriel Corozo (95, gioca nella formazione riserve del Granada di Pozzo) e Edinson Realpe (96, Calvi FC). Il primo è probabilmente più dotato del secondo, ma da quando il tecnico ha optato per la sostituzione di Corozo con Realpe l’Ecuador ha vinto due gare su due. Mica patatine, insomma.
CENTROCAMPISTI- In mezzo al campo a farla da padrone Jefferson Intriago (96, centrocampista centrale) e Josè Cevallos (95, trequartista). Il primo è un ragazzo dalle qualità interessanti, che abbina velocità alla tecnica. Sul secondo va probabilmente spesa qualche parola in più, anche perché il suo destino è stato legato all’Italia per qualche mese.
Dopo aver esordito giovanissimo e fatto vedere qualità pazzesche in patria (nella stagione 2012, a 17 anni, fece addirittura 8 reti in 35 gare), la Juventus lo aveva infatti selezionato come un potenziale talento da poter inserire in discorsi futuribili molto interessanti. Ma l’impatto con l’Italia non è stato eccezionale, visto che nell’unica stagione nel Bel Paese (quella passata) non è riuscito a convincere la società a riscattarlo (3,2 milioni la cifra pattuita a suo tempo col club capitolino del Paese sudamericano). Josè ha dovuto fare quindi ritorno in patria, nuovamente tra le fila del club in cui aveva cominciato, la Liga De Quito. Tecnicamente molto forte, ha il difetto di essere un po’ compassato e lento, ma sa svolgere entrambe le fasi di giuoco in modo diligente e ha colpi da vero campione.
Nel Sudamericano Under 20 in Uruguay ha messo a segno 4 reti e un assist in quattro gare, roba da leccarsi i baffi. Piccolo-grande talento anche Gabriel Cortez (95), dell’Independiente del Valle, stesso ruolo di Cevallos e anche per questo non utilizzato con grandissima frequenza nell’arco del torneo.
E’ ,comunque, uno dei talenti più interessanti del panorama ecuadoregno.
Boris Quiroz (95, Deportivo Quevedo) è invece il classico mediano di quantità. Giocatore che deve ancora crescere molto, è attualmente allenato dall’italiano Mauro Pederzoli, in passato dirigente e collaboratore di diverse società (tra cui anche alcune società molto importanti come Liverpool, Milan e Torino). Completano il lotto dei centrali di centrocampo due giovanissimi, provenienti dal vivaio dell’Independiente del Valle. Per loro non è ancora arrivato il momento dell’esordio in prima squadra, ma probabilmente potrebbe presto avvenire.
I loro nomi sono Jhegson Mendez (97) e Fabian Tello (addirittura classe 1998). Passando agli esterni, sono molti i nomi da appuntare sul taccuino degli osservatori. Partiamo da Jairo Velez. Classe 1995, gioca in un club analogo al proprio cognome, il Velez Sarsfield di Buenos Aires.
Non molti parlano di lui come un grande talento, ma al debutto in campionato ha messo a segno subito un gol, realizzando un gol nella vittoria per 4-1 al Rosario Central nello scorso aprile, sul terreno del “Josè Amalfitani”.
Un gran prospetto sembra essere Robert Burbano, dell’Emelec. In squadra sin dal 2012 e figlio di un giocatore importante degli anni 90 e 2000 dell’ex colonia spagnola, ha grande fiducia di società e tecnico.
Il ragazzo ha delle prospettive davvero di altissimo livello, anche se deve migliorare alcuni aspetti: puntare di più sul proprio mancino e lavorare sulla continuità, visto che in qualche situazione pecca di leziosità e si specchia troppo in un eccessivo narcisismo, poco conciliante con un percorso da giocatore importante.
Ha messo in mostra le sue qualità nella Libertadores di quest’anno, andando in rete nella gara contro l’Internacional.
Nonostante il narcisismo, non disdegna il sacrificio per i compagni, visto che può giocare anche da terzino, in situazioni di necesiità.
L’alternativa a Burbano è rappresentata, sulla fascia destra, da Gregoris Ortiz, che pure ha giocato solo cinque minuti nella gara finale dell’avventura ecuadoregna nel torneo.
Tesserato per l’LDU Loja, viene fatto crescere centellinando il minutaggio nel club, visto che viene sempre sostituito, anche se è già positivo il fatto che nella seconda parte della stagione 2014 sia stato spesso schierato dall’allenatore Agiunaga. Comunque importante il fatto che sia stato schierato con continuità discreta nella terza forza del campionato. In attacco ha al suo fianco il grande talento Uchuarri (94) e il centravanti argentino Carando.
Meno qualità sulla fascia mancina, i cui rappresentati della spedizione di Uruguay 201sono stati Ronaldo Johnson e Kevin Mercado, entrambi classe 1995. Il primo è tesserato per il Deportivo Cuenca, in cui ha avuto nella passata stagione un tipo di impiego simile a quello di Ortiz nell’LDU Loja. Sul secondo bisogna fare un discorso un po’ differente, visto che ai tempi dell’Under 17 veniva visto come il miglior classe 95’ ecuadoregno assieme a Cevallos.
Formatosi nell’Accademia Alfaro Moreno, è poi passato nel 2011 alla LDU Quito, dove ha avuto spazio in alcune occasioni. Poi nel 2014 il trasferimento a Granada, dove ha giocato con la formazione riserve.
Ora una nuova esperienza in Sudamerica, al Godoy Cruz (Argentina), per poi tornare alla base a dicembre 2015.
ATTACCANTI- Chiudiamo con le due punte di ruolo, Miguel Parrales (95, il titolare) e Betancourt. Il primo ha cambiato ben tre squadre dopo il suo esordio (a soli sedici anni): Manta, Independiente del Valle e Nacional. Nel 2013 il passaggio in Europa, al Villareal, con cui però ha giocato solamente nella formazione riserve, giocando solo tre manciate di minuti in tre esibizioni differenti. Può diventare davvero un giocatore importante, come tutti quelli finora citati, ma deve crescere in continuità e cattiveria. Ha messo a segno tre reti in quattro gare nel Sudamericano Under 20, non male, anzi. Jonathan Betancourt, tesserato per il Gondomar, è invece meno attaccante del compagno di reparto e coetaneo. Schierabile anche da trequartista o seconda punta, anch’egli ha avuto un’esperienza di un anno in to club d’Europa, precisamente nelle giovanili del Porto, in cui però ha fatto un po’ di fatica. Attualmente milita tra i dilettanti portoghesi (terza divisione).
Nonostante stessimo parlando di giocatori giovanissimi, abbiamo visto come tutti militano in prima squadra ed in team molto importanti. Questo è segnale di una generazione di calciatori molto interessante, che coinvolge anche altri paesi meno prolifici di talenti dei soliti Brasile ed Argentina (come ad esempio il Perù). Pollice in su per il futuro dell’Ecuador.
Non sono presenti commenti.