Ci sono campioni che hanno lasciato il segno con le loro giocate irripetibili, campioni che hanno lasciato il segno dentro e fuori dal campo, e campioni che sono stati artefici di rivoluzioni nel mondo del calcio.

All’ultima categoria appartie Johan Cruijff, massimo talento olandese che a cavallo tra anni 60 e 70 fu autore insieme al suo Ajax della rivoluzione del calcio totale.

Johan Cruijff cresce all’ombra dello Stadion de Meer, casa dei “lancieri” dell’Ajax ed entra in quello stadio a soli quattro anni. A dodici diventa un figlio adottivo dell’Ajax, per via del lavoro della madre che si occupava della lavanderia dello stadio.

Cruijff Ajax

Fonte: Wikipedia / Akira Kouchiyama

Johan è un talento puro e in casa Ajax se ne accorgono subito, è un calciatore elegante dotato di una grandissima tecnica, pecca solo sul lato fisico, viene considerato un po’ troppo gracile. A 14 anni vinse il suo primo titolo con le giovanili dell’Ajax e l’allenatore della prima squadra dei lancieri, Vìe Buckingham, pochi anni dopo preparò per lui un allenamento apposito per rinforzare il suo fisico. Il destino, poco più tardi, decise di baciare definitivamente Crujff e nel 1965 portò sulla panchina dell’Ajax Rinus Michels.

Michels oltre a Cruijff trovò molti giovani di talento e iniziò la sua rivoluzione del calcio totale. Cruijff non era più un semplice attaccante, ma svariava per tutto il fronte, indietreggiava a centrocampo, si allargava sulle fasce e Michels capì che quella squadra fatta di giovani con talento da vendere era perfetta per scardinare la sistematicità dei ruoli che fino a quel momento aveva contraddistinto il calcio.

Cruijff Pallone D'oro

Fonte:Nationaal Archief Fotocollectie Anefo

Cruijff e l’Ajax iniziano la scalata verso il tetto del mondo con il loro nuovo calcio totale.  Dal 1965 al 1973 l’Ajax con Cruijff portò a casa qualsiasi tipo di trofeo, sei campionati olandesi, quattro Coppe d’Olanda, tre Coppe Campioni, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale. Nel frattempo Cruijff vincerà due volte il pallone d’oro e raggiungerà Di Stefano nella storia.

Cruijff si impone nell’immaginario comune, come un calciatore rivoluzionario, non stava mai fermo in campo, svariava in tutti i ruoli offensivi(e in quel periodo non era comune vedere qualcosa del genere), la sua classe era immensa così come la sua voglia di divertire e stupire pubblico e avversari, e anche la sua abnegazione nel cercare sempre la perfezione, fu sicuramente l’emblema di quel calcio totale che aprì una nuova fase per il calcio.

 

 

Cruijff Barcellona

Fonte: iljournal.com

Nella stagione 1973-74 però le storie di Cruijff e dell’Ajax si dividono, il “Profeta del Gol”, approda dopo una trattativa burrascosa al Barcellona, dove ritrova anche Rinus Michels come allenatore. Con il Barcellona, Cruijff debutta solo ad ottobre, per via di alcuni problemi sul contratto.La stagione con i blaugrana è però trionfale, dopo 14 anni la squadra guidata da Michels e Crujiff torna a vincere lo scudetto, Cruijff si assicura anche il suo terzo pallone d’oro.

 

Cruijff Olanda

Fonte: rankthegame.net

Nel 1974, va anche in scena il primo Mondiale successivo all’assegnazione definitiva della Coppa “Rimet”. La massima competizione mondiale si disputa in Germania Ovest e l’Olanda parte tra le favorite. Crujiff, che non ha mai avuto un rapporto idilliaco con la nazionale olandese(famosa la sua squalifica, di un anno, poi ridotta per esser stato il primo calciatore olandese espulso in nazionale), trascina l’Olanda in finale, ma la Germania Ovest batte gli orange in finale assicurandosi la prima Coppa del Mondo Fifa.

Negli anni successivi, vince una Coppa di Spagna sempre con il Barcellona e nel 1976 si ritira dalla nazionale dopo aver raggiunto la qualificazione alla fase finale del Mondiale in Argentina. Nel 77-78, dopo vari problemi con il Barcellona annuncia di volersi ritirare, ma il suo stop dura solo un anno, poiché nel 1979 Cruijff torna a giocare negli Usa. Nel 1981 si riaffaccia in Europa nel Levante e fugacemente al Milan nel corso del Mundialito del 1981. A fine di quella stagione decide di tornare all’Ajax e insieme a Rijkaard e Van Basten porta a casa due campionati e una coppa. La sua ultima esperienza di calciatore la vivrà al Feyenoord con cui vincerà il suo nono campionato olandese.

 

 

Cruijff Allenatore Barcellona

Fonte: Wikipedia / Trần Trung Hậu

La sua epopea calcistica però non finisce qui nel 1985 diventa allenatore dell’Ajax con cui vince due coppe d’Olanda e una Coppa delle Coppe. Fa lo stesso passaggio fatto da calciatore e approda al Barcellona con cui, in otto stagioni vince quattro Campionati Spagnoli, una coppa di Spagna, una Coppa delle Coppe, una Coppa Campioni, e una Supercoppa Europea. Terminando la sua avventura da allenatore per alcuni problemi di salute. In seguito lo rivedremo in veste di dirigente sempre all’Ajax e al Barcellona e come ct della Catalogna.

 

Dimenticare Johan come calciatore è impossibile, ha dato al calcio una nuova impronta, trasformando il suo ruolo in qualcosa di inimmaginabile. La sua classe ed eleganza l’hanno portato a essere definito, da alcuni esperti, anche come il calciatore più forte della storia, appellativo che però è sempre molto combattuto me invece è molto semplice farlo rientrare nella categoria dei più grandi della storia. Gianni Brera l’aveva rinominato il “Pelè bianco” per la sua incredibile tecnica e quel nomignolo è forse uno di quelli che calza più a pennello per “l’olandese volante”. Cruijff ora sta combattendo la sua battaglia più dura per via di un tumore che lo ha colpito poco tempo fa. Noi speriamo di vederlo vincitore anche in questa partita e di ritrovarlo presto per rivivere le grandi emozioni che ha regalato da calciatore.