La tassazione sulle vincite nei siti di casino è un argomento che fa discutere da sempre, sono stati sviscerati argomenti differenti da tutte le parti politiche, ma in questi giorni il Senato è chiamato ad esaminare la Legge Europea 2015, a prendere nota dei suoi “dettami” ed a coglierne ogni più piccolo “anfratto”. Quindi, si vuole dare una attenta lettura particolarmente dell’art.7 della Legge Europea 2015 che si occupa, precisamente, della tassazione delle vincite corrisposte nelle Case da Gioco. Attualmente, la normativa italiana prevede una differenza di trattamento fiscale a seconda che le vincite siano state ottenute in case da gioco, anche online, autorizzate in Italia, oppure in un altro Stato Membro. Il principio di libera circolazione dei servizi, di cui all’art.56 del Tfue è incompatibile, secondo la Corte e la Commissione Europea con la normativa italiana.
Le vincite conseguite in case da gioco, anche online, autorizzate in un altro Stato Membro, sono soggette alle aliquote progressive dell’Irpef, mentre quelle conseguite in case da gioco italiane, l’imposta sulla vincita è da considerarsi assolta quando ricompresa nell’imposta sugli spettacoli, quindi nel prelievo alla fonte, nei confronti degli organizzatori dei giochi. L’importo è pari al 10% della differenza tra gli incassi per i giochi e le vincite pagate ai giocatori. La modifica, pertanto, è indirizzata ad escludere dall’Irpef anche le vincite conseguite in case da gioco di altri Stati Membri, con lo scopo di renderle, in pratica, omogenee alle vincite appunto conseguite in Italia.

Per rendere la disciplina omogenea, anche in linea formale, viene abrogato il comma 7 dell’art. 30 del decreto del Presidente della Repubblica, n.600 del 1973 sull’imposta sostitutiva, e con un emendamento approvato in Commissione, si è definitivamente chiarito che l’esenzione dall’Irpef riguarda anche le vincite conseguite in case da gioco italiane. L’esame della Legge Europea proseguirà ulteriormente, dato che vi sono parecchi emendamenti da vagliare e dato che le argomentazioni contenute trattano tematiche difficili ed importanti e che richiedono la massima attenzione e sensibilità sopratutto quando si parla di gioco problematico, oltre che di tassazione.
Per entrare nel dettaglio dei principali emendamenti presentati alla Legge Europea 2015, si vuole sottoporre quello proposto dal Movimento Cinque Stelle che chiede che i premi e le vincite conseguite in case da gioco autorizzate in Italia, od in altri Stati Membri dell’Unione Europea o nello Spazio Economico Europeo, costituiscano reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta. Questo pur applicandosi le Convenzioni internazionali contro la doppia imposizione, e che la ritenuta sulle vincite sia compresa nel prelievo operato dallo Stato, previsto dalle regole per ognuna delle attività di gioco.

In aggiunta all’emendamento, il M5S ha presentato un ordine del giorno che impegni il Governo a promuovere una modifica alla disciplina fiscale sulle vincite al gioco e sulle vincite fatte nei casino con bonus, in modo che sia quelle conseguite sul territorio nazionale che quelle ottenute sul territorio di altri Stati membri, costituiscano reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta. Invece, la Lega Nord in relazione all’eliminazione della doppia imposizione fiscale sulle vincite nei casinò, richiede che “agli oneri derivanti valutati in euro 3,96 milioni per l’anno 2017 e 2,32 milioni a decorrere dal 2018, si provveda mediante corrispondente aumento della misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’art. 110, comma 6, lettere a) e b) del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773”