Claudio Ranieri ce l’ha fatta, un’altra volta. Il Cagliari torna nella massima serie dopo appena un anno di purgatorio, battendo il Bari nella finale dei playoff. A decidere la gara dopo l’1-1 dell’andata, la rete in pieno recupero di Leonardo Pavoletti, colui che ha voluto rimanere anche in cadetteria per riportare i rossoblù nella categoria che meritano. È un segno del destino.
E pensare che la stagione degli isolani non è partita proprio nel migliore dei modi. I soli 22 punti ottenuti nelle prime 18 giornate (frutto di 5 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte) ed il quattordicesimo posto nella classifica provvisoria sono decisamente un bilancio del tutto negativo per una squadra che ambisce ad un campionato di vertice.
Con questi presupposti, l’esonero di Fabio Liverani e di tutto il suo staff è del tutto inevitabile e avviene già prima dell’ultima gara stagionale contro il Cosenza, in programma per il 26 dicembre 2022. Per risollevare le sorti del club serve un uomo abituato alle grandi imprese, che conosce l’ambiente ed è apprezzato dalla piazza. È con queste premesse di base che, in data 23 dicembre 2022, si giunge alla nomina di Claudio Ranieri come nuovo allenatore del Cagliari. Un graditissimo ritorno per colui che sull’isola, ben 35 anni fa, ha ottenuto i primi successi della sua carriera – una doppia promozione dalla C alla A (1988-1990) e una Coppa Italia di Serie C (1988) – e che ora deve compiere un altro miracolo, molto simile a quello di Leicester in merito a difficoltà.
Il risultato? Un quinto posto finale nella regular season con conseguente accesso ai playoff. Liquidato il Venezia nel turno preliminare (2-1), è la volta del Parma. All’andata la squadra di Pecchia si porta avanti di due lunghezze ma subisce la straordinaria rimonta degli isolani, che si impongono per 3-2. La gara di ritorno, non priva di grattacapi, finisce a reti bianche, per la gioia di tutto il popolo sardo che si prepara al doppio grande appuntamento. Come in parte anticipato in apertura, l’1-1 maturato alla Unipol Domus costringe gli uomini di Ranieri ad un unico risultato: la vittoria. Successo che arriva in pieno recupero con un gol da ariete di Leonardo Pavoletti. Un sigillo che vale la serie A.
Quello del Cagliari è senza dubbio un organico assemblato per centrare la promozione. Nel roster, di età media di circa 26 anni, oltre ai grandi nomi quali Rog, Nandez e Lapadula e ad altri elementi di assoluta esperienza per la cadetteria, figurano alcuni profili di grande prospettiva. Andiamo a vedere più nel dettaglio di chi si tratta.
Ciocci e Lolic: futuri guardiani della porta rossoblù
Giuseppe Ciocci (2002) ed Eldin Lolic (2004) sono rispettivamente il terzo e il quarto portiere dei rossoblù, dietro al titolare Boris Radunovic e all’esperto Simone Aresti. Entrambi aggregati dalla Primavera non hanno ancora avuto modo di esordire tra i professionisti.
La stagione del primo è stata inevitabilmente condizionata dalla rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro rimediata lo scorso ottobre, che lo ha costretto ad un lungo iter riabilitativo in seguito ad operazione chirurgica. Per lui, una sola presenza stagionale nell’U19, in occasione della vittoria casalinga per 5-3 contro la Juventus. È andata decisamente meglio al giovane bosniaco, prelevato lo scorso agosto dalle giovanili del St. Etienne. Punto fermo della formazione Primavera ha collezionato ben 22 presenze (1980’minuti), subendo 35 gol e mantenendo la rete inviolata in tre occasioni. Tanti auguri ad entrambi per un futuro luminoso a protezione della porta rossoblù.
Adam Obert: giovane sulla carta, maturo sul campo
Adam Obert (2002) è un promettente difensore slovacco. Alto 186 centimetri, abbina al fisico possente un piede mancino altrettanto educato in fase di possesso. Tatticamente molto duttile, può giocare sia come terzino sinistro, sia come esterno di centrocampo.
Nel 2018 approda alle giovanili della Sampdoria, diventando nella stagione 2020-21 uno dei punti fermi della formazione Primavera, allenata da Felice Tufano. Viene acquistato dal Cagliari nell’estate del 2021 e la scorsa stagione, anche a causa dei numerosi infortuni patiti dalla squadra di Walter Mazzarri, colleziona ben 7 presenze tra campionato e coppa in Prima Squadra, attraverso le quali – nonostante la retrocessione del club in cadetteria – si guadagna un rinnovo fino al 2026.
Quest’anno ha fatto registrare 35 apparizioni complessive, fornendo due assist nei 2474’ minuti giocati. Lo scorso novembre, dopo aver superato tutta la trafila delle selezioni giovanili è stato convocato per la prima volta in nazionale maggiore, facendo il suo esordio nella gara amichevole terminata 0-0 contro il Cile. Nonostante la giovanissima età, anche grazie all’esperienza accumulata sul campo, il suo percorso di crescita è già a buon punto. Se questo è l’inizio… non vediamo l’ora di vedere il resto!
Christos Kourfalidis e Isaias Delpupo: due felici intuizioni
Christos Kourfalidis (2002) è definito da molti addetti ai lavori come “il fiore all’occhiello” della Primavera rossoblù. Giunge in Sardegna non ancora sedicenne nell’estate del 2018, grazie ad una felice intuizione dell’osservatore Riccardo Guffanti, che lo aveva osservato quasi per caso in occasione di una partita tra due squadre giovanili dilettantistiche nella periferia di Salonicco. A colpirlo fu soprattutto il suo grande dinamismo.
Nella stagione 2019-20, il greco si fa le ossa in Serie D con la maglia del Foggia (24 presenze, un gol). Al rientro dal prestito diventa il capitano della formazione Primavera, esordendo anche lui tra i grandi nel corso della sfortunata era Mazzarri. Quest’anno, da novembre in poi, è diventato uno degli elementi cardine della rosa, collezionando complessivamente 30 presenze condite da tre reti e altrettanti assist.
Il suo allenatore lo ha addirittura paragonato a Nicolò Barella per caratteristiche tecniche. Il talentino di Thessaloníki è infatti in grado di ricoprire tutte le posizioni del centrocampo, dalla mediana alla trequarti, abbinando quantità e qualità. La società lo ha blindato lo scorso marzo con un accordo fino al 2026. La serie A sembra essere il palcoscenico ideale per uno della sua classe.
Oltre al sopracitato Kourfalidis, il vivaio rossoblù dispone di un altro profilo dalle verdi speranze. Il suo nome è Isaìas Omar Delpupo, nato a El Socorro il 31 marzo 2003. È proprio nella società del suo paese natale che il trequartista trascorre gli ultimi anni calcistici in patria, prima di essere portato sull’isola nel 2018 dall’osservatore Leonardo Bonachera.
L’argentino di piede mancino è in grado di abbinare tecnica e rapidità, specie nel dribbling e nella conduzione palla al piede. Da il meglio di sé agendo da collante tra centrocampo e attacco. Quest’anno ha fatto registrare 15 presenze in Primavera (2 gol, 3 assist) e soli 16’minuti in serie B con la Prima Squadra. Il tempo per crescere non gli manca.
Zito Luvumbo: il nuovo idolo di Cagliari… e del web
La storia di Zito André Sebastião Luvumbo, attaccante angolano classe 2002 è qualcosa di veramente incredibile e atipico e proprio per questo merita di essere raccontata. Viene scoperto all’età di appena otto anni dal durante un torneo di quartiere nella provincia di Luanda, nel quale si dilettava a giocare con il pallone mentre faceva il raccattapalle. Il presidente del RSD Guelson, accortosi delle sue qualità tecniche, lo convoca ai campi di Kilamba Kiaxi per un provino e, nonostante la bocciatura del tecnico, lo inserisce forzatamente in società.
Durante questa prima esperienza, il ragazzo si fa notare da un osservatore del Primeiro de Agosto, il club più prestigioso di tutta l’Angola, in cui trascorrerà due annate nelle formazioni giovanili prima di essere aggregato stabilmente in Prima Squadra nel 2018. Colleziona complessivamente 17 presenze e 6 reti, vincendo tre trofei nazionali: campionato, coppa e Supercoppa.
Nel 2019 Luvumbo riceve offerte continue da numerosi club europei, ma a causa di alcuni problemi col passaporto non riesce ad approdare in Europa. Il trasferimento è solo rimandato di qualche tempo, in quanto nel 2020 viene finalizzato il suo passaggio al Cagliari, con cui firma un contratto quinquennale diventando il primo angolano nella storia del club. Viene aggregato da subito in ritiro con la prima squadra per volontà dell’allora tecnico Eusebio Di Francesco, salvo venire poi retrocesso in Primavera a causa di numerosi problemi fisici. Nonostante gli acciacchi, a livello giovanile fa registrare 19 presenze e 5 gol.
Nel luglio del 2021, per proseguire la sua crescita, si trasferisce in prestito secco al Como in serie B. Tuttavia, in terra lombarda trova poco spazio, ragion per cui alla fine di gennaio 2022 fa rientro in Sardegna, divenendo uno dei protagonisti principali della formazione Primavera.
Da quest’anno è passato definitivamente in prima squadra, affermandosi come una delle piacevoli sorprese del campionato cadetto con 43 presenze totali, condite da 5 gol e altrettanti assist. Eccelle in velocità, dribbling e cambio di passo ed è in grado di ricoprire tutti i ruoli dal centrocampo in su: mezzala offensiva, trequartista, esterno di centrocampo o ala (sia a destra che a sinistra), seconda punta e centravanti.
Un vero e proprio tuttofare che è già diventato l’idolo di Cagliari e dei social anche per la sua grande simpatia. Chissà se si presenterà anche alla serie A dicendo – “Piacere, Luvumbo Zito… piacere!” – come fa ironicamente in un video divenuto virale sul web.
Dopo un avvio tutt’altro che esaltante, alla fine il Cagliari del presidente Tommaso Giulini ha raggiunto l’obiettivo promozione al primo tentativo, anche se – come detto – non senza grattacapi. La rosa è composta senza dubbio elementi di grande spessore, il giusto mix tra esperienza e gioventù, qualità e potenziale. La chiave del successo però, come testimoniano i risultati e l’entusiasmo ritrovato dei tifosi è stata l’avvicendamento in panchina tra Liverani e Ranieri. I sardi si sono assicurati per le prossime due stagioni un vero e proprio masterclass, che regalerà a tutto l’ambiente grandi soddisfazioni. In bocca al lupo King Claudio e bentornato nella tua categoria!
Non sono presenti commenti.