Napoli Primavera: la ricostruzione dei fatti

Il Napoli Primavera ma più in generale tutto il settore giovanile azzurro non potranno più allenarsi al centro sportivo di Sant’Antimo. È quanto si apprende nelle ultime ore, con la preparazione di Under 16 ed Under 17 che doveva cominciare oggi ed è stata invece rimandata. Si prospetta quindi un ritorno al precedente impianto Kennedy vista la situazione d’emergenza alla quale dover far fronte. Di seguito, in virgolettato, riportiamo la ricostruzione de Il Mattino.

“E’ scattata la serrata dell’ex Centro Sportivo S.Antimo, ora Città dello Sport Nicola Romeo. Nella giornata di ieri, il comune ha comunicato alla Polisportiva Sant’Antimo che tra il 20 agosto ed il 20 ottobre, in seguito ad un’ordinanza del Consiglio di Stato del 30 luglio, doveva lasciare l’impianto di via Marconi. Ma la società sportiva ha chiuso la struttura. Ha disdetto i contratti in essere, anche quello con il calcio Napoli, che aveva spostato a S.Antimo il settore giovanile. Ha licenziato tutti gli addetti e si è rifiutata di consegnare le chiavi al comune”.

“Il provvedimento emesso dal Consiglio di Stato mette fine alla gestione dell’impianto sportivo (palestra, piscina, campo di calcio, palazzetto ed albergo) da parte della Polisportiva S.Antimo, che fa capo alla famiglia Cesaro, quella del senatore Luigi. Ad ottobre scorso, la Giunta del neoeletto sindaco Aurelio Russo aveva revocato il contratto di gestione della struttura, affidata dal 2002 e per 33 anni alla Polisportiva S.Antimo. Morosità sia nei confronti dell’ente pubblico, diversi i canoni di locazione non pagati, sia del Credito Sportivo, con il quale erano stati contratti due mutui per ristrutturare il palazzetto dello sport”.

Napoli Primavera: “chiusura degli impianti per non alterare stato dei luoghi”

“L’interdittiva antimafia, che ha colpito successivamente la società sportiva, ha messo fine a qualsiasi possibilità di accordarsi con l’Ente pubblico per rimediare alle inadempienze contrattuali. Il ricorso al Tar della Polisportiva Sant’Antimo è stato vanificato dall’ordinanza del Consiglio di Stato. Fallito il tentativo di farsi consegnare le chiavi della struttura, il sindaco ha minacciato di denunciare alla Procura della Repubblica la Polisportiva Sant’Antimo. Questa adduce come motivo del diniego “la necessità che si concludano le perizie affidate al suo legale” e che dovrebbero durare sei mesi. Intanto l’impianto, come comunicato dall’ex gestore, rimarrà chiuso “per non alterare lo stato dei luoghi”.

”Questo determinerebbe la perdita di tutte le utenze e l’azzeramento di ogni attività sportiva. Un danno gravissimo alla città, per recuperare il quale impiegheremo anni. La situazione che stanno determinando è volutamente grave. Un tale disprezzo per gli interessi della comunità è inaccettabile” è il commento del sindaco che auspica che la magistratura “tenga in debito conto gli interessi della comunità, rispetto a quelli, opposti, di una società colpita dal codice antimafia.”