Diciannove anni, la lieta furia di un ventenne, la maturità di un giovane uomo, la cortesia di un atleta che sa già gestire un’intervista, la determinazione di un ragazzo che si è posto un obiettivo e che si impegna duramente per raggiungerlo; in due parole, Matteo Malagoli. Il portiere della Primavera del Bologna ha raccontato a Il talento che verrà le emozioni, le fatiche e le gioie della sua ultima sfida: da più di un mese è stato aggregato stabilmente alla Prima Squadra ed è diventato il terzo portiere di Ballardini. Le sue parole aprono una prospettiva molto interessante sull’universo rossoblù e dipingono un mondo molto più bello di quello che raccontano le classifiche.

 

ACCOLTO BENISSIMO. Matteo Malagoli ha conosciuto l’atmosfera della Prima Squadra e della Serie A già nella prima parte della stagione, quando l’infortunio alla mano del suo amico Stojanovic ha privato il Bologna del suo terzo portiere: Stefano Pioli lo ha voluto con sé, lo ha convocato per le gare con Chievo, Cagliari e Atalanta e gli ha fatto respirare l’aria del massimo campionato nazionale. Il giovane portiere è rimasto favorevolmente stupito dalla bellezza dell’ambiente rossoblù: Tutti mi hanno accolto benissimo e mi hanno detto che sarebbero stati a mia disposizione per domande, consigli e allenamenti supplementari. Alcuni dei veterani, come Natali e Curci, e i miei amici della Primavera Stojanovic, Radakovic e Yaisien mi hanno aiutato e mi hanno fatto sentire parte del gruppo. Quando la dirigenza ha ceduto in prestito Agliardi al Cesena, lo staff non ha avuto esitazioni e ha promosso subito Malagoli: Matteo è diventato il terzo portiere del Bologna e ha continuato ad allenarsi con determinazione per migliorare il suo gioco.

REATTIVITÀ ED ESPLOSIVITÀ: I DUE PALI DELLA SERIE A. Matteo Malagoli ha sottolineato con grande lucidità le differenze che separano il calcio giovanile da quello professionistico: In Serie A i giocatori sono più forti fisicamente, c’è parecchia tecnica e i tiri sono più difficili da leggere. I preparatori – atletici e dei portieri – mi hanno fatto lavorare molto con un carico naturale: nei miei allenamenti eseguo balzi, ripartenze ed esercizi che stimolano la rapidità delle gambe, mentre in palestra potenzio gli arti superiori. Per adeguarmi ai ritmi dei grandi, ho bisogno di molta forza. L’impegno quotidiano ha trasformato il sogno del bambino Matteo nell’obiettivo del giovane Malagoli: per il portiere rossoblù, l’esordio in Serie A non è una semplice chimera, ma un progetto da costruire giorno dopo giorno, balzo dopo balzo, parata dopo parata. Insieme ai suoi compagni di sempre.

 

PRIMAVERA: UN GRUPPO SPECIALE E UN ALLENATORE SUPER. Quando la conversazione si è spostata sul Campionato Primavera, Matteo Malagoli ha mostrato tutto il suo attaccamento ai compagni e all’allenatore che, più di tutti gli altri, lo hanno aiutato ad arrivare in Prima Squadra. Il classe 1995 ha sottolineato che il calcio giovanile fa risaltare molto le qualità dei singoli giocatori, ma esalta anche lo spirito di ogni squadra: Insieme al neo-arrivato Masina, al capitano Benatti, a Bergamini e a Maini abbiamo accolto i più giovani e abbiamo costruito un gruppo fantastico; in campo lottiamo sempre fino alla fine, per novanta minuti. Ci sentiamo fratelli. Con Maini, poi, ho condiviso tutto il percorso delle Giovanili: gioco con lui dagli Esordienti, ci siamo sempre sostenuti molto. Questo clima positivo e costruttivo è stato favorito dall’arrivo di Mister Leonardo Colucci, che – nelle parole di Malagoli – è il miglior allenatore che io abbia mai avuto: l’ex-centrocampista rossoblù ha lavorato molto sulla mentalità della sua squadra, ha trasmesso ai suoi giocatori la voglia di non mollare mai e ha costruito un’identità tattica molto precisa e propositiva. La Primavera del Bologna non rinuncia mai a imporre il suo stile e, nonostante alcuni episodi sfortunati e qualche errore, non si è mai tirata indietro di fronte agli ostacoli; secondo il giovane portiere, l’ottavo posto nella classifica del Girone A non rispecchia il valore di un gruppo tanto solido quanto disposto a sacrificarsi ogni giorno per migliorare i suoi valori tecnici.

OBIETTIVO: FASE FINALE. Matteo Malagoli ha sottolineato con legittimo orgoglio la forza di una squadra che lo ha aiutato “a tenere per sette volte la porta inviolata, un risultato che non avrei mai creduto di raggiungere già quest’anno; ai suoi occhi, queste potenzialità dimostrano il valore assoluto dei suoi compagni e la voglia di aiutarsi che tutti i giovani rossoblù buttano in campo in ogni partita. Colucci e i suoi ragazzi cercheranno in ogni modo di arrivare fra le prime cinque e di raggiungere la fase finale del Campionato Primavera. Non sarà facile, ma la serietà e la professionalità che Malagoli ha mostrato in campo e in questa intervista – doti non comuni per un diciannovenne – meritano di calcare il massimo palcoscenico nazionale del calcio giovanile.