Davide Zappacosta, esterno dell’Atalanta e dell’Under 21, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Vivo Azzurro.

 “La Germania? Ho sentito che la loro rosa vale quasi il triplo della nostra sul mercato. Sono curioso di vedere se sono così forti, secondo me saremo all’altezza. E’ un’amichevole, ma daremo comunque tutto, perché rappresentiamo l’Italia. L’Europeo? Ho visto qualche partita delle nostre avversarie ( Portogallo, SVezia e Inghilterra ndr) e, lavorando bene, potremmo dire la mostra. Il Portogallo ha qualcosa in più al livello tecnico, Svezia e Inghilterra sono squadre fisiche e fastidiose che lottano su tutti i palloni”

 “Ho iniziato a giocare a sette anni nel Sora, poi sono stato allenato da mio padre nei Giovanissimi. Mi teneva sempre in panchina per far vedere ai compagni che non avvantaggiava il figlio. Ho sempre lavorato tanto per arrivare in Serie A e in Under 21. Ci sono tanti ragazzi che partono bene e poi si perdono, la differenza la fa la voglia di fare  e l’umiltà. Ora mi chiamano “Zambrottino”, prima mi accostavano a Cafù; sono accostamenti che fanno piacere, ma devo fare ancora tanta strada. Mio padre mi ha insegnato a non montarmi la testa. Da piccolo mi ispiravo a Nedved, aveva grinta, completezza, determinazione e capacità di calciare con tutti e due i piedi. Mi piaceva sia come persona che come calciatore. Dei miei compagni? A Rugani ruberei la professionalità, a Belotti il fiuto del gol e a Baselli la visione di gioco. Il giocatore che mi ha messo più in difficoltà è stato Cossu, ma in generale tutta la fascia sinistra del Cagliari di Zeman”.