In questa seconda parte della sessione invernale di mercato il Cagliari è alla ricer a di una punta centrale: dopo aver visto sfumare l’assalto a Gilardino, il club sardo ha nel mirino Andreas Cornelius dell’FC Copenhagen. Ecco il profilo tecnico del 22enne danese stilato da Davor Milito, consulente di mercato della società danese People in Sport: “Andreas è una prima punta dalle eccezionali doti fisiche, alto 193 centimetri per 82 kg circa. E’ un mancino naturale che sa utilizzare ottimamente anche il piede destro sia in fase di conclusione a rete che di controllo palla e dotato di una buona velocità e reattività sia sul breve che sul lungo. Sa proteggere ottimamente il pallone sia basso che alto ed è la tipologia di attaccante che fa reparto da solo, ma che allo stesso tempo sa essere funzionale al gioco di squadra anche spalle alla porta, dialogando con i compagni e mostrando una buonissima visione di gioco sia nello scarico che nel cambio campo con lanci lunghi. Ottimi sono i tempi di gioco nell’inserimento centrale senza palla, nello stacco di testa anche se pressato dall’avversario e nel dettare il passaggio. Nell’FC Copenhagen Solbakken lo schiera come prima punta in un 4-4-2, affiancato da un attaccante di movimento come Braaten, nella stagione 2013/2014, e Nicolai Jørgensen (il quale è prevalentemente un centrocampista offensivo) in quella corrente. Zola, invece, sembra aver scelto di portare avanti il 4-3-3 “zemaniano” in versione più equilibrata, dove sicuramente il centravanti danese potrebbe adattarsi senza particolari problemi, ma a livello tattico il suo rendimento dipenderebbe anche dai compagni di reparto. Risulterebbe devastante se coadiavato da attaccanti che fanno molto movimento e che creano spazi come Sau, Cossu e (forse) Ibarbo, mentre si pesterebbe i piedi, quindi incompatibile, con Longo ed il neo-acquisto Cop, più prime punte e finalizzatori. A mio parere Cornelius sarebbe ottimale in un 4-4-2 con la corsa di Ibarbo ed Avelar sulle fasce, Conti ed Ekdal come interni di centrocampo che garantirebbero interdizione e geometrie, e coadiuvato da Sau in attacco”

 

“Sicuramente il danese ha tutte le caratteristiche che lo rendono più duttile tatticamente di Gilardino, il quale nella sua carriera ha mostrato molta confidenza con un solo modulo: il 4-2-3-1, dove egli rappresentava l’unico terminale offensivo (molti tifosi milanisti ricorderanno ancora quanto incompatibile fosse con Shevchenko) e fulcro della maggior parte dei lanci e passaggi dei compagni di squadra. Senza ombra di dubbio con Cornelius ha in comune l’ottimo senso del goal ed il saper attaccare gli spazi in area di rigore, ma totalmente diverse sono le caratteristiche nel far girare e salire la squadra. Qui spetta a Zola decidere l’impronta che vuole dare al suo Cagliari. Ha l’età giusta, nella quale si compra anche la prospettiva oltre che il presente, quindi difficilmente potrà esser strappato al suo club con poche centinaia di migliaia di euro”