Con l’aiuto dell’operatore di mercato Davor Alessandro Milito, referente per l’Italia della società danese People in Sport la redazione di footballscouting.it analizza il profilo di Lasse Schone, trequartista danese dell’Ajax spesso accostato al Milan di Inzaghi

Schone ha spesso gran parte della sua carriera in Olanda, se non fosse svincolato a giugno sarebbe comunque un profilo interessante per l’Italia?

“Come tipologia di giocatore, e viste le sue caratteristiche tecnico-tattiche, direi di si, ma il fattore che va a suo sfavore è l’età. A maggio compirà 29 anni, e se non fosse in scadenza, sicuramente l’Ajax non stabilirebbe una cifra irrisoria per la cessione vista l’importanza del giocatore per la squadra. Quindi andrebbero comunque fatte, prima di sborsare una qualsiasi cifra per il suo cartellino, valutazioni accurate e mirate a metterlo al centro di un progetto adatto a valorizzare le sue caratteristiche. Resta comunque il fatto che il danese è dotato comunque di un grandissimo e potente destro, soprattutto dalla distanza e su punizione, in grado di fare le fortune di una squadra rompendo gli equilibri in campo”

 Nel 4-3-3 di Inzaghi occorre un giocatore con le sue caratteristiche

“A mio parere no, e spiego anche il perchè. In primis non è un giocatore che salta l’uomo sul breve, mentre rende moltissimo in campo aperto, soprattutto se lanciato in profondità. Tra i centrocampisti che ha il Milan, solo Montolivo è in grado di giocare in verticale, mentre Bonaventura, nonostante il grande talento e visione di gioco, ha nelle sue caratteristiche il partire principalmente dalla fascia opposta al suo piede naturale per poi decidere la giocata migliore.
In secondo luogo tra Ajax e Milan è grande la differenza dell’assetto dei rispettivi attacchi. Lasse rende molto di più con un centravanti boa in grado di proteggere palla per poi innescare gli esterni e che allo stesso tempo sia un finalizzatore, quali sono Sigthorsson e Milik, i quali attirano su di essi un centrale difensivo, con il compagno di reparto pronto al raddoppio. In questo modo si aprono inevitabilmente spazi per giocatori delle caratteristiche del danese. Considerando, invece, che Inzaghi come prima punta predilige uno come Menez, gli spazi sarebbero pochi con una difesa schierata e chiusa al limite dell’area di rigore. Con la Nazionale A danese è stato anche schierato come mezzala in un centrocampo a 3, ma non ritengo che sia il suo ruolo adatto”