Al termine della trasferta di Bari, che l’anno scorso fu fatale a Pasquale Marino, Daniele Sebastiani è intervenuto ai microfoni di Sky Football Night facendo il punto su questo inizio di stagione e rinnovando, ancora una volta, la fiducia nei confronti di mister Baroni.

Atteggiamento sagace che dimostra la consapevolezza della società sull’attuale crisi della squadra chiamata a ripartire da zero dopo le fallimentari stagioni degli ultimi due anni.

Il problema non è il tecnico fiorentino, è questo il presidente lo sa benissimo. L’organico è cambiato tantissimo e qualche scelta, probabilmente, si è rivelata azzardata. Intendiamoci, la rosa è di assoluto valore e sicuramente meriterebbe più di un 17° posto con 10 punti; il problema, semmai, riguarda la sintonia e l’equilibrio che una squadra con 18 nuovi innesti e un nuovo allenatore non può ovviamente avere, la concentrazione, ma anche il rispetto e l’unità che sembrano essere assenti (questa una potenziale chiave di lettura dell’addio di quel Guana che tanto avrebbe potuto dare dentro e fuori dal campo).

Cosa non funziona? Se per il reparto avanzato non sorgono particolari preoccupazioni, anzi con 17 gol l’attacco del Pescara è il quarto della serie cadetta, la retroguardia fa acqua da tutte le parti e in mezzo al campo, seppur a fasi alterne, manca quantità.

In difesa, se si esclude il sempre presente e mai sostituito Pucino (ad oggi indispensabile per qualità e quantità), Baroni per via delle varie indisponibilità e delle squalifiche non sa che pesci prendere tra Salamon, Cosic, Zuparic, Pesoli, Zampano e Grillo. I 19 gol subiti, che valgono il premio di seconda peggior difesa, ne sono la prova evidente.

A centrocampo, tolti Bjarnason e Nielsen, si continua a pagare la cessione di Cascione. Già dall’anno scorso, infatti, il reparto centrale soffre la mancanza di un giocatore polivalente (e carismatico) in grado di impostare la manovra e, al tempo stesso, di far sentire la pressione all’avversario. In tal senso, Appelt Pires non appare rappresentare un degno sostituto.

Cosa serve? Innanzitutto tempo, perchè prima o poi Marco Baroni riuscirà a far quadrare i suoi meccanismi e a trasmettere la sua filosofia all’intera rosa.

Con un occhio al mercato, invece, quel che manca al Pescara, per dirla seguendo il vecchio standard di numerazione, è solo un numero 4.