Non finiscono i retroscena in casa Parma, non un attimo di tregua. In un esclusiva di sky sport, esce allo scoperto uno dei senatori gialloblu, Paolo Melli, team manager della squadra. Come Don Chisciotte contro i mulini a vento : “Ero una voce isolata, urlavo contro il vento – confessa Melli – . La gestione della società era totalmente in mano a Leonardi. Il presidente Ghirardi veniva una volta a settimana al campo. Il mercoledì era il suo giorno di visita. In questi cinque o sei anni, non volava una foglia se non decideva Leonardi. Sono andato in conflitto con loro da minimo due anni buoni. L’ho manifestato a più riprese. Mi è sempre stato detto di stare in silenzio, di aspettare. Sempre una motivazione, una scusa. L’anno scorso, a livello sportivo, è stato l’anno più bello del Parma sotto la gestione di Ghirardi. Per me invece è stato tra i più brutti. Non sono riuscito a gioire un momento di quella stagione li. Sapevo dove il Parma stava andando, l’ho fatto presente dentro lo spogliatoio, con lo staff tecnico. L’ho detto in riunioni dove ho discusso pesantemente. Ero una voce isolata però. Urlavo al vento. I risultati hanno coperto tutti quei problemi. Ho sempre paragonato il Parma dell’anno scorso come un Titanic. Tutti viaggiavano in prima classe. Sotto però c’era tutto quello che sta emergendo adesso. E’ bastato uno scoglio però, una licenza Uefa, a far venire fuori tutto di cui eravamo già a conoscenza”.

Nulla di nuovo per il team manager che afferma : “Eravamo arrivati a contare contratti federali di 242 giocatori. Ne ho incontrati pochissimi di questi. Tutti in giro in categorie inferiori alla Serie A. Non conoscevo nessuno, e nessuno era di prospettiva. Erano di età avanzata. Mi chiedevo se avevamo possibilità di pagare tutta queste gente, essendo a conoscenza delle nostre entrate. Osservatori? Ne avevamo uno, massimo due. Quest’anno invece zero osservatori proprio. Abbiamo venduto giocatori con plusvalenze di un certo livello come Antonelli, Paloschi, Dzemaili, Borini, Pabon, Pellè, Acquah, Parolo, Benalouane, Sansone, Chibsah, Rosi. Non abbiamo però comprato un giocatore che costasse più di tre milioni di euro”.

Un rapporto difficile quello con Ghirardi: “Dal signor Ghirardi pensavo di meritare con mia moglie, che è l’avvocato del Parma Calcio, più rispetto. Siamo stati le persone che gli sono state più vicino. Oggi, in totale tra me e mia moglie, gli siamo creditori di un totale di 19 mensilità. Un pò di anni fa, 4-5 anni fa, con la gestione di Guidolin, dopo una vittoria, preso dall’entusiasmo, promise un premio pari a 100mila euro. Tempo qualche giorno e mi chiese se potevo prestargli quei soldi. La cosa mi faceva specie. Un presidente che chiede ad un dipendente di prestargli una cifra del genere. In quel periodo però i rapporti erano veramente ottimi e non ci pensai neanche tanto e gli dissi che non c’erano problemi. Gli prestai quella cifra senza garanzie, solo sulla parola. Questi centomila euro però, ci ho messo tre anni per riaverli. Un dipendente che fa un gesto del genere, meriterebbe anche un piccolo pensiero, io invece non ho ricevuto nemmeno un grazie”.