Il calcio è amato da tanti. Un motivo dovrà pur esserci. Questa oscura ragione sembra essere emersa nella giornata di ieri, a Roma.

Alle ore 15 è iniziata una sfida dall’esito apparentemente già scritto. Forse in un altro settore, non nel calcio, che non tanto non è una scienza esatta, piuttosto è il caso al quale si pretende di dare una certa razionalità.

Roma-Parma per tanti doveva essere una marcia trionfale degli uomini di Garcia verso la Juventus. Già, perché il Parma non solo è ultimo in classifica, ma è pure alle prese con problemi societari e finanziari che rischiano di compromettere l’esistenza stessa della squadra ducale.

Al cospetto di giocatori, quelli crociati, che non prendono lo stipendio da mesi e che hanno visto avvicendarsi una schiera indefinita di presidenti in un mese, i giallorossi non potevano che vincere. Invece no. L’onore del Parma è uscito prorompente proprio all’Olimpico, dove ci si attendeva l’ennesima capitolazione di questa travagliata stagione.

Certo, i ragazzi di Donadoni non hanno giocato una partita spettacolare, hanno, soprattutto nella ripresa, alzato una barricata per respingere le incursioni avversarie. Così, come poche volte è accaduto nella storia bellica, gli assediati hanno vinto o, meglio, sono riusciti a pareggiare.

Questo pareggio vale come una vittoria per il Parma, allora? In realtà, una realtà che vive di numeri più che di emozioni, il punto preso a Roma vale praticamente nulla, in virtù dei buoni risultati fatti dalle altre pericolanti.

Cosa resta, dunque, dell’impresa emiliana in terra romana? Un tweet di José Mauri, giovanissimo centrocampista del Parma, forse l’unica stella a brillare sopra la città del Battistero. Anche Mauri, infatti, ieri, è stato protagonista di una gara ottima. Il messaggio del giocatore, come riporta mondoprimavera.it, spiega come l’obiettivo della banda di Donadoni sia quello, nonostante tutte le difficoltà, di onorare la maglia, con cuore ed umiltà.

Concetto ripreso, seppur con forme diverse, da mister Donadoni e da capitan Lucarelli. La salvezza per il Parma resta una chimera, ma la determinazione e l’orgoglio visti a Roma sono davvero un bel segnale per il calcio. E per chi lo ama, indipendentemente dalla propria fede.