Qualcosa sta davvero cambiando nel calcio italiano? La provincia scala posizioni a discapito dei top club? A prescindere dalle recenti polemiche è certamente un segnale positivo che realtà come Frosinone e Carpi siano in corsa per raggiungere la serie A e che la bella realtà del Sassuolo, che ha alle spalle un solido industriale, stia crescendo mese dopo mese in termini di qualità di gioco e punti in classifica.

Lo stesso discorso, seppur con parametri diversi, puo’ esser fatto per la Virtus Entella, la squadra di Chiavari. Il piccolo club ligure ha scalato categorie negli ultimi anni e, dopo le difficoltà iniziali, sta avviandosi alla salvezza anche nel campionato di serie B.

La ricetta dell’Entella è ormai nota: scouting, buone strutture, crescita graduale e staff dirigenziale preparato. Riguardo l’attività di ricerca dei talenti stupisce che il club di Chiavari sia riuscito anche a prendere talenti provenienti da importanti realtà internazionali:
Il portiere 20enne Maarten van der Want  è stato prelevato a parametro zero dagli olandesi dell’Ado den Haaag; il mancino classe ’96 Cheick Keita dalle giovanili del Monaco. Dal Pogon Szczecin (Polonia) il difensore 21enne Mateusz Lewandowski. Dal PSG arriva il classe 1995 Mickaël Latour, trequartista di estro e qualità.

Come si organizza lo scouting per un club piccolo e semisconosciuto a livello internazionale? La redazione di footballscout24 l’ha chiesto ad Andrea Grammatica, Capo Osservatori della Virtus Entella

Come si convince un ragazzo del PSG o del Monaco a scegliere Chiavari?

“Si cerca di farlo con le idee, abbiamo la fortuna di avere due convitti di grandissima qualità, cerchiamo sempre il modo di invitare famiglia o referenti societari a vedere la struttura e a conoscere l’ambiente. Il biglietto da visita più importante è far conoscere la realtà dal vivo. Poi c’e’ il progetto tecnico: cerchiamo di conoscere il ragazzo già attraverso lo scouting così da dare buone sensazioni già al primo incontro. Questo è un punto di vantaggio, si espongono subito le idee di crescita, i difetti individuati, così agente o società di provenienza sono più tranquilli. Portare Latour, Keita e Ahmed Kadi (il trequartista classe ’97 svincolato dal Lione che ha esordito contro la Juve Primavera, ndr) non è stato facile, bisogna far conoscere la tua realtà, è un lavoro soprattutto di rapporti che vanno costruiti nel tempo, conta la credibilità societaria e del lavoro, ovviamente c’è bisogno di un po’ di costanza, abbiamo investito tantissimo tempo in queste operazioni, la cosa più facile è fare la valutazione tecnica, molto più difficile mantenere contatti costanti con questi giocatori. L’anno prossimo faranno tutti parte della prima squadra, ne sono certo. Poche settimane fa è arrivato anche Ibrahima Pape, senegalese, scovato grazie ai nostri contatti: ha una storia particolare, viene da una casa famiglia di Roma, è un mezzala alla Viera, ragazzo di buon fisico e buona tecnica, un po’ atipico”

Latour è arrivato con i crismi del potenziale top player. Cosa gli manca per esplodere definitivamente?

“E’ un ragazzo dal talento cristallino, forse il più talentuoso che ho visto tra i suoi coetani. Sta facendo un lungo lavoro fisico per supportare la sua classe. La situazione di classifica un po’ complicata non ha permesso un utilizzo costante, ma quando è stato chiamato in causa si è dimostrato all’altezza della categoria. Lo stiamo preparando dal punto di vista tecnico, a volte è poco incisivo negli ultimi metri, l’anno prossimo sarà maggiormente protagonista”

In prima squadra c’è l’ex Caronnese Stefano Lanini, fresco di convocazione con l’U20 del ct Evani. Una medaglia al valore per lo scouting dell’Entella?

“‌E’ incredibile la sua storia, è il ragazzo che abbiamo seguito di più in assoluto, fin dai tempi del Sant’Angelo Lodigiano, ma tre anni fa era ancora acerbo. Due anni fa, seguendo Moreo, l’abbiamo rivisto e seguito. All’inizio di questo campionato abbiamo rischiato, è stata una mia scelta: per parametri fisici secondo me poteva già stare in B, poi per alcune coincidenze ha fatto esordio repentino e brillante: stilisticamente e fisicamente è bello a vedersi. Se mantiene umiltà puo’ diventare protagonista in cadetteria. Ci sono almeno dodici relazioni su di lui, si è completato fisicamente nell’ultimo anno, abbiamo sperato non si inserissse nessuno, siamo riusciti a bruciare i tempi. Vado orgoglioso di questa operazione perchè con Lanini sono cinque i giocatori scovati dallo scouting che hanno avuto presenze in Nazionale dopo l’esordio all’Entella c’e’ chi come De Col ci ha permesso una plusvalenza importante”
La Primavera si sta difendendo bene all’esordio in B: le vittorie nei derby liguri hanno accesso i riflettori sui giovani dell’Entella. Chi è già pronto al professionismo?

“Sono molto contento perchè tre ragazzi hanno già esordito in prima squadra, molti sono andati in panchina in B. A prescindere da Zigrossi e Gerli, aggregati gia’ con i grandi, almeno altri tre giovani l’anno prossimo possono entrare nel giro della prima squadra a breve. A parte Latour, almeno tre classe 1996 possono esser protagonisti nel futuro e potrebbero esordire già prima della fine del campionato. La Primavera è il nostro laboratorio di scouting, il nostro obiettivo è averne in rosa, l’anno prossimo, almeno cinque in pianta stabile, forse solo Empoli ed Atalanta riescono a fare operazioni di questo tipo. Credo che questa sia la linea per salvare il calcio italiano, i giovani non vanno lanciati allo sbaraglio, ma costruiti sopratutto mentalmente ed inseriti al momento giusto”.

Su Braian Crivaro, astro nascente della Virtus, sono già molte le voci di mercato dalla scorsa estate. Resterà in Liguria anche il prossimo anno?

“Crivaro ha deciso di restare con noi a gennaio,  vuole giocarsi le sue chances. Il mercato invernale l’ha un po’ chiuso, vuole completare un percorso di crwscita con lui, ma avrà mercato l’anno prsimmo, già squadre di Lega Pro hanno chiesto infoirmazioni. E’ un giocatore di temperamento, micidiale negli ultimi metri, gia’ adulto nel modo di giocare”.

Con la prima squadra è aggregato Zigrossi, difensore di proprietà della Samp, su cui c’è stato un valido lavoro di scouting

“Per Zigrossi deve ringraziare l’amico Attilio Olivieri, non esitai un attimo a portalo a Chiavari: non abbiamo preso un centrale a gennaio perchè puo’ gia’ sostituire i tre titolari”

Il Toro corteggia Gerli ed altri giovani della Virtus: quanto sono concrete queste trattative?

“Corteggiato non solo dal Torino,  ma non eravano contenti del progetto tecnico proposto. E’ un giocatore molto maturo, abbiamo deciso di trattenerlo perchè l’anno prossimo si ritaglierà uno spazio mnaggiore, sta completando il suo processo di costruzione fisica, non abbiamo voluto interromperlo”

Paolo Valagussa, ex Monza, era un top player in Lega Pro. In cosa deve migliorare per asprirare alla massima serie?

“Ha avuto due incidenti fisici che l’hanno fermato nel momento migliore, quando stavamo giocando a tre e il mister era contento del suo rendimento. E’ un top player di Lega Pro, ma farà bene anche la B, deve diventare più aggressivo, deve sfruttare meglio le sue doti fisiche, è giocatore di cuore che ha 4-5 gol nelle gambe”

Con l’arrivo di Sforzini e Cutolo c’è chi vi accusa di aver tradito le attese: vecchi leoni al posto di giovani in ascesa. Affrontare la serie B con la linea verde è un’utopia?

“Abbiamo un po’ invecchiato la rosa, ma è stata un’esigenza, il primo anno di B è molto delicato. Nei nostri progetti era fondamentale salvare la categoria, per poi crescere in futuro con una squada più giocane. Dopo la sconfitta col Brescia abbiamo puntato su giocatori di categoria, i giovani in rosa li abbiamo confermati e ci punteremo l’anno prissimo, sarà una rosa molto più giovane”

Nando Sforzini puo’ esser il maestro ideale per il giovane ariete Eric Lanini? Al Palermo puo’ emergere nel futuro nonostante la presenza di Belotti?

“Sì è ideale, Eric è una prima punta fisica che gioca molto in profondità, nel giocare spalle alla porta puo’ imparare molto da Nando. E’ meno potente rispetto a Belotti, ma sono convinto che una ovlta maturato, anche tecnicamente, farà la serie A perchè  ha facilità di corsa e tiro già da massima serie”

Rozzi ha fatto esperienza al Castilla: il calcio spagnolo cosa puo’ insegnare ai calciatori italiani?

“Ragazzo straordinario, in Spagna ha fatto esperienza formativa, ma e’ rimasto umile, giocatore di grande forza fisica e generosità, credo che abbia imparato la diversità nell’interpretazione del calcio, ma un anno non basta per cambiare stile”