Maurizio Sarri, allenatore dell‘Empoli, si è soffermato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport sulla sua squadra e sull’utilizzo nel calcio italiano dei giovani talenti nostrani.

NOI COME L’ATHLETIC BILBAO – “A 55 anni in Serie A non sognavo un esordio migliore, ma giocavamo bene anche in B. Siamo una squadra a chilometro zero come l’Athletic Bilbao, se c’è un’identità territoriale è più facile trovare un’identità al gruppo e come gioco. Gli stranieri servono solo se fanno la differenza, se alzano il livello del campionato. Lo dico da sempre, i nostri giovani sono penalizzati da scelte societarie assurde. Gli arbitri devono intervenire di meno, far correre di più. Ha ragione Garcia: il calcio deve tornare al centro del villaggio“.

STADI ITALIANI – “Sono brutti, scomodi, insicuri. E poi i campi. Verona, Genova, Parma: un disastro. In queste condizioni come speriamo di rendere appetibile il prodotto? E’ inaccettabile“.