Dalla gavetta sui campi di periferia fino all’ingresso nello staff tecnico pluridecorato di una squadra di serie A. La storia di Claudio Damiani è da leggere e rileggere per chi vuole intraprendere la dura carriera dell’analista tattico partendo dal basso. Ecco l’intervista esclusiva rilasciata da mister Damiani a footballscout24.it
Mister Damiani da quando è un collaboratore tecnico degli azzurri?
Dal 1 settembre siglato un accordo con la Società come collaboratore tecnico, con mansioni di osservatore delle squadre avversarie. Ho un filo diretto con lo staff di Mister Benitez attraverso il suo tattico “storico” Antonio Gomez Perez che è’ la persona con cui relaziono costantemente.
In cosa consiste il suo lavoro?
Sulla base di un calendario “personale” costruito in relazione alle avversarie che dovrà affrontare il Napoli, lavoro su due fronti: direttamente allo stadio seguendo a “campo aperto” le peculiarità delle squadre che dovremo sfidare negli imminenti turni successivi, cercando di catturare parametri quali fase di possesso, non possesso e relativi pregi e difetti collettivi e individuali. A video, utilizzando le immagini fornite da piattaforme come Wyscout e Sics, di cui sono anche collaboratore, con le stesse finalità. La piattaforma video e’ molto utile come “ripasso” del match già visionato allo stadio, ma anche per andare a estrapolare da qualsivoglia partita, altri elementi interessanti da integrare allo studio di squadra e dei singoli.
Rispetto ai tecnici italiani Benitez riserva maggiore considerazione alla match analisi?
Lo staff del mister arriva da una pluriennale esperienza al Liverpool e in Inghilterra, la match analysis e’ da lustri considerata fondamentale come strumento di studio degli avversari. Lì esistono delle vere e proprie accademie patrocinate dalla F.A. adibite alla formazione professionale degli analisti tattici e dei talent scout. Ho la fortuna di iniziare un’esperienza con uno degli staff che più sente l’utilità dello strumento analisi e video-analisi a livello europeo; da qui sento che potrò ampliare il mio bagaglio di conoscenze e migliorare la mia esperienza.
Ci sono tanti appassionati che vorrebbero fare gli analisti calcistici: come si possono formare. In che modo possono mettersi in mostra ed avere una chance in un club professionistico?
Vedere partite, relazionare, confrontarsi e inviare alle persone “giuste” i propri lavori di analisi senza limitarsi ai curriculum. Il mio e’ un caso particolare: ho allenato dal 2000 al 2013 poi mi son preposto di fare il professionista nel calcio, turbato da un sistema meritocratico abbastanza “goffo” e qui mi fermo. Di mio ho messo in funzione delle competenze tecnico tattiche maturate nelle mie esperienze da allenatore, integrate a una certa predisposizione informatica e all’utilizzo aziendale dei social network; nell’ultimo anno ho scritto un libro che mi ha impegnato per 9 mesi in ricerche, ho iniziato una collaborazione con Sics e la rivista Il Nuovo Calcio; ho bussato a un’infinità di porte, ho percorso chilometri in Italia e all’estero incontrando allenatori interessati (poi frenati dalle società di appartenenza) e partecipando seminari come relatore. Alla fine il direttore Bigon ha creduto nella mia professionalita’ (e testardaggine), dandomi l’opportunità che sognavo e che considero essere un punto di partenza e non di arrivo…
Claudio Damiani, veneziano classe 1970, oltre ad esser Opponent team analyst per il Napoli, ha scritto un libro sullo scouting ed è stato docente nei corsi di formazione di Allenatoreclinic.net e Football Solution
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