Livorno – Si parla spesso di quanto il calcio italiano sia in difficoltà nel far emergere i propri talenti, a differenza di altre leghe dove questi vengono utilizzati maggiormente dandogli soprattutto più fiducia, fattore fondamentale per riuscire a maturare e a diventare qualcuno. Ed ecco che, in questo contesto drammatico, si inserisce la storia di Matteo Cipriani, portiere classe ’96 di proprietà della Sestese ma in prestito al Livorno, per il secondo anno consecutivo, imprigionato in un maledetto Limbo dal quale al momento non sembra esserci via d’uscita. Ma, ripercorriamo la sua storia.

Due anni fa, il ragazzo pratese viene provinato dal Livorno, che, colpito dalle sue potenzialità decide di tesserarlo e di mandarlo in ritiro con la prima squadra allenata da Davide Nicola. Nel corso dell’estate, con l’arrivo di Aldegani dalla Nocerina, Cipriani viene messo in primavera con i suoi coetanei, diventando subito uno dei pezzi forti. Non altissimo, ma agile, schietto e sicuro di sé, l’estremo difensore conquista tutto l’ambiente, specie nel girone di ritorno dove si prende meritatamente la nomina di “Pararigori”. Disputa un ottimo torneo di Viareggio, venendo addirittura premiato come terzo miglior portiere della manifestazione, e, a maggio, ottiene la prima convocazione in Serie A nella trasferta di Udine complice la squalifica di Bardi. A giugno scade il prestito, le prestazioni sono state ottime, ma il riscatto è molto alto, e gli amaranto sembrano comunque potersi affidare a Cirelli, altro giovanissimo portiere del Livorno molto interessante. Tuttavia, con un colpo a sorpresa, la dirigenza labronica annuncia il rinnovo del prestito dalla Sestese, dando, almeno inizialmente, il ruolo di secondo portiere della prima squadra al giovane classe ’96. Infatti, al momento della partenza per il ritiro ligure di Castellaro, l’unico portiere a disposizione degli amaranto è il rientrante Luca Mazzoni, così che Cipriani e Cirelli si uniscono disputando anche quasi tutte le amichevoli. Ad agosto, viene acquistato Coser, Cirelli torna in primavera, e il piano per Cipriani sembrerebbe quello di allenarsi con la prima squadra per poi scendere il sabato in Primavera. Così è alla prima e alla seconda giornata, contro Roma e Bari. Poi, da quel 13 settembre, inizia l’incubo. Convocato regolarmente da Gautieri come terzo portiere, per sopperire ad un eventuale infortunio last-minute da parte di uno dei due portieri, Cipriani segue la prima squadra in tutti gli stadi d’Italia, disputando il riscaldamento con Mazzoni e Coser, per poi accomodarsi in tribuna. Prima squadra che, essendo retrocessa in Serie B, gioca contemporaneamente alla primavera, fattore che rende impossibile la sua presenza nel maggior campionato giovanile nazionale, dove ha preso il suo posto Cirelli, autore di una buona stagione fino a qui. Un limbo maledetto, quello di Cipriani, costretto a fare da pendolare da Prato a Tirrenia (dove c’è il campo di allenamento del Livorno, ndr) tutti i giorni, con il peso dell’esame di maturità, e quel campo che ormai sembra tanto lontano.

Difficile commentare questa situazione, specie per chi, ha potuto vedere all’opera il ragazzo assaporandone le potenzialità. Potenzialità che in questa maniera non potranno che scemare, e viene da domandarsi perché, il Livorno, abbia deciso di rinnovare il prestito se l’unico scopo era quello di tenere il ragazzo “in gabbia”. Vero, c’è da dire che in un momento come questo, di crisi, la scelta di privilegiare un ragazzo di proprietà come Cirelli, altrettanto bravo, è capibile. Il suo cartellino potrebbe far entrare qualche soldo in cassa, cosa che al momento Cipriani non può permettersi visto che è di proprietà di un’altra società. Ma al di là del discorso economico, delle soluzioni ci sarebbero. Basti vedere il Catania, che ha in rosa due buoni portieri come Ficara e Costanzo, che si alternano in prima squadra in modo che entrambi possano trovare il loro spazio per crescere, e al momento stesso per giocare e rimanere in ritmo partita. Visto che, come abbiamo già detto, Cirelli mostra altrettante buone potenzialità, e che in estate ha svolto il ritiro con la prima squadra, ci domandiamo perché, non possa di tanto in tanto salire lui con i grandi, in modo da far tastare quel manto verde anche al compagno di reparto. Una maniera per far esprimere al meglio questi due talenti, giocatori importanti che un giorno, ci auguriamo, possano avere un roseo futuro. Sempre che il Limbo finisca..