Zeman non è certo un tecnico e una persona banale e inquadrato negli schemi, anzi.

Ormai è diventato un simbolo, lo si conosce per il calcio spettacolo e per le molte interviste polemiche, attraverso le quali porta avanti delle crociate contro i mali del calcio.

Uno dei principali problemi del mondo del pallone è, indubbiamente, il doping e per l’allenatore boemo questo fenomeno è tutt’altro che estinto.

Il doping, infatti, è l’argomento principale dell’intervista rilasciata dall’attuale mister del Cagliari a Marca. Zeman, in questa occasione, ha precisato che l’uso di sostanze vietate per migliorare le prestazioni sportive è ancora d’attualità nel calcio.

Egli ricorda che la sua lotta contro il doping ha avuto inizio dall’analisi del mondo del ciclismo: “Molti ciclisti vennero squalificati. Io ero convinto che nel calcio stessero succedendo le stesse cose anche perchè molti medici sociali dei vari club provenivano proprio la ciclismo”.

Tra i tanti episodi “sospetti”, il boemo parla dello strano caso di un portiere di 28 anni, al quale le mani erano cresciute a tal punto da dover cambiare i guanti. Spesso, infatti, una smodata assunzione di sostanze dopanti può provocare un incremento sensibile della muscolatura e della corporatura in generale.

Cosa anima Zeman in questa battaglia? Un enorme sentimento di meritocrazia, tanto che egli stesso afferma: “Sono sempre stato contro a queste cose, nello sport dovrebbe prevalere il merito.” Inoltre sconfiggere questo male che infetta il calcio, sempre secondo le parole dell’ex Roma, tutelerà la salute dei giocatori e ribadisce: “Io dormo bene, mi interessa solo la salute dei giocatori. Credo che oggi si faccia ancora uso di sostanze dopanti nel calcio, ci sono giocatori che sono morti per vincere una sola partita in più.”

Immancabile, nel finale dell’intervista, la solita frecciatina alla Juventus, l’altro grande avversario, sportivo e non, di Zeman: “I grandi sono sempre più aiutati, è normale e succede anche in altri sport, ma non è giusto”.

Zeman non lo scopriamo oggi, è così da sempre, personaggio scomodo e mai scontato, sempre pronto a dire ciò che pensa senza farsi troppi problemi. Insomma un uomo del genere o lo si ama o lo si detesta.