Il 25 marzo 2012 l’Inter Primavera guidata da Stramaccioni vince la prima edizione della Next Generation Series, torneo di calcio giovanile a inviti, promotore dell’attuale UEFA Youth League. In finale i giovane nerazzurri hanno battuto i pari età dell’Ajax ai rigori. Eliminando negli scontri precedenti squadra blasonate come Sporting Lisbona e Marsiglia. In quello stesso anno i ragazzi di Stramaccioni si portano a casa lo scudetto Primavera, battendo in finale la Lazio.
Quasi dodici anni dopo dove sono finiti gli eroi di Londra tanti osannati dalla stampa dopo la vittoria sull’Ajax? Andiamo a scoprirlo insieme.
Inter Primavera 2011/2012: l’undici titolare
Raffaele Di Gennaro (portiere): cresciuto nelle giovanili nerazzurre, negli anni ha girato l’Italia tra Serie B e C: Cittadella, Latina, Ternana, Catanzaro, Pescara, Gubbio. Nell’estate del 2023 è tornato a Milano per ricoprire il ruolo di terzo portiere al posto di Alex Cordaz.
Simone Pecorini (difensore): su di lui c’erano molte speranze, ma come succede spesso i continui prestiti non hanno dato smalto alla carriera del giovane terzino. Anche lui ha girato l’Italia giocando prima in Serie B e poi in Serie C. Oggi, a 31 anni, milita tra i dilettanti, al Sant’Angelo.
Marek Kysela (difensore): dopo la vittoria a giugno del 2012 non gli viene rinnovato il contratto e si accasa al Jablonec, dove non ha mai inciso. Di lui si sono perse le tracce dopo le esperienze con SV Donaustauf e Sokol Držkov, quest’ultima nel 2020.
Lukas Spendlhofer (difensore): ha esordito in Serie A con la maglia dell’Inter con Stramaccioni, poi un prestito al Varese e allo Sturm Graz dove è stato riscattato nel 2015. Ha trovato la sua dimensione diventando un difensore importante nella massima divisione austriaca. Dopo sei anni in biancorosso, torna in Italia per giocare con l’Ascoli. Da lì esperienze in Israele e Polonia.
Ibrahima Mbaye (difensore): dopo una parentesi importante in prestito al Livorno, non riesce a trovare spazio in nerazzurro. Giocherà per sette anni al Bologna, prima di passare al Cluj.
Lorenzo Crisetig (centrocampista): a 18 anni debutta in Champions League con la maglia dell’Inter. Durante la sua crescita Crisetig è sempre stato considerato il futuro centrocampista della formazione nerazzurra, ma nel 2015 viene ceduto al Bologna dopo diversi prestiti. Anche con i felsinei però non esplode e cerca fortuna prima a Frosinone e poi a Benevento. Dopo tre anni alla Reggina, si è ritrovato svincolato la scorsa estate.
Alfred Duncan (centrocampista): uno dei pochi a ritagliarsi un ruolo importante nella nostra Serie A. Dopo la bella stagione al Livorno, si accasa alla Samp. Da lì Sassuolo, Fiorentina, Cagliari e ancora Fiorentina, in cui milita tutt’oggi.
Andrea Romanò (centrocampista): capitano di quella formazione, è stato un giocatore di proprietà dei nerazzurri fino al 2020. Tante le avventure in prestito: Prato, Crotone, ancora Prato, Renate, Reggina, Monza, Cuneo, Sudtirol. Dopo essersi ritrovato senza squadra firma con l’Ardor Lazzate. Dopo sei mesi va al Pavia. Oggi veste la maglia del Rhodense.
Daniel Bessa (centrocampista): un ragazzo dal talento immenso, forse mai uscito del tutto. Dopo cinque prestiti di fila in cinque squadre diverse, passa a titolo definitivo all’Hellas Verona. La sua carriera però non decolla mai. Oggi gioca negli Emirati, all’Ittihad Kalba.
Samuele Longo (attaccante): Uno dei trascinatori della vittoria finale, è stato un giocatore di proprietà dell’Inter fino al 2020. Dopo diverse avventure opache in Serie A trova fortuna in Spagna tra Girona e Tenerife. Nel 2020 passa al Vicenza (Serie B), poi Modena (Serie C). Due anni fa finisce in Olanda, al Dordrecht. Oggi è in Grecia, al PAS Lamia.
Marko Livaja (attaccante): i problemi caratteriali hanno frenato a lungo la sua carriera. Dopo aver fatto qualche apparizione con la maglia dell’Inter in campionato è passato all’Atalanta e la stagione successiva viene acquistato dai russi del Rubin Kazan. Un anno dopo ritorna nuovamente in Italia a Empoli. Da allora ha giocato un po’ l’Europa: Las Palmas, AEK Atene e, dal 2021, Hajduk Spalato.
La panchina dell’Inter Primavera 2011/2012
Andrea Sala (portiere): la sua è stata finora un’onesta carriera tra Serie B e Serie C. Ternana, Reggina, Sambenedettese, Arezzo. Oggi veste la maglia del Catanzaro.
Eugenio Giannetti (difensore): dopo una breve esperienza in Serie C, al Teramo, ha giocato solo tra i dilettanti, cambiando praticamente squadra ogni anno. Triestina, Bellaria Igea Marina, Fortis Juventus, San Teodoro, Flaminia Civita Castellana, Dro Alto Garda, Monterosi, Ladispoli, Rieti, Montespaccato, Romana. Oggi veste la maglia del Trastevere.
Rodrigo Albarno (centrocampista): considerato uno dei talenti più interessanti del calcio paraguaiano, dopo una breve esperienza in Italia è tornato a giocare in patria dove ha girato diverse squadre: Libertad, Guaranì, Deportivo Capiatà, Sol De America, Luqueno. Nel mezzo anche un’avventura al River Plate, nel 2020.
Marco Benassi (centrocampista): quella finale non la giocò, ma Benassi è l’unico oltre a Duncan a essere riuscito a conquistare la Serie A a suon di belle prestazioni. Tre anni al Torino, cinque alla Fiorentina. Nel mezzo le parentesi Empoli, Hellas Verona e infine Cremonese. Oggi è svincolato.
Giovanni Terrani (attaccante): anche per lui un’onesta carriera tra Serie B e Serie C. Tante le maglie vestite: Monza, Lucchese, Pro Patria, Perugia, Piacenza, Bari, Como e Padova. Ora milita nel Trento.
Gianmarco Falasca (centrocampista): cresciuto prima alla Roma e poi nel club nerazzurro, dopo l’annata in Serie C al Cuneo ha giocato soltanto in Serie D. Oggi veste la maglia della SSD Cynthialbalonga.
Francesco Forte (attaccante): rimasto in orbita Inter per un bel po’, ha girovagato l’Italia in prestito tra Serie C e Serie B. Solo col Venezia, nel 2021, è tornato a calcare i campi della massima serie. Nel mezzo anche una breve parentesi belga al Waasland-Beveren. Oggi è al Cosenza.
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