Nel tumulto del calcio moderno, dove regole e tattiche si intrecciano in modi più complessi, ci sono momenti che si distinguono per la loro stranezza e bizzarria. E uno di questi momenti ha catturato l’attenzione del mondo calcistico lo scorso fine settimana nel massimo campionato sloveno.

La scelta coraggiosa del Rogaska

Il contesto è questo: nella massima divisione slovena, è obbligatorio per ogni squadra schierare almeno un calciatore Under 21 nella formazione iniziale. Una regola concepita per promuovere lo sviluppo dei giovani talenti, ma che può anche portare a decisioni insolite da parte degli allenatori. Ed è qui che entra in gioco il Rogaska, una squadra che ha fatto una scelta tanto audace quanto controversa per rispettare questa regola. Hanno optato per un giovanissimo portiere, un diciassettenne di nome Zan Lorber, che ha fatto il suo debutto con la prima squadra proprio in quella partita.

Il breve incarico di Lorber

E così, come se fosse stato catapultato in un mondo irreale, Lorber si è trovato a difendere i pali per la sua squadra. Ma la sua permanenza in campo è stata breve, quasi effimera. Appena dieci secondi dopo il fischio d’inizio, un giocatore del Rogaska ha preso possesso del pallone e lo ha lanciato lateralmente, ponendo fine all’esperienza di Lorber tra i pali. È stata una mossa calcolata da parte del tecnico, che ha subito chiamato il cambio per sostituire il giovane portiere con il titolare, il ventinovenne Ajdin Mulalic.

La decisione del Rogaska di schierare un portiere così giovane, sapendo che sarebbe stato sostituito quasi immediatamente, solleva interrogativi sul reale scopo di una regola pensata per promuovere i giovani talenti. È davvero questa la migliore via per incoraggiare lo sviluppo dei giocatori emergenti?