Massimo Oddo, allenatore del Pescara Primavera, ex terzino destro di Napoli, Lazio e Milan e campione del mondo con l’Italia nel 2006, è stato intervistato nelle scorse ore dai microfoni di RadioGoal24, all’interno della rubrica “Primavera in Goal”, sull’attuale rendimento della sua squadra dopo un inizio di stagione tra alti e bassi.

Mister, un commento su questa prima parte di stagione ora che siamo quasi al giro di boa…

Direi ottimo perché tanti ragazzi sono andati su e per la squadra questo è positivo. È questo il nostro obiettivo. La classifica trova il tempo che trova… restano i miglioramenti di questi ragazzi. Abbiamo avuto un buon inizio di stagione, poi nelle ultime settimane abbiamo perso qualche partita di troppo. Adesso con i ragazzi stiamo vedendo di mettere a posto delle cose. Questo è dovuto anche al fatto che tanti nostri ragazzi sono andati in prima squadra, cosa che fa parte del mondo Primavera in quanto i ragazzi si mettono in mostra. In Coppa Italia ha esordito Vitturini, Torreira è fisso in prima squadra. Abbiamo perso pedine importanti e ovviamente la qualità della rosa si abbassa. Ma questo per noi non è un problema, perché siamo una squadra che deve vincere assolutamente nulla. Siamo un gruppo che deve portare giovani in prima squadra e ci stiamo riuscendo alla grandissima, perché ad oggi almeno 5-6 giocatori si allenano fissi con la prima squadra, e questa è la nostra soddisfazione.

C’è nella sua squadra qualche ragazzo che pensa sia già pronto per un ruolo da protagonista nella prima squadra?

Nella mia squadra hanno avuto una grande crescita un po’ tutti direi. Ci sono alcuni che sono già pronti per competere, come Paolucci, Calore, Vitturini, Torreira e lo stesso Di Rocco. Tutti giocatori che possono stare in una rosa di una squadra professionista. Poi ci sono tanti altri giocatori, classe 97, che hanno grandi prospettive, ma che sicuramente in questo momento non sono pronti ancora e devono crescere.

Quali sono i punti di forza della sua squadra?

Noi siamo imparagonabili a certe società. Soprattutto nel nostro girone, ci sono società che hanno una storia per i settori giovanili importanti. Milan, Inter, Atalanta, Udinese spendono ogni anno fior fior di quattrini per ragazzi che magari non crescono nel loro settore giovanile, ma che comprano da realtà estere. Qui a Pescara non è così. L’investimento è minimo, se non nullo. È questa è la soddisfazione, perché riusciamo a tirare fuori, con il poco investimento, tanti giocatori. È l’obiettivo della società. Il punto di forza è la squadra, perché avendo un tasso tecnico inferiore ad altre, dobbiamo puntare sull’unità d’intenti, cercando di vincere con caratteristiche diverse da quelle della tecnica.

Qual è la sua favorita per lo scudetto Primavera?

Se devo fare una battuta, l’Inter è fuorilegge! È una squadra estremamente superiore alle altre. Non credo ci siano squadre più forti e soprattutto con giocatori così pronti come quelli dell’Inter Primavera. Giocatori fortissimi, che crescono veramente tanto, quindi sono i favoriti numero uno. Però poi, quando vai a fare le finali, tutte le squadre che arrivano sono molto forti. Ma l’Inter credo abbia qualcosa in più.

C’è un Massimo Oddo nel campionato Primavera?

Sì. Ho visto diversi giovani. Calabria è sicuramente un ragazzo molto interessante del Milan. Ha un po’ le caratteristiche che avevo io e sicuramente farà carriera perché ha grandi qualità. E poi ce ne sono altri, come il nostro Vitturini. Molto forte, molto interessante. Non ha propriamente le mie caratteristiche, perché non è un giocatore a cui puoi chiedere di far la fascia cento volte, perché non ha grandi capacità aerobiche, ma ha grande velocità e potrà fare molto bene questo ruolo.

A livello anche nazionale, c’è un terzino (eccetto Darmian e De Sciglio) importante?

Su due piedi non mi viene in mente nulla, se non appunto i giovani che ho appena nominato, ma che hanno bisogno di tempo per crescere. Al momento Darmian e De Sciglio, che ricoprono il ruolo anche in nazionale, sono sicuramente i migliori. Ultimamente in questo ruolo si fa fatica a trovare giocatori importanti come l’Italia ci ha dato sempre in passato.

Sono cambiati e come i metodi di allenamento del settore giovanile da quando ci giocava lei ad oggi?

Il calcio è sempre in costante evoluzione. Sono stati fatti diversi cambiamenti e anche le filosofie di allenamento sono cambiate. Mi ricordo che una volta si faceva tanto lavoro a secco, senza palla. Oggi si fa un po’ tutto con la palla e questa è una prerogativa soprattutto dei settori giovanili, dove bisogna migliorare col pallone tra i piedi.

Come valuta l’attuale sistema calcistico italiano? Che voto darebbe al nostro calcio attualmente?

Se lo paragono a quando giocavo io 2. In questo momento tutto va storto. Non è più il calcio di una volta, tanti campioni non ci sono più e la qualità si è abbassata notevolmente, sia nel massimo campionato che in Serie B. Forse la C (la Lega Pro, ndr) è quello che ha retto di più per l’unione dei campionati,che ha fatto sì che siano rimasti i giocatori migliori, quelli un po’ più bravi. Però per il resto il livello è molto, molto basso. Quando giocavo io in Serie B, con il Napoli… con grande rammarico, dico che quel Napoli potrebbe giocare tranquillamente nella Serie A di quest’anno. Quello che vedo io è che non si sa da dove ripartire.

Ritiene che le misure introdotte dall’ultimo consiglio federale siano sufficienti a rilanciare il calcio italiano nel mondo?

Io credo che questi sono solo dettagli, con cui si può migliorare un sistema già messo a punto. Se noi guardiamo al campionato tedesco, dove è tutto perfetto, o a quello inglese, dove tutto è bello e perfetto, allora tu introduci queste piccole norme che ti consentono di migliorare ancora di più. Non possiamo metterci attualmente a guardare un extracomunitario in più o in meno o le rose ristrette. Bisogna andare alla fonte per migliorare il tutto. Le strutture, i vivai, la patrimonializzazione delle società. Qui il problema è di fondo.

Cosa ne pensa delle squadre B?

Non saprei. Fino ad esso ci hanno pensato le squadre di B e di C a far giocare i giovani. Io non noto una grandissima differenza. Secondo me la cosa migliore da fare è cercare di fare gli stadi di proprietà e le altre misure su dette. Ma per farlo lo devono capire i presidenti e le società. Sarebbe già una cosa importante.

Gli stranieri, negli ultimi anni, in Italia, sono aumentati del 12%… cosa si può fare per invertire questo trend esterofilo?

Il settore giovanile dovrebbe essere fatto per far crescere i propri ragazzi, cioè quelli italiani, senza nulla togliere agli altri. Posso capire che si deve dare la possibilità a chi viene da fuori di giocare a calcio e di fare la propria carriera, ma questo non a discapito dei nostri. Però diciamo che il problema è anche che purtroppo in Italia oggi, se non li prendi da piccolini, difficilmente poi riesci a correggere i ragazzi e, in questo, c’è troppa differenza con l’estero tra i nostri giovani e i loro. Dovremmo cercare di cambiare le cose a livello generale. Ad esempio io ho tutti e tre i patentini di allenatore. Ci sono tre corsi di allenatore e sono tutti e tre uguali. Ma se ad oggi mi chiedessero di allenare un bambino di 8 anni, io non saprei da che parte cominciare, perché non ci sono corsi di allenatore specifici per i bambini. È questo è assurdo.

Cosa vi disse mister Lippi prima della finale del campionato del mondo contro la Francia?

Era sempre stato convinto che quella squadra sarebbe potuta arrivare fino alla fine, non avrebbe dato mai scontato però una vittoria finale. E dato che siamo arrivati a quel punto, noi ce l’abbiamo messa tutta. Contro una squadra forte, probabilmente anche più forte di noi, ma questo è d’insegnamento perché la volontà e la voglia di vincere tante volte vanno oltre le capacità tecniche.

Cosa c’è nel futuro di Massimo Oddo?

Io faccio il mio percorso, non ho ambizioni immediate. Devo crescere. Sono altamente convinto che l’esperienza che sto facendo è importante. Ad oggi sto facendo il mio secondo anno e sono cambiato tantissimo. È un percorso fondamentale, che mi diverte. E se sarò bravo arriverò, altrimenti…