Al giro di boa della stagione della Primavera bianconera, possono essere tracciati i primi bilanci. Fabio Grosso, confermato alla guida dopo aver traghettato bene la squadra nella seconda parte della scorsa stagione, ha dato una maggiore compattezza e personalità al gruppo, che come ogni anno presenta un’età media inferiore alla maggior parte delle altre compagini.

Il tecnico ex Campione del Mondo 2006 è riuscito a modellare una squadra camaleontica, capace di adattarsi ad ogni avversario, passando dal 3-5-2 di “contiana” memoria ai più “allegriani” 4-3-3 e 4-3-1-2. Soprattutto quest’ultimo modulo è riuscito a mettere in luce la vera e propria stellina della squadra, il numero 10 mancino Luca Clemenza, che con i suoi 6 goal in campionato, è il capocannoniere, nonchè trascinatore bianconero.

Anche a causa dell’inesperienza di molti ragazzi, il cammino è stato un po’ altalenante, ma sicuramente più continuo dello scorso anno. Soprattutto negli ultimi due mesi, infatti, la Juventus ha trovato una buona percentuale di risultati positivi, che hanno portato la squadra al quarto posto, con ancora una partita da recuperare.

Molto più deludente il cammino in Youth League, dove forse ancor di più è pesata la scarsa abitudine a certi palcoscenici. Magrissimo il bottino di una sola vittoria, un pareggio e quattro sconfitte, ovvia causa di un’eliminazione prematura dalla competizione.

Buone soddisfazioni, tuttavia, sono arrivate dalla Coppa Italia, con la Juve in attesa di disputare un’affascinante semifinale con la Lazio a febbraio. I bianconeri si sono tolti anche lo sfizio di eliminare i più quotati cugini granata, sconfitti anche in campionato.

Oltre al già citato Clemenza, degne di nota sono state le prestazioni di Vitale, Romagna e, soprattutto, Audero, che spesso ha portato la sua squadra al successo con degli autentici miracoli tra i pali. Da rivedere Donis, che dopo la buona stagione passata è un po’ calato, frenato anche dagli infortuni, e soprattutto Marzouk, sempre più oggetto misterioso dopo l’inizio brillante nel primo anno in bianconero. Ha disatteso le previsioni, per ora, anche Carlos Blanco Moreno, acquisto molto pubblicizzato dal Barcellona, ma che fino ad ora ha mostrato buone doti tecniche, cadendo però troppo spesso in errori banali.

Da tenere d’occhio, infine, due classe ’98 di grande prospettiva: Muratore, difensore temibilissimo nelle sue incursioni offensive, e Kastanos, trequartista cipriota dal sicuro avvenire.

A conclusione di questo discorso, possiamo dunque dire che il bicchiere è da vedere mezzo pieno, poiché da tanti ragazzi dalla buona individualità Grosso sta finalmente tirando fuori un gruppo, riuscendo in un compito in cui il suo predecessore Zanchetta aveva miseramente fallito.