In una lunga intervista, rilasciata ai microfoni di SassuoloChannel, l’attaccante del Sassuolo Domenico Berardi racconta tutta la sua esperienza, a partire dal settore giovanile, nella società emiliana:

“Il campionato dell’esordio è stato grande, avevamo un grande gruppo; è stato importante perchè lo abbiamo vinto. Devo ringraziare tutto il gruppo, che mi ha aiutato tanto, perchè era solo l’inizio per me. Quando Di Francesco mi ha detto che sarei partito titolare, ero un pò emozionato: mi tremavano le gambe però, con il passare dei minuti, giocavo bene ed andava tutto per il verso giusto. Il primo gol è stato bellissimo, perchè l’ho segnato con il Crotone, vicino al mio paese di nascita. Il gol che ricordo con più piacere? Direi il terzo gol al Milan, quello al volo di destro. Cosa è per me il Sassuolo? Una grande famiglia, sono qui sin dal settore giovanile, rappresenta molto anche a livello societario. Sono importante per loro, ma lo sono anche loro per me, perchè mi hanno permesso di farmi vedere nel mondo del calcio.”

Mimmo si sofferma, poi, sull’importanza del Mister Eusebio Di Francesco:

“Per me è stato molto importante, e lo è ancora, perchè ha creduto in me sin dall’inizio. Non è da tutti credere nei giovani come me, lui lo ha fatto e sono contento per me e per lui, che sta facendo bene con noi. Settore giovanile? Mi ha insegnato molto, mister Mandelli e gli altri mi hanno insegnato a dare sempre il massimo, anche quando non stavo bene fisicamente. Anche grazie a loro, sono riuscito ad arrivare dove sono attualmente. Italia? Ci tengo, speriamo quest’anno di riuscire a fare qualcosa di buono anche con l’Under 21.”

L’attaccante calabrese parla poi del suo rendimento stagionale:

“Quest’anno sono cambiate molte cose: sono migliorato, magari gioco più per la squadra che per me stesso, come era l’anno scorso. Anche gli assist sono importanti, perchè permettono ai compagni di fare gol. Provocazioni? Ammetto che è difficile resistere alle provocazioni, devo cercare di non reagire, altrimenti ne pago le conseguenze. Ho fatto degli errori, qualche gomitata che mi ha aiutato a crescere (sorride). Poche interviste? Preferisco giocare a calcio e parlare con il campo, piuttosto che ai microfoni. Inter? Nicola Sansone tifava Milan e gli ha segnato contro, io tifavo Inter, non si sa mai che domenica io possa segnare (sorride). Un sogno, calcisticamente parlando? Che il Sassuolo vincesse la Champions League (ride).

 

Fonte articolo: www.sassuolocalcio24.it