Il calcio italiano ha forse capito che bisogna rimodulare gli obiettivi: niente top player, ma mercato furbo su giocatori di qualità prossimi alla scadenza o comunque acquistabili a prezzi interessanti. Il Milan ha costruito l’asse portante della squadra di Super Pippo su alcuni svincolati (Menez, Alex, Honda) o giocatori in cerca di rilancio (Diego Lopez, Rami). Il livello non eccelso del campionato italiano premia solitamente questo tipo di tattiche. La Milano nerazzurra vive un momento complesso, certe scelte di mercato non sono state felici, ma con Roberto Mancini il mercato invernale sarà vivace e non mancheranno sacrifici illustri (Icardi?).
Il tecnico jesino ha chiesto un esterno difensivo ed è spuntato l’ex atalantino Miguel Layun, messicano classe 1988. Molti tifosi hanno storto il naso, ma ai microfoni di footballscouting.it il tecnico friulano Claudio Mian, esperto di calcio messicano e collaboratore di IconStar ne traccia un profilo positivo: “Ha fatto un ottimo mondiale, mi dicono dal Messico che è un po’ titubante davanti a queste voci, l’esperienza italiana non è stata felice, ma l’Inter è un grande club. E’ comunitario, fa tutte e due le fasi, meglio in fase di spinta, non è comunque un goleador. Ha buon fisico ed un contratto che scade tra qualche mese, all’America fa prevalentemente il terzino sinistro, ma puo’ giocare pure sulla fascia destra. I terzini sinistri sul mercato sono pochi, è un buon affare, specie se l’Inter puo’ infilare contropartite tecniche. Dopo il Mondiale interessava anche a Cagliari e Fiorentina”

“Altri affari low cost? Io consiglio, tra i giocatori della IconStar, il centrale dell’Atlas Enrique Pérez Herrera, puo’ giocare anche da terzino destro, somiglia al connazionale Mier. Fisico compatto e buon colpitore di testa nonostante la statura, ha buon senso della posizione. Dal Pachuca prenderei Hugo Rodríguez, classe 1990. Centrale difensivo che puo’ adattarsi anche come quarto a destra. Giocatore di buona tecnica e buoni piedi, ha temperamento e posizione  e vanta presenze nella Nazionali giovanili. Per chi vuole un esterno offensivo c’è Omar Arellano, figlio d’arte classe 1987, è partito dal Pachuca per poi girare tante squadre. Nel giro della Nazionale messicana, gioca a destra o sinistra, giocatore brevilineo e reattivo dotato di buona tecnica, fa dell’uno contro uno la sua forza. E’ visionato da squadre spagnole e portoghesi come come Perez e Rodriguez”